Mostra/Apri - Facoltà di Architettura - Repository - Sapienza
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Pier Luigi Nervi e l'architettura strutturaleEM: noi restammo molto impressionati da una visita che Nervi ci fece fare nel suo cantieredello Sta<strong>di</strong>o Flaminio. Eravamo abituati al vecchio tipo <strong>di</strong> cantiere, quello più <strong>di</strong>ffuso in città,dove c’era la molazza che impastava la calce e l’operaio che indossava il berretto <strong>di</strong> carta. Nelcantiere <strong>di</strong> Nervi nulla <strong>di</strong> tutto ciò; c’era un organizzazione <strong>di</strong> tipo industriale. Tutti gli operaiavevano sulle tute un segnale <strong>di</strong> riconoscimento della funzione che svolgevano. Il cantieresembrava una sorta <strong>di</strong> catena <strong>di</strong> montaggio <strong>di</strong> tipo industriale. La costruzione, ci spiegò Nervi,andava regolata, amministrata e gestita secondo un programma preciso che doveva darerisultati. Si trattava <strong>di</strong> un’ulteriore affermazione del fatto che la forma architettonica nascevada tutta una serie <strong>di</strong> fattori organizzativi, costruttivi e produttivi che ne determinavano laqualità e i significati.LVB: voi eravate studenti quando Nervi, nel pieno della maturità progettuale, continuavaa sperimentare. E la sua sperimentazione era, come egli ebbe modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re più volte,basata sulla ricerca delle leggi della natura. Sperimentava e brevettava, brevettava i mo<strong>di</strong><strong>di</strong> progettare tra cui alcuni molto famosi, come i famosi solai <strong>di</strong> cui tu, Vieri, forse ci potraiparlare.VQ: stu<strong>di</strong>ando e leggendo in anni più recenti l’opera <strong>di</strong> György Kepes, famoso semiologo eteorico delle forme naturali <strong>di</strong> origine ungherese e allievo <strong>di</strong> S. Gideon, ho ritrovato elementicomuni ad una lezione precisa <strong>di</strong> Nervi, quella sugli sforzi che si <strong>di</strong>stribuiscono in un corpo,per esempio in un solaio piano sollecitato dai carichi. Kepes sperimentando l’azione dei campimagnetici sulla limatura <strong>di</strong> ferro era possibile verificare che le particelle <strong>di</strong> ferro si <strong>di</strong>stribuivanosulla superficie secondo l’andamento delle linee isostatiche. Su questo stesso in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>troviamo un famoso progetto <strong>di</strong> Nervi, il lanificio Gatti, mal conservato, ma visitabile ancoraoggi a Roma. Ho beb in mente un’immagine degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Kepes costruita dalla simulazionesui campi magnetici e i residui <strong>di</strong> metallo; da questa ho ricostruito a posteriori la cultura <strong>di</strong>Nervi, che veniva anche da li, cioè dalla cultura internazionale delle arti visive (Kepes avevafondato il Center for Advanced Visual Stu<strong>di</strong>es all’MIT nel 1967), attingeva al visual designche era sperimentato nelle scuole tedesca e ungherese, quella <strong>di</strong> Laszlo Moholy-Nagy, adesempio. Dunque i contatti e le relazioni internazionali Nervi li aveva già e sicuramente loavevano influenzato negli stu<strong>di</strong> che hanno condotto ai suoi primi brevetti, al sistema dellecassaforme brevettate negli anni attorno al 1949. È importante <strong>di</strong>re che le due cose sonocollegate. Le relazioni internazionali <strong>di</strong> Nervi, dunque, sono una ulteriore in<strong>di</strong>cazione percapire il livello del cantiere <strong>di</strong> Nervi, corrispondente ad una civiltà industriale <strong>di</strong> alto livello, aduna cultura industriale coinvolta anche nel <strong>di</strong>scorso della forma. Il brevetto era la forma. Lecassaforme <strong>di</strong> Nervi, in realtà erano delle sculture e questa era la cosa straor<strong>di</strong>naria. Da questopunto <strong>di</strong> vista la presenza <strong>di</strong> Nervi in Facoltà era tutto sommato eversiva. Rappresentava unaforte apertura verso l’esterno.EM: i cantieri come li inten<strong>di</strong>amo noi oggi sono pieni <strong>di</strong> <strong>di</strong>verbi e <strong>di</strong> cause fra <strong>di</strong>versi attori;Nervi concepiva la costruzione in modo complessivo e costruiva le sue opere per contoproprio. I suoi non erano progetti affidati ad altri per l’esecuzione, come se l’esecuzione fosseuna fase secondaria. Le opere <strong>di</strong> Nervi erano eseguite <strong>di</strong>rettamente da lui come se egli fosseuno scultore….VQ: vorrei introdurre un altro aspetto, quello del coraggio. Nervi sosteneva che l’architetto,il costruttore, dovesse essere dotato <strong>di</strong> coraggio. Il problema dell’invenzione nel cantieresomiglia, in qualche modo, alla questione dell’avanguar<strong>di</strong>a, che si interessa all’invenzionedella forma. In realtà portando le sue idee in cantiere Nervi attribuiva loro la concretezzache l’avanguar<strong>di</strong>a non aveva, perché rimaneva metafisica. La fisicità delle strutture che Nervi196