SANITàambienti non medicalizzati e idonei ad evitarequalsiasi tipo di intervento e di disturbo che interferiscacon la sua naturale realizzazione”. Stufaraha poi spiegato che la proposta di legge delPrc intende “garantire a tutte le donne, informateo meno, consapevoli o meno, un percorsonascita, un parto e un post partum in cui la qualitàdell’esperienza vissuta e il benessere psicofisicodella madre e del bambino siano i principiispiratori che orientano tutti i soggetti coinvolti,riconoscendo le innate competenze di madre efiglio nell’evento della nascita e riducendo i livellidi medicalizzazione presenti nella nostra regione;assicurare la libertà di scelta di ogni donna rispettoal luogo del parto, garantendo il rimborsodelle spese sostenute per il parto extraospedaliero”.“Una iniziativa legislativa – ha infine osservatoStufara - che acquista importanza anchealla luce della recentissima presentazione (31gennaio 2012) delle 'Linee guida sul taglio cesareo',predisposte dall’Istituto Superiore di Sanità(in occasione della quale il Ministro della saluteha rilevato che in Italia “il ricorso al taglio cesareoha raggiunto livelli estremamente elevati e,nonostante il problema sia da diversi anni al centrodel dibattito politico-sanitario, non si è ancoraregistrata alcuna significativa inversione di tendenza”)e della decisione presa dallo stesso Ministerodella Salute, pochi <strong>giorni</strong> fa, di affidare aicarabinieri del Nas un'indagine nazionale sul ricorsoeccessivo al parto cesareo negli ospedalipubblici e privati convenzionati, appare urgenteuna riflessione in merito alla realtà sanitaria regionale”.L’assessore Fabbri nel suo intervento disaluto ha detto di condividere e sostenere “pienamentela proposta di legge del gruppo regionalePrc-Fds”. E anche l’associazione “Nascere incasa <strong>Umbria</strong> Onlus” ha valutato positivamente laproposta, spiegando che “affronta non solol’esigenza di garantire il diritto di scelta per ognidonna del proprio luogo del parto, come già assicuratoda anni in altre regioni italiane, ma anchela tutela dell’esperienza della nascita e del rispettodelle raccomandazioni dell’Oms all’internodelle strutture ospedaliere”. Nel dibattito sonointervenuti ostetriche, esponenti di associazioniper il parto domiciliare, docenti universitari, ginecologhe,direttori sanitari e donne che hannoriportato la propria esperienza.VISITE INTRAMOENIA: “TUTTO IL SETTORESARÀ RIFORMATO ENTRO APRILE ATTI-VANDO IL MASSIMO DELLA PARTECIPA-ZIONE” - L'ASSESSORE TOMASSONI ASCOL-TATO IN TERZA COMMISSIONE SUL RECEN-TE TICKETChiamato in audizione dalla terza Commissioneconsiliare di Palazzo Cesaroni, presieduta daMassimo Buconi, l'assessore regionale alla sanitàFranco Tomassoni ha assicurato che l'intero settoredelle viste sanitarie a pagamento in intramoenia,che copre meno del cinque per cento ditutte le prestazioni, sarà riformato entro aprilefissando tetti minimi e massimi a carico dei cittadini.Sull'argomento, oggetto di critiche per ilrecente aumento del 29 per cento del ticket acarico dei cittadini che ne usufruiscono, ha ribaditola sua assoluta contrarietà il consigliere diFare Italia Franco Zaffini annunciando la presentazionedi una mozione da discutere in <strong>Consiglio</strong>regionale.Perugia 19 marzo 2012 – E' intenzione dellaGiunta regionale riorganizzare l'intero settoredelle visite sanitarie specialistiche in intramoenia,fissando tariffari minimi e massimi per i cittadiniutenti, riportandole tutte all'interno dellestrutture pubbliche con un provvedimento diriforma, pronto entro aprile che sarà sottopostoal massimo del confronto e della partecipazione,a partire da quello della terza Commissione e alpreventivo ascolto delle varie categorie interessate.Lo ha detto a Palazzo