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Mostra/Apri - Facoltà di Architettura - Repository - Sapienza

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Pier Luigi Nervi e l'architettura strutturaleche il peso delle strutture sovrastanti lo tenesse fermo, ma non doveva essere caricato tantoda spezzare questi elementi così sottili che formavano l’apparato decorativo del rosone. E quic’è un problema che il calcolo matematico non riusciva a risolvere. Probabilmente era solo ilcrollo perio<strong>di</strong>co (oggi <strong>di</strong>remmo statistico) <strong>di</strong> questi rosoni ad aver suggerito la misura esatta<strong>di</strong> questo rapporto nel quadro dell’esperienza costruttiva reale degli strutturisti gotici.LVB: questa lezione <strong>di</strong> Nervi sul rosone gotico è molto famosa e vedo che ti è rimasta benimpressa in mente. Portoghesi sostiene che Nervi facesse riferimento alla storia come metodo.Tuttavia mi sembra, parlando con molti <strong>di</strong> voi ex studenti <strong>di</strong> Nervi, che almeno per una parte dellaFacoltà <strong>di</strong> <strong>Architettura</strong> il corso <strong>di</strong> Nervi, in fondo, non fosse perfettamente o particolarmenteaffascinante. O meglio, sembra che alcuni fossero affascinati e molti non lo fossero.MME: in effetti io ero un’eccezione rispetto ai miei colleghi per il fascino che Nerviesercitava su <strong>di</strong> me e mi costruii con gli amici, per questo motivo, la nomea del progettistastrutturale, che poi persi nella vita professionale, quasi completamente, favorendol’interesse per la storia, l’urbanistica ed altre cose. Però in quegli anni da studente, lanomea ce l’avevo. Questo aspetto è singolare nella mia formazione, forse era dovutoanche al fatto <strong>di</strong> aver avuto un padre ingegnere <strong>di</strong> cui mi era rimasto qualcosa nel sangue.LVB: che tipo <strong>di</strong> rapporto instaurava Nervi con gli studenti?MME: Nervi era un po’ freddo, non era una persona affabile. Non gliene importava molto<strong>di</strong> essere <strong>di</strong>alogico con gli studenti. Il colloquio era unilaterale, da lui verso <strong>di</strong> noi. Direiche qualche volta lo infasti<strong>di</strong>va un eccesso <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> studenti a lezione. Mi ricordoche una volta andai da lui già laureato, dopo aver vinto con Italo Insolera, mio collega <strong>di</strong>corso, un concorso per la Valletta <strong>di</strong> Belfiore a Mantova, alla fine degli anni ’50. In quelconcorso mi ero occupato <strong>di</strong> una passerella, visto che ero considerato “lo strutturista”.Questa passerella seguiva i momenti <strong>di</strong> tensione, quin<strong>di</strong> era una struttura abbastanzaelegante e ingegnosa. Andai da Nervi per mostrargliela. Avevamo vinto il primo premio exequocon altri progettisti milanesi, poi naturalmente la passerella non fu realizzata. Ed eglimi <strong>di</strong>sse: “e tu hai vinto un concorso con questo progetto?”. Mi mise a terra. Era un duro…LVB: era severo...MME: ... si, era severo, era duro anche con se stesso, poneva delle critiche anche a se stesso.Invece nella sala da box, che apprezzò <strong>di</strong> più, aveva in<strong>di</strong>viduato la citazione <strong>di</strong> una dellesue invenzioni strutturali, cioè, il ferro-cemento che sarebbe stato impossibile realizzare conuna centina <strong>di</strong> legno. Si trattava <strong>di</strong> una centina <strong>di</strong> ferro che si manteneva per forma con ilcemento gettato sopra.LVB: nel ‘54 Nervi aveva già realizzato opere importantissime, ma il gruppo <strong>di</strong> opere piùimponenti vengono con gli anni successivi, alla fine degli anni ’50. Quali erano le opere <strong>di</strong>Nervi alle quali facevate riferimento come studenti?MME: io ero particolarmente affascinato dagli hangar <strong>di</strong> Orbetello; sono struttureprefabbricate inventate da Nervi, purtroppo <strong>di</strong>strutte dai tedeschi alla fine della guerra. Piùtar<strong>di</strong> egli ripropose questo tipo <strong>di</strong> struttura a Roma. Quello che è interessante è che Nervi inFacoltà era visto come una figura alternativa. Perché la Facoltà viveva ancora del barocchettoromano. Vincenzo Fasolo, infondo, era questo; il Mamiani è una struttura affascinante maguardava in<strong>di</strong>etro, non in avanti. Nervi, come tutte le figure che guardavano in avanti,come De Renzi ad esempio, un’altra figura importante, era più concreto, più solido, più<strong>di</strong>fficilmente accostabile ad un modello <strong>di</strong> spettacolarità, <strong>di</strong> superficialità formale, era moltoconcreto e molto solido; era un presenza rassicurante e significativa della cultura del tempo.182

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