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Acs 30 giorni - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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SANITàToscana ed Emilia Romagna. Nello specifico,Tomassoni ha ricostruito la vicenda partendodalla decisione politica della <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong> di“contestare il ticket generalizzato di 10 euro,fisso per tutti, introdotto dal precedente Governo,rispettando l'obbligo nazionale di compartecipazionealla spesa sanitaria da parte dei cittadini,ma in modo autonomo, introducendo criterisociali basati sul reddito dei singoli pazienti,sule loro patologie e sulla età degli stessi”. Circala contestata decisione di addossare alle solevisite intramoenia il recupero dei costi, non raggiuntocon l'adozione dei precedenti ticket sulreddito, l'assessore Tomassoni ha precisato che“non si è trattato di un provvedimento volutoanche per ridurre il problema delle liste di attesa,ma frutto di un ragionamento che tiene conto didue considerazioni: le visite intramoenia sonouna scelta autonoma che fa il cittadino - rispettoalla possibilità di rivolgersi alla specialistica pubblica- non giustificata nemmeno dalla urgenza,perché in questi casi specifici il sistema sanitarioumbro è in grado di assolvere entro i previsti 10<strong>giorni</strong>”. Si è quindi scelto, ha ulteriormente precisatoTomassoni, “di risparmiare ulteriori aumential comune cittadino, addossandoli a quanti,per propria scelta decidano di farsi visitare apagamento in regime di intramoenia”. Sulladisponibilità di locali pubblici idonei per far sì chea luglio i medici che oggi esercitano nella cosiddettaintramoenia allargata possano rientrare,Tomassoni ha precisato che, “in base ad assicurazioniavute dagli uffici, se non ci saranno proroghealla data fissata, tutte le esigenze sarannocoperte”. In sede di replica sia Sandra Monacelliche Maria Rosi si sono dichiarate complessivamentenon soddisfatte delle risposte date dall'assessore.In particolare l'esponente Udc ha detto“la Giunta si sta impantanando su questi problemie si capisce che sulla disponibilità dei localipunta chiaramente alla proroga della scadenzafissata per il <strong>30</strong> giugno”. Perplessità espresseanche da Maria Rosi che ha evidenziato come,“dall'assessore non sia venuto alcun impegno, néper rivedere il provvedimento, né per ascoltare lacategoria dei medici sulla possibilità di varareforme alternative di compartecipazione alla spesasanitaria”.TICKET VISITE INTRAMOENIA:“L’ASSESSORE TOMASSONI HA CONFERMA-TO LE DIFFICOLTÀ E NON HA PROPOSTOSOLUZIONI” – PER MONACELLI (UDC)L’AUMENTO DELLE TARIFFE “PENALIZZAMEDICI, AZIENDE E FASCE DEBOLI”Il capogruppo regionale dell’Udc, Sandra Monacelli,spiega i motivi della sua insoddisfazione perla risposta che l’assessore regionale alla sanitàha fornito stamani in Aula alla sua interrogazionerelativa all’aumento del ticket per le visite intramoenia.Secondo Monacelli, sulla questione relativaall’individuazione, obbligatoria da parte della<strong>Regione</strong>, di spazi per la libera professione,l’assessore “non ha proposto soluzioni e ha confermatole difficoltà esistenti”. Per Monacelli,l’aumento del ticket penalizza “i medici che hannoscelto questa opzione, le aziende sanitarieche si vedranno con ogni probabilità diminuire gliintroiti e, soprattutto, le fasce deboli della popolazione,costrette ad un ulteriore esborso”.Perugia, 13 marzo 2012 - “Ritengo assolutamenteinsoddisfacente la risposta fornita dall'assessoreregionale alla sanità Franco Tomassoni nellaseduta odierna del question time relativo aglispazi che la <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong>, entro il <strong>30</strong> giugnoprossimo, dovrà mettere obbligatoriamente adisposizione per l'espletamento della libera professioneda parte di medici dipendenti del serviziosanitario pubblico”. Così il capogruppo regionaledell’Udc, Sandra Monacelli che ricorda comeil decreto “Milleproroghe”, a partire dal 1 luglio2012 pone fine alla disciplina transitoria dellacosiddetta “intramoenia allargata”, cioè la possibilitàdi effettuare l'attività al di fuori delle strutturepubbliche, introdotta in attesa della pienarealizzazione della legge “120 del 2007”. Monacellisottolinea che “in vista di tale imminentescadenza, l'assessore ha di fatto confermato ledifficoltà e non ha avanzato soluzioni. I dati fornitidallo stesso assessore Tomassoni – prosegue- evidenziano che, sui circa mille medici che in<strong>Umbria</strong> hanno scelto di svolgere la libera professioneall'interno delle strutture pubbliche, unterzo di essi la espleta in studi privati a causadella carenza di spazi adeguati. La <strong>Regione</strong>, senon interverranno provvedimenti nuovi, dovràquindi dare obbligatoriamente una risposta al <strong>30</strong>per cento di professionisti”. Il capogruppodell’Udc rileva che la percentuale del <strong>30</strong> per cento“è divenuta ormai una sorta di numero sacronegli uffici dell'assessorato alla sanità: rappresentainfatti la stessa quota che l'esecutivo deverecuperare sul fronte della compartecipazionealla spesa sanitaria ed è anche quasi lo stessoaumento (29 per cento) delle tariffe che la Giuntaha deciso di imporre sulle prestazioni effettuatein regime di intramoenia. In questo modo –spiega Monacelli -, si penalizzano sia i medici chehanno scelto questa opzione, sia le aziende sanitarie,le quali vedranno con ogni probabilità diminuiregli introiti, ma, soprattutto, le fasce debolidella popolazione, costrette ad un ulterioreesborso, qualitativamente nemmeno ripagato.Preoccupa non poco dunque – conclude - questaassenza di programmazione regionale che, sin daoggi, dichiara la propria inadeguatezza nel garantirespazi adeguati alle prestazioni specialistichein regime di intramoenia. La politica del rinvionon è ulteriormente sostenibile e la sanitànon può essere gestita con il cosiddetto fattore‘C’”.“FARE CHIAREZZA SULLA MOBILITÀ PASSI-VA VERSO LA TOSCANA E SUI LIMITI DELLEPRESTAZIONI EROGABILI DALL'ISTITUTOPAG 64

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