Cesaroni l'assessoreregionale alla sanità Franco Tomassoni, invitatoin audizione a spiegare in terza Commissionegenesi e sviluppi del provvedimento relativo all'aumentodel 29 per cento del costo delle stessevisite private, concordate dalla <strong>Regione</strong> con iprofessionisti che operano negli ospedali pubblici<strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong>. Ricostruendo l'iter seguito, Tomassoniha spiegato che la decisione di agire sullaintramoenia, piuttosto che con un ticket sullecertificazioni relative al lavoro ed alla prevenzione,o sull'aumento di 2-3 euro a ricetta esteso atutti, è maturata dopo i rilievi fatti dal Governosulla mancata copertura di 3milioni e 800milaeuro, come quota dovuta alla compartecipazionedei cittadini, ma non assicurata dal ticket in basea fasce di reddito che l'<strong>Umbria</strong> intese autonomamenteapplicare a luglio, rifiutandosi di colpiretutti con 10 euro a ricetta. Tomassoni ha ancheprecisato che “le visite in intramoenia - circa140mila ogni anno, ma meno del cinque per centodel totale delle prestazioni sanitarie - non favorisconoi professionisti privati anche perchéalcuni hanno già provveduto ad abbassare il tariffarioconvenzionato e non incidono sui flussiverso altre regioni”. Contro il provvedimentospiegato dall'assessore si è di nuovo espressa laminoranza. In particolare il consigliere di FareItalia Franco Zaffini ha annunciato la presentazionedi una mozione per chiederne il ritiro. Agiudizio di Zaffini, che ha sollevato dubbi anchesulla legalità dell'atto, “ricorrono alle visite intramoeniatutti i cittadini e non solo quelli ricchi,per cui sarebbe stato sufficiente un ticket di 2euro a ricetta per raggiungere o stesso risultato”.Con riferimento ad una precedente interrogazionedello stesso Zaffini sull'eccessivo ricorso dipazienti umbri alle prestazioni convenzionate diun Istituto privato, il Cesalpino di Terontola inToscana, Tomassoni ha anticipato che lunedìprossimo 26 marzo verrà firmata fra le due Regioniuna convenzione sulla riduzione dell'attualenumero di prestazioni con la fissazione di untetto massimo da non superare. La necessità dipoter disporre di più dati relativamente al costodei servizi sanitari, dei ticket e delle convenzioniPAG 68
SANITàesterne è stata sollecitata sia da Paolo Brutti(Idv) che dal presidente della Commissione MassimoBuconi che ha chiesto all'assessore di coinvolgerela stessa Commissione sull'intero processodi riforma.“NON RISPETTATA LA LEGGE CHE IMPONELA PUBBLICAZIONE DEI CURRICULA DEIDIRIGENTI MEDICI DELLE ASL” - CIRIGNO-NI (LEGA NORD) DENUNCIA L'IRREGOLA-RITÀ E CHIEDE RISPOSTA ALL'INTERROGA-ZIONE DI 9 MESI FAIl capogruppo della Lega Nord a Palazzo Cesaroni,Gianluca Cirignoni, denuncia la mancata applicazionedi quanto previsto dalle “Norme inmateria di trasparenza della pubblica amministrazione”(legge 69/2009) relativamente all'obbligoper la pubblica amministrazione, Asl comprese,di pubblicare nel proprio sito internet tuttauna serie di dati, compreso il curriculum vitae,riguardanti i dirigenti e le posizioni organizzative.Per Cirignoni si tratta di “una situazione inaccettabileche getta discredito e sfiducia nella sanitàregionale e che legittima il sospetto che tra queglioltre 680 medici per cui non è disponibile ilcurriculum si nascondano millantatori e soggettiche esercitano la professione medica senza avernetitolo”.Perugia, 20 marzo 2012 - “Il sistema sanitarioumbro ha rispettato solo parzialmente quantodisposto dalle Norme in materia di trasparenzadella pubblica amministrazione (articolo 21, legge69/2009) in merito all'obbligo per la pubblicaamministrazione, Asl comprese, di pubblicare nelproprio sito internet tutta una serie di dati, compresoil curriculum vitae, riguardanti i dirigenti