09.07.2015 Views

Mostra/Apri - Facoltà di Architettura - Repository - Sapienza

Mostra/Apri - Facoltà di Architettura - Repository - Sapienza

Mostra/Apri - Facoltà di Architettura - Repository - Sapienza

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

i corsi tenuti da Pier Luigi Nervi proprio alla fine degli anni ’50. Mi piacerebbe sentire daloro se questa percezione storica della Facoltà <strong>di</strong> <strong>Architettura</strong> e dell’insegnamento <strong>di</strong> Nervi,all’inizio <strong>di</strong> una fase <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> trasformazioni sia vera.Vieri Quilici: hai già descritto bene il cambiamento che stava avvenendo in Facoltà. Lapresenza <strong>di</strong> Nervi si notava per la sua <strong>di</strong>fferenza rispetto agli altri docenti; si percepiva comeuna persona che veniva da lontano, tanto grande era la <strong>di</strong>fferenza del tono delle lezioni cherendevano Nervi <strong>di</strong>verso. Le sue lezioni sembravano delle conferenze, si aveva la sensazione<strong>di</strong> un livello culturale molto alto e anche <strong>di</strong> una certa mondanità. La cosa straor<strong>di</strong>naria è chealla fine delle lezioni <strong>di</strong> Nervi c’era l’applauso degli studenti. Nervi si esibiva con tutto il suocarattere estroverso, cercando <strong>di</strong> presentarsi con un tono <strong>di</strong> alto prestigio rispetto alla Facoltà.Ci teneva molto a sentirsi culturalmente “architetto”, mentre la fama che aveva avuto finoa quegli anni era quella <strong>di</strong> un grande ingegnere. Dobbiamo tener presente che la Facoltà <strong>di</strong><strong>Architettura</strong> <strong>di</strong> Roma era una Facoltà ancora piacentiniana, anche se Piacentini – mi sembranel 1953 – era da poco andato in pensione. Però l’atmosfera era ancora “tra<strong>di</strong>zionale”. LaFacoltà – dopo una fase transitoria <strong>di</strong> due o tre anni – si rinnovò completamente e durantequesta transizione noi studenti avevamo dato luogo ad una sorta <strong>di</strong> facoltà parallela, tantoche c’erano dei servizi <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> base che gli studenti offrivano alle matricole.LVB: si, mi ricordo benissimo del servizio per le matricole; questa “nuova” classe <strong>di</strong>studenti teneva delle conferenze ai più giovani e, naturalmente, era pronta ad avvicinarsiall’insegnamento <strong>di</strong> Nervi e anche, a volte, ad entrare in <strong>di</strong>alettica con lui.Ettore Masi: l’insegnamento <strong>di</strong> Nervi da un lato si fondava su delle valenze specifiche edall’altro si mostrava agli studenti come qualcosa <strong>di</strong> particolarmente importante rispetto aglialtri insegnamenti. Senza entrare troppo nello specifico, Nervi puntava alla formazione <strong>di</strong> unaprecisa mentalità progettuale legata alla costruzione; questo obiettivo negli altri insegnamentinon esisteva. A quei tempi l’insegnamento universitario si concentrava molto sul tema dellepalazzine, perché gli architetti in quegli anni ne costruivano molte. Nei corsi ci insegnavanoche dopo aver progettato una palazzina bisognava passare tutto all’ingegnere “calcolatore”.Questo metodo nell’insegnamento <strong>di</strong> Nervi non era ammissibile; per Nervi l’architettura erafatta <strong>di</strong> costruzione, <strong>di</strong> struttura, <strong>di</strong> tutto ciò che comportava la realizzazione dell’opera. Eglicriticava aggressivamente alcune abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>ffuse a quei tempi: “stanno riempiendo le città<strong>di</strong> balconi”, affermava, perché egli era convinto che realizzare un balcone rastremato secondoi <strong>di</strong>agrammi delle forze, in presenza <strong>di</strong> uno sbalzo <strong>di</strong> un metro e mezzo, non aveva nessunvantaggio dal punto <strong>di</strong> vista costruttivo. Nervi giu<strong>di</strong>cava come puri formalismi le formearchitettoniche che nascevano soltanto da giustificazioni astratte mentre, a suo giu<strong>di</strong>zio,l’architettura era forma che nasceva dalle esigenze costruttive. L’insegnamento <strong>di</strong> Nervi eracondotto anche attraverso la denuncia delle cattive abitu<strong>di</strong>ni progettuali correnti. E questoatteggiamento era in stretto contrasto con gli altri insegnamenti della facoltà che, invece,puntavano su aspetti formali senza riferimenti al modo <strong>di</strong> costruire e ai significati strutturali ecostruttivi.LVB: voi avete avuto la fortuna <strong>di</strong> seguire l’insegnamento <strong>di</strong> Nervi anche visitando i suoicantieri, quelli vicini alla nostra Facoltà, nell’attuale Villaggio Olimpico. In quegli anni erain costruzione lo Sta<strong>di</strong>o Flaminio e il Viadotto <strong>di</strong> corso Francia. L’insegnamento <strong>di</strong> Nervisi chiamava “Tecnologia dell’architettura e della costruzione” e sappiamo che per Nervi ilpassaggio tra il progetto e la costruzione, cioè il “cantiere”, facesse parte integrante delsuo pensiero progettuale, compresa l’organizzazione efficiente, quasi industriale del cantierestesso.Voi siete stati coinvolti in questo specialissimo insegnamento.195

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!