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Acs 30 giorni - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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ECONOMIA/LAVOROto di 61 lavoratori”. Stufara sollecita l’iniziativadella “comunità politica regionale” ponendo alcentro della discussione l'esigenza non solo dipromuovere il radicamento delle imprese, maanche di sanzionare un “nomadismo imprenditoriale”che ha come unico esito “la precarietà e laricattabilità dei lavoratori”. Per Stufara è necessarioche l’<strong>Umbria</strong> apra con il Governo nazionaleuna vertenza regionale per salvaguardare e rilanciareil manifatturiero.Perugia, 14 marzo 2012 - “La chiusura annunciatada parte della proprietà dell'ESAB, azienda delsettore meccanico di Terni, costituisce un eventodella massima gravità per l'industria regionale,che avviene con modalità assolutamente inaccettabili”.Così il capogruppo regionale Prc-Fds, DamianoStufara che “di fronte al licenziamento dei61 lavoratori, deciso peraltro senza la consultazionedel maggiore sindacato italiano del settore,la Fiom-Cgil” ritiene necessario l’adozione daparte della comunità politica regionale di “urgentimisure di contrasto alla dismissione delle attivitàproduttive, come più volte richiesto dal gruppoconsiliare del partito della Rifondazione comunistaper la Federazione della sinistra”. Stufaraspiega che la condotta “a dir poco equivoca” dimostratadall'azienda rispetto alle rappresentanzesindacali, “insieme alla fugacità della sua presenzanel territorio (meno di 4 anni) pone dinuovo al centro della discussione politica l'esigenza,non solo di promuovere il radicamentodelle imprese, ma anche di sanzionare un ‘nomadismoimprenditoriale’ che ha come unicoesito la precarietà e la ricattabilità dei lavoratori.Il capogruppo regionale di Rifondazione ritienesia un fatto “inaccettabile, come accaduto allaEsab, che una riduzione del volume di venditeporti direttamente alla chiusura. Come gruppoconsiliare regionale – sottolinea - riteniamo chequesto esercizio della libertà d'impresa non abbianulla di diverso dalla tutela della salute del lupoche, da sempre, significa la morte della pecora”.L’esponente di Prc-Fds sostiene, poi, che rappresentiun pessimo segnale la chiusura di un'aziendametallurgica proprio nel momento in cui sigettano le basi per il rilancio del polo siderurgicoternano. Occorre quindi agire con rapidità – aggiungeStufara -: è tempo di aprire una nuovafase per l'industria regionale, che ponga al centroil tema dell'innovazione produttiva e la redistribuzionedella ricchezza. Per tali ragioni – conclude- assume sempre maggiore urgenza l'aperturadi una vertenza complessiva <strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong> neiconfronti del Governo nazionale per salvaguardaree rilanciare il manifatturiero”.CRISI ECONOMICA: “METTERE LE POLITI-CHE GIOVANILI AL CENTRO DELLE RIFORMEREGIONALI” - ROSI (PDL): “RIVALUTARE ILAVORI MANUALI E L'ARTIGIANATO”Perugia, 15 marzo 2012 - “Nell'agenda politicaregionale il mondo giovanile deve essere consideratoun punto centrale. I giovani rappresentanoun patrimonio da valorizzare e senza di lorol'<strong>Umbria</strong> non va da nessuna parte”. Così MariaRosi (PdL) evidenziando la “drammaticità delladisoccupazione giovanile che coinvolge anche esoprattutto moltissime famiglie. Sono centinaia –denuncia Maria Rosi – i giovani tra i 15 e i 34anni che non studiano, non lavorano e che soprattuttonon cercano più un lavoro. Il tasso didisoccupazione – rileva – è arrivato al 9,2 percento”. Per Rosi, tuttavia, ci troviamo di frontead una “svalutazione del lavoro manuale, anchespecializzato. Per questo – osserva – vanno rivalutatii mestieri legati all'artigianato e altre formedi impiego che non possono più essere consideratebuone solo per gli extracomunitari. I giovani– sostiene Rosi – devono imparare ad essereimprenditori di sé stessi e per gli mondo degli'adulti' è un dovere mettere in campo ogni iniziativautile a garantire loro un futuro. La politica –sostiene – ha l'obbligo di individuare gli strumentimigliori per rispondere alle esigenze giovanili,trovando le risorse necessarie”. Nell'auspicare,dunque, “un maggiore ascolto e dialogo con ilmondo giovanile”, Maria Rosi invita tutti i politici“a mettere via i particolarismi e trovare azionisinergiche intelligenti che possano occuparsi realmentee concretamente dei nostri ragazzi. Aloro – conclude -, che hanno una vita davanti,abbiamo l'obbligo di garantire un futuro migliore”.PUC 2: “LA GIUNTA DICA SE DOPO IL RI-CORSO AL TAR VINTO DA ASSISI INTENDECONFERMARE I FINANZIAMENTI A MAR-SCIANO E CITTÀ DI CASTELLO” - LIGNANIMARCHESANI (PDL) INTERROGA SUI “POS-SIBILI RISVOLTI GIUDIZIARI”Perugia 16 marzo 2012 – La Giunta regionalechiarisca se, in conseguenza della sentenza delTar di accoglimento del ricorso presentato dalComune di Assisi, contro i criteri del bando regionaleper la determinazione della graduatoriadei Programmi urbani complessi di seconda generazione(Puc 2), intende confermare l'assegnazionedei fondi ai comuni di Marsciano e Città diCastello, o tenere conto dei “possibili risvolti giudiziari”della sentenza. A porre la questione,con una interrogazione all'esecutivo umbro, è ilconsigliere del Pdl Andrea Lignani Marchesaniche ricostruisce la vicenda dei circa 400 milioni dieuro per l'assegnazione dei quali la <strong>Regione</strong> fissòi criteri di un bando, contro la cui congruità hapresentato ricorso il Comune di Assisi, in quanto“collocatosi fra gli ultimi della graduatoria, nonostantela sua forte vocazione turistica”. LignaniMarchesani ricorda anche la decisione della <strong>Regione</strong>,di riammettere ai finanziamenti dei loroPuc - utilizzando i Fondi per le aree sottosviluppate(Fas) - dei Comuni di Marsciano e Città diCastello, primi esclusi in quanto classificatisi rispettivamenteal decimo ed undicesimo posto. APAG 29

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