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Acs 30 giorni - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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SANITàFare Italia, propone di ritirare l'aumento del 29per cento disposto dalla Giunta regionale sullevisite Intramoenia. Sul testo della mozione, sottoscrittaanche da Sandra Monacelli (Udc), siafferma che l'atto è illegittimo, perché avrebbedovuto essere deciso con legge e non con unadelibera di Giunta non concordata con le organizzazionidei medici; colpisce i cittadini come unatassa aggiuntiva e potrebbe determinare un esododi pazienti verso i medici privati o nelle regioniconfinanti, proprio per evitare il maggior costodel servizio al quale di norma si rivolgono utentialle prese con seri problemi di salute e con itempi lunghi delle liste di attesa.Perugia, 22 marzo 2012 – “Il provvedimento concui la Giunta ha deciso di tassare del 29 per centole visite specialistiche intramoenia deve essereritirato, perché vessatorio nei confronti dei cittadinied espone la <strong>Regione</strong> e le sue finanze al rischiodi dover soccombere ai già numerosi ricorsipresentati da medici e rappresentanti di categoria”.Così il consigliere regionale di Fare ItaliaFranco Zaffini giustifica spiega la sua articolatamozione, sottoscritta anche da Sandra MonacelliUdc, e che verrà discussa giovedì prossimo inAula. Dopo aver rilevato che da più parti il provvedimentoè stato “criticato aspramente sotto ilprofilo della sua opportunità politica e sociale, edella stessa legittimità”, Zaffini fa la seguenteriflessione: “Posto che in un momento di crisicome quello che stiamo vivendo è giusto che leRegioni compartecipino in maniera adeguata allaspesa sanitaria, l’<strong>Umbria</strong> avrebbe potuto recuperarela cifra, peraltro ragionevole, indicata dalministero in circa dieci milioni di euro”, in diversimodi rispettando comunque i principi di equità”.Nel merito Zaffini fa l'esempio di “un ticket minimosulle ricette degli utenti non esenti – il 25per cento del totale - che si sarebbe tradotto intre euro in più, anziché in una una ‘tassa’ di 50-60 euro sulle visite specialistiche alle quali siricorre, in presenza di possibili patologie gravi oper evitare i tempi biblici delle liste d’attesa”. Agiudizio di Zaffini, il provvedimento varato dallaGiunta presenta due evidenti aspetti di illegittimità:“viola l’art. 23 della Costituzione che imponeche gli atti di regolamentazione delle prestazioniprofessionali debbano avere valore di norma,non di semplice natura provvedimentale”;risulta incongruo in quanto “la Pubblica Amministrazionepuò introdurre legittimamente una tassa,solo sui servizi erogati dal sistema sanitarioregionale (Ssr), ma non sulla prestazione professionaleprivata in regime di intramoenia che, atutti gli effetti, è sanità specialistica privata puressendo convenzionata”. “E’ evidente – aggiungeZaffini – che il balzello sull’intramoenia rischia dicompromettere l’esistenza stessa di questo tipodi prestazioni e che una tassa così incisiva, inprimo luogo, spingerà i cittadini a rivolgersi consempre maggiore frequenza al servizio privatonon convenzionato, o peggio ancora, al serviziofuori regione andando ad incidere sulla mobilitàpassiva, successivamente porterà i medici adoptare per la libera professione in extramoeniache non è sottoposta a questo ulteriore oboloobbligatorio. La cosa, peraltro – osserva il consigliere– sarebbe anche legittima da parte deiprofessionisti, visto l’atteggiamento affatto partecipativodella Giunta che ha notificato ai dirigentimedici la circolare di applicazione dellatassa soltanto il 23 febbraio, con decorrenza 27febbraio, nonostante la delibera fosse esecutivadal 9 gennaio”. “Con questa mozione – concludeZaffini – la partita dell’intramoenia arrivanell’Aula del <strong>Consiglio</strong> regionale come avrebbedovuto fare dall’inizio, trattandosi di un provvedimentoche mette pesantemente le mani nelletasche degli umbri, auspico dunque che il buonsenso prevalga sulle fazioni con un’approvazioneconvinta dell’atto, costituendo così il presuppostoper l’unica mossa saggia che può fare adesso laGiunta: ritirare il provvedimento e riconsiderarecomplessivamente l’intera materia delle prestazionilibero professionali della sanità regionale diconcerto con le rappresentanze dei medici”.VISITE INTRAMOENIA “RIVEDERE UN AU-MENTO CHE PENALIZZA IL SERVIZIO PUB-BLICO E AVVANTAGGIA I PRIVATI; APRIREUN CONFRONTO SU TUTTE LE PRESTAZIONIPROFESSIONALI” - MOZIONE DI MARIAROSI E INTERO PDLPerugia 23 marzo 2012 – La Giunta regionaleriveda il provvedimento con cui ha aumentatodel 29 per cento il costo delle visite medicheintramoenia, per evitare ulteriori oneri sui cittadiniutenti e per non far perdere competitività alservizio sanitario regionale. Subito dopo apra untavolo di confronto con tutti i soggetti interessati,allo scopo di riconsiderare complessivamentel'intera materia delle prestazioni professionalidella sanità regionale. La duplice richiesta è contenutain una mozione urgente, presentata daMaria Rosi, consigliere regionale del Pdl a nomedell'intero gruppo. Nel testo del documento, dasottoporre al dibattito ed al voto dell'Aula, siricostruisce l'intera vicenda che ha avuto originenel luglio scorso, quando il Governo di allorasancì di di fatto “la cessazione del concorso delloStato nella copertura del costo delle prestazionidi assistenza specialistica ambulatoriale per gliassistiti non esenti”. Alla conseguente disposizionealle Regioni di applicare una quota fissa di10 euro a ricetta, per recuperare le somme mancanti,calcolate per l'<strong>Umbria</strong> in una prima fase in3,7 milioni di euro e successivamente in 10,7, la<strong>Regione</strong> – si afferma nel testo – è stata costrettaa tornare sulla decisione, rivelatasi insufficiente,di far pagare solo un ticket, per fasce di redditoai cittadini non esenti, introducendo il nuovoaumento del 29 per cento sulle visite intramoenia.Una scelta, si afferma nel documento, “rivelatasiuna tassa vera e propria che grava sullefasce più deboli; decisa senza valutare possibilisoluzioni alternative e senza alcuna intesa o confrontocon le con le parti sociali e con i medici”.PAG 72

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