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Mostra/Apri - Facoltà di Architettura - Repository - Sapienza

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grande, un genio, e poi soprattutto una persona <strong>di</strong> grande equilibrio. Oggi ci sono moltistrutturalisti che seguono in parte il suo insegnamento, ma tendono sempre ad un risultatoclamoroso; al contrario Nervi tendeva ad un risultato che fosse assolutamente sereno, privo<strong>di</strong> accentuazioni se non all’interno della logica della cosa stessa; è veramente un peccatoche il suo capolavoro giovanile, gli hangar <strong>di</strong> Orbetello, siano stati <strong>di</strong>strutti tutti dalla guerra.Avevo proposto al sindaco <strong>di</strong> Orbetello infatti <strong>di</strong> ricostruirli. Sarebbe stato anche facile perchéè una costruzione fatta <strong>di</strong> niente, <strong>di</strong> una logica impeccabile, nella quale basta costruire beneun elemento e poi replicarlo. Chissà che in futuro questo non possa avvenire. Comunque,Roma è una città fortunata perché fra gli ultimi e<strong>di</strong>fici costruiti <strong>di</strong> Nervi c’è questa “stradasopraelevata”, quella del Viadotto del Villaggio Olimpico, che <strong>di</strong>mostra come la strada possa<strong>di</strong>ventare un elemento <strong>di</strong> architettura, appunto, su una fila <strong>di</strong> colonne, utilizzando il modellodel portico. Quelle del Viadotto <strong>di</strong> corso Francia sono colonne stupefacenti, nelle quali <strong>di</strong>etrola materia traspare il comportamento delle sue fibre. La colonna fatta <strong>di</strong> superfici rigate,perché c’è dentro la matematica e la suggestione della matematica, ma c’è soprattuto lasaggezza del costruttore.LVB: mi sembra che questo atteggiamento classico rispetto alla materia costruita assiemeall’osservazione del comportamento della natura, renda sia le opere <strong>di</strong> Nervi che la suapersonalità una sintesi che va al <strong>di</strong> là dell’avanguar<strong>di</strong>a e dell’accademia, e che sta nella storiadell’architettura con stabilità veramente classica. Oggi è possibile che questo insegnamentoabbia non soltanto un’eco, una memoria per protagonisti attuali, ma soprattutto per i futuriprotagonisti dell’architettura.PM: <strong>di</strong>rei che questo non solo è auspicabile ma possibile, anzi è inevitabile. Noi torneremopresto alla classicità e sarà l’unica risorsa della cultura occidentale, se vogliamo che la culturaoccidentale abbia la possibilità in futuro <strong>di</strong> essere identificata come tale. Essa è costruita sullafirmitas, l’utilitas, la venustas vitruviana. Nervi ricordava spesso a lezione il caso del porticodel Partenone e la lievissima inflessione delle colonne angolari che aiutavano la struttura incaso <strong>di</strong> sisma. Talvolta Nervi sollecitava le riflessioni sul sisma, come ogni strutturista degno<strong>di</strong> questo nome, come un professionista che lavorava in una zona come l’Italia, percorsada Trapani fino a Trieste dalla faglia Me<strong>di</strong>terranea che, provenendo da Gibilterra entra inItalia a Trapani, passa per Messina, per l’Irpinia, l’Abruzzo – tutti luoghi che ormai ci fannorabbrivi<strong>di</strong>re – prosegue per Benzone, in Friuli, per la Macedonia passa per Istambul perprocedere verso oriente. Rispetto a questi temi la concretezza per nulla gretta sia <strong>di</strong> Nerviche <strong>di</strong> Michetti era bellissima, perseguiva il classicismo, la semplicità assoluta e il dominio delcampo della firmitas garantita soprattutto dalla simmetria. Cosa <strong>di</strong>re del Museo <strong>di</strong> Bilbao <strong>di</strong>F. Gehry e <strong>di</strong> tante altre cose che si vantano <strong>di</strong> essere delle architetture eccezionali o “designcreativo”? Esse sono altrettanto creative e altrettanto storiche, fatemelo <strong>di</strong>re, <strong>di</strong> un corso <strong>di</strong>scrittura creativa. Un qualunque metodo <strong>di</strong> scrittura potrebbe fare a meno della conoscenza,anche se assolutamente vaga e preliminare, del greco e del latino o del linguaggio classico?Assolutamente no. Vantare che si possa fare una scrittura creativa è come vantare <strong>di</strong> poter fareuna architettura asimmetrica creativa. Le forze <strong>di</strong> gravità e il rischio sismico sono dominantinel processo costruttivo. Come costruttori ci deve preoccupare che le nostre strutture sianoin grado <strong>di</strong> sopravvivere nei secoli, altrimenti avremmo prodotto strutture <strong>di</strong> carta. E sottoquesto aspetto l’insegnamento <strong>di</strong> Nervi e <strong>di</strong> Michetti è stato importatissimo in tempi in cuinon si presentava solo la tesi <strong>di</strong> laurea, ma tutti i prodotti della carriera <strong>di</strong>dattica. Io, infatti,me li feci rivedere tutti da Michetti. La <strong>di</strong>dattica dovrebbe tornare a queste sane abitu<strong>di</strong>ni,la tesi <strong>di</strong> laurea così come è praticata oggi <strong>di</strong> fronte a questo passato <strong>di</strong>venta insignificante.187

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