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Acs 30 giorni - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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AMBIENTEcipata pubblica rispetti la volontà referendaria eil ricorso delle associazioni dei consumatori”.Perugia, 21 marzo 2012 - “Riteniamo urgenteche Umbra Acque prenda atto della sentenza deltribunale e si adegui alle istanze che le associazionidei consumatori e i cittadini stanno portandoavanti da mesi. Il deposito cauzionale è illegittimoe la società farebbe bene a restituirequanto versato ingiustamente dai cittadini”. Conqueste parole Oliviero Dottorini (IdV), commentala sentenza sul deposito cauzionale di UmbraAcque che ha dato parere favorevole alle richiestedelle associazioni dei consumatori. “Il presidentee il direttore dell'azienda – aggiunge ilcapogruppo Idv - devono mettere in atto tutte leprocedure necessarie a sanare una situazionenon più sostenibile. A seguito dell'esito referendario,con la sentenza della Corte costituzionale,la lettera scritta dall'assessore Rometti agli Ati eadesso la sentenza del tribunale che accoglie ilricorso della Federconsumatori, non è più rinviabileun tavolo di confronto tra l'azienda pubblicae gli enti locali, a cui chiediamo vengano invitateanche le associazioni dei consumatori e i comitaticivici che da anni si battono per la ripubblicizzazionedi un bene primario come l'acqua”. “Sesono presenti crediti insoluti come dice l'azienda– conclude Dottorini – ne dovranno rispondere gliamministratori della stessa e non scaricare i costidi un risanamento sui cittadini che si trovanoogni giorno a dover affrontare una crisi economicasenza precedenti che vede aumenti di tariffeal limite della sostenibilità. Come Italia dei Valorifaremo tutto quanto necessario dentro e fuori leistituzioni perché la partecipata pubblica UmbraAcque rispetti la volontà referendaria e il ricorsodelle associazioni dei consumatori”.CONSIGLIO REGIONALE (5) - GESTIONEACQUA: “APPLICAZIONE PIENA DEL DETTA-TO DEL REFERENDUM SU SISTEMA IDRICOINTEGRATO” - L'AULA APPROVA A MAG-GIORANZA UNA MOZIONE A FIRMA DOTTO-RINI E BRUTTI (IDV), STUFARA (PRC-FDS)Perugia, 29 marzo 2012 – Con i voti favorevoli(19) della maggioranza e del capogruppo dellaLega Nord, Gianluca Cirignoni, l'astensione diAndrea Lignani Marchesani (PdL) ed i voti contrari(5) degli altri esponenti dell'opposizione, l'Assemblearegionale ha approvato una mozionefirmata da: Oliviero Dottorini (primo firmatario) ePaolo Brutti (IdV) e da Damiano Stufara (Prc-Fds) sulla “Attuazione dell'esito del referendumnazionale sulla gestione dell'acqua pubblica svoltosiil 12 e 13 giugno 2011”. In sostanza, conquesto atto di indirizzo, il <strong>Consiglio</strong> regionaleimpegna la Giunta ad “operare con la massimaurgenza per ottenere l'applicazione del dettatodel Referendum sul Sistema idrico integrato relativoalla eliminazione della voce del 7 per centogarantito come remunerazione del capitale investito,chiedendone l'attuazione agli Ati (Ambititerritoriali integrati) cui compete di fissare latariffa, non procedendo ad alcun adeguamentodelle tariffe della fornitura dell'acqua”. Con lostesso atto, viene impegnato l'Esecutivo di PalazzoDonini ad “inserire strumenti partecipativiriconosciuti affinché la gestione del bene comuneavvenga attraverso la partecipazione della rappresentanzacittadina e dei lavoratori, in quantoportatori di interessi diffusi e radicati nel territorio,di saperi e di conoscenze”. OLIVIERO DOT-TORINI (capogruppo IdV), primo firmatario dellamozione, ha illustrato l'atto spiegando che: “Unalarga e prevalente fetta di opinione pubblica italianaè convinta che l’acqua è un bene comune eun diritto umano fondamentale ed è quindi sbagliatoconsiderarla un bene economicamenterilevante, per questo va sottratto al mercato egestito da un soggetto giuridicamente pubblico.Il voto del referendum (12 e 13 giugno 2011) haaffermato la gestione pubblica e partecipatadell’acqua. Oltre 27 milioni di italiani si sono recatialle urne e circa il 95 per cento di questi havotato a favore delle proposte del Comitato referendario.Le stesse persone hanno votato anchela difesa dei servizi pubblici locali dalle strategiedi privatizzazione. Questa mozione mira alla e-sclusione della remunerazione del capitale investitopari al 7 per cento dal calcolo della tariffaidrica. Solo in pochi e limitati casi in Italia si èprovveduto ad attuare quanto previsto dal referendum.Il risultato del referendum è stato riconosciutoanche dal ministro dell’Ambiente CorradoClini chiedendo di dare attuazione a quantostabilito dalla Corte Costituzionale e dall’esito delreferendum. Gli ATI hanno recentemente assuntodeliberazioni che sembrerebbero addiritturaandare contro il dettato referendario rispettato,sembra, soltanto dall’ATI n. 3. Lo stesso assessoreRometti ha recentemente inviato una notaalle Autorità di ambito umbre per dare seguitoall’abrogazione della remunerazione del capitaleinvestito dal gestore privato considerando che latariffa idrica deve prevedere la sola coperturaintegrale dei costi del servizio e non altri oneriaggiuntivi. Con questa mozione intendiamo impegnarela Giunta regionale a operare da subito,in tutte le sedi deputate, per ottenerel’applicazione del dettato del referendum in relazioneall’eliminazione della voce del 7 per centogarantito come remunerazione del capitale investito,chiedendo attuazione agli ATI di fissare latariffa e non procedendo ad alcun adeguamentodelle tariffe alla fornitura dell’acqua. Si vuoleimpegnare inoltre la Giunta a avviare iniziativerivolte a inserire strumenti partecipativi riconosciutiaffinché la gestione del bene comune avvengaattraverso la partecipazione della rappresentanzacittadina e di lavoratori in quanto portatoridi saperi, di conoscenze e di interessi diffusie radicati nel territorio. Su questo tema, comesu tutti quelli che interessano la gestione deibeni comuni e la tutela dei diritti diffusi, la politicadeve mantenere alta l'attenzione e le istituzioniagire per evitare che prevalgano tentazioniPAG 20

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