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Mostra/Apri - Facoltà di Architettura - Repository - Sapienza

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Pier Luigi Nervi e l'architettura strutturaleaccompagna gli studenti a visitare le sue opere per le Olimpia<strong>di</strong>.RE: Nervi proiettava in aula i filmati delle sue opere in costruzione perché riteneva il processocostruttivo importante quanto il processo progettuale, anzi, il progetto doveva sempre tenerpresente gli elementi costruttivi e il modo in cui erano messi insieme durante la costruzione.In alcuni casi, effettivamente, Nervi ci portava in cantiere, ad esempio quello del Viadotto<strong>di</strong> corso Francia: si saliva su per le scale si andava <strong>di</strong> qua e <strong>di</strong> là, compiendo esplorazionioggi impensabili in termini <strong>di</strong> sicurezza. Allora non c’erano le assicurazioni, ma si andava sulcantiere, si seguiva Nervi che spiegava “il perché e il come” <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong>rettamente incantiere.LVB: questo mi fa venire in mente un altro episo<strong>di</strong>o molto interessate da te riportatonegli appunti; alla stregua <strong>di</strong> un antico greco egli definisce il “demone della conoscenza”.Socrate lo avrebbe definito daimon, un’entità tra l’umanità e il luogo delle idee <strong>di</strong>vine. Egli,Nervi, <strong>di</strong>ce che in fondo gli egizi e i romani, dopo aver costruito le pirami<strong>di</strong> e il Pantheon,non ci hanno lasciato degli scritti o dei documenti in grado <strong>di</strong> descrivere come li avesserocostruiti, perciò noi non sappiamo oggi come avessero fatto a trasportare così in alto queipesi enormi che perfino oggi sarebbero impegnativi. Quin<strong>di</strong> il demone della conoscenza,come afferma esplicitamente Nervi, è il demone della modernità: mi sembra un concettomolto interessante. La lezione n. 17, che ho letto e riletto, è una lezione chiave. Anche tu ladefinisci “un incontro favoloso” e adoperi la parola inglese faboulous, vicino ad uno schizzoche rappresenta gli studenti che si accalcano attorno a Nervi, che gli pongono una serie <strong>di</strong>domande sul rapporto tra architettura e bellezza. Tu scrivi che sembrava <strong>di</strong> assistere ad unalezione <strong>di</strong> filosofia.RE: quella fu una lezione che mi riempì <strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> interesse. Grazie alle mie note ho potutoricordare che scrissi una lettera a Louis Kahn. Avevo lavorato con Kahn l’anno prima, ecercavo <strong>di</strong> coinvolgere anche lui in questi <strong>di</strong>scorsi, non soltanto per quella specifica lezione.Nervi cercava sempre <strong>di</strong> coinvolgere lo studente facendo domande retoriche, ma in altricasi cercava egli stesso <strong>di</strong> capire meglio, partendo da paradossi, e cercando <strong>di</strong> sollecitare lareazione degli studenti.LVB: egli era anche molto severo; ci sono delle lezioni in cui esamina alcune opere famosecome l’Opera House <strong>di</strong> Sydney <strong>di</strong> Utzon o altre opere <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimi architetti criticandoleferocemente, affermando che non c’è una logica costruttiva, una idea statica, c’era puraforma, quin<strong>di</strong> non c’è architettura. Questo suo lato così francamente critico poi si rivolgeanche alla Facoltà <strong>di</strong> <strong>Architettura</strong>. C’è, infatti, una piccola nota che tu riporti in cui egli parlacon uno studente prima della lezione e <strong>di</strong>ce “in questa Facoltà vi confondono le idee…”RE: e continuava ”porta <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne nei vostri pensieri”. Nervi avrebbe voluto trasformarel’università, <strong>di</strong>ceva che in ogni aula avrebbero dovuto essere presenti dei gran<strong>di</strong> righelli appesial muro o al soffitto, per dare un’idea della <strong>di</strong>mesione dello spazio e <strong>di</strong> quanto fosse grandeuna misura vista da vicino e quanto vista da lontano. Egli infatti faceva alcune domande aglistudenti per verificare la loro consapevolezza sulle misure: cos’è una tonnellata <strong>di</strong> cemento,cos’è una tonnellata <strong>di</strong> acqua, cosa sono 200 tonnellate? Io provenivo da un’esperienzaaccademica americana, dove tutto era programmato: le lezioni iniziavano puntuali, non sipoteva perdere il ritmo del calendario delle lezioni. A Roma questa puntualità l’ho trovatasolo nei corsi <strong>di</strong> Nervi, che per me rappresentavano un riferimento stabile; gli altri corsi eranomolto vaghi, c’erano e non c’erano, in alcuni casi il professore non veniva a lezione. ConNervi questo non succedeva mai.LVB: Terminata la frequentazione del corso <strong>di</strong> Nervi tu torni in America, ma il tuo rapporto192

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