ele posizioni organizzative”. Lo denuncia il capogruppodella Lega Nord a Palazzo Cesaroni, GianlucaCirignoni, facendo riferimento alla normativaentrata in vigore 3 anni fa. Cirignoni rileva chel'interrogazione a risposta scritta presentata “novemesi orsono all'assessore alla sanità non haavuto risposta e probabilmente giace dimenticatain qualche cassetto, trascurata come l'applicazionedella legge ‘69/2009’ e come il diritto deicittadini di conoscere dove, come e quando sisono laureati i medici che li hanno in cura. Atutt'oggi – evidenzia il consigliere regionale - nonsono disponibili online i curricula di più di 680degli oltre 2400 medici con qualifica di dirigentidella sanità regionale. Per l'Asl1 non sono disponibili97 curricula, per l'Asl2 135, per l'Asl 3 81,per l'Asl 4 147; per l'azienda ospedaliera di Perugia80 e per quella di Terni 140: una situazioneinaccettabile che getta discredito e sfiducia nellasanità regionale e che legittima il sospetto chetra quegli oltre 660 medici per cui non è disponibileil curriculum si nascondano millantatori esoggetti che esercitano la professione medicasenza averne titolo. Sarà nostra cura – concludeCirignoni - segnalare ufficialmente alla Procuradella repubblica questa strana situazione auspicandoche vengano esperite indagini mirate atutela della salute degli umbri”.TOSSICODIPENDENZE: “INACCETTABILE LOSMANTELLAMENTO DELLA COMUNITÀ DICITTÀ DELLA PIEVE DA PARTE DEL COMUNEDI ROMA”– PER STUFARA (PRC-FDS) “COSÌSI DISTRUGGONO PROFESSIONALITÀ E PO-STI DI LAVORO”Perugia, 20 marzo 2012 - “La decisione del Comunedi Roma di porre fine alla gestione operatadalla Cooperativa sociale ‘Il Cammino’ della Comunitàdi tossicodipendenza di Città della Pieve,costituisce un'ingiustizia senza precedenti, chedanneggia allo stesso tempo i residenti dellacomunità, privati di colpo delle necessarie figuredi riferimento, e gli operatori, che dal 1 aprile siritroveranno senza lavoro”. Così il capogrupporegionale Prc-Fds Damiano Stufara che sottolineacome tale provvedimento, “oltre a caratterizzarsiper l'assoluta assenza di trasparenza, determineràcon tutta evidenza degli effetti negativi sultessuto occupazionale regionale. E ciò – aggiunge- è reso ancora più odioso dal fatto che l'esperienzatrentennale di Città della Pieve rappresentaun'eccellenza che non si può certo improvvisare,ma che richiede una paziente opera dicostruzione sotto il profilo delle relazioni con lecomunità locali”. L’esponente di Rifondazionecomunista si augura che il Comune di Roma rivedale proprie scelte, che “purtroppo appaionodettate da logiche politiche piuttosto che da valutazionisul merito dei servizi. A riprova di questaconsiderazione c’è l'esclusione degli enti ‘storici’che gestiscono i servizi per le dipendenzedall'esito del bando indetto dall'Agenzia Capitolinaper le tossicodipendenze. Invitiamo quindi laGiunta regionale – conclude Stufara - a valutarela possibilità di intraprendere delle azioni neiconfronti del Comune di Roma per la tutela deilavoratori della Comunità di Città della Pieve che,come tutti gli ‘epurati’ dell'amministrazione cittadinadi Roma, meritano qualcosa di più dellasemplice solidarietà”.TICKET INTRAMOENIA: “NON ESISTE AL-CUN PRECEDENTE IN NESSUN’ALTRA RE-GIONE” – PER ZAFFINI (FARE ITALIA) “E’FALSO QUANTO DICHIARATODALL’ASSESSORE TOMASSONI”Il consigliere Franco Zaffini (Fare Italia) critical'assessore regionale alla sanità, Franco Tomassoni,per le dichiarazioni rilasciate in TerzaCommissione in merito all’introduzione del ticketper l’intramoenia. Per Zaffini quanto riferito daTomassoni “è falso”, dato che quanto deliberatoda Toscana ed Emilia Romagna non avrebbeanalogie con le scelte operate dell'Esecutivo diPalazzo Donini.Perugia, 20 marzo 2012 - “E’ falso quanto dichia-PAG 69