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Acs 30 giorni - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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SANITàparticolare con i medici”. Secondo Barberini eSmacchi, la decisione dell’Esecutivo “pesa in manieraconsistente sulle tasche degli umbri e rischiadi danneggiare la sanità pubblica a vantaggiodi quella privata, con il concreto pericolo dispingere i cittadini verso strutture extraregionali”.Barberini e Smacchi, invitano la Giunta a rivedereil riordino dei dipartimenti di prevenzionedelle aziende sanitarie umbre che appare“superfluo e costoso” in vista anchedell’imminente riforma della sanità umbra.Perugia, 10 marzo 2012 - “L’aumento del 29 percento dei costi delle visite intramoenia è un durocolpo per la sanità umbra, che pesa su cittadini emedici senza garantire gli effetti di gettito sperati:auspichiamo l’immediata sospensione di questoprovvedimento e chiediamo un’ulteriore riflessionein materia”. Così i consiglieri regionalidel Partito democratico Luca Barberini e AndreaSmacchi che, in una nota congiunta, invitanol'Esecutivo regionale a “sospendere l’efficaciadelle delibere assunte di recente in tema di sanità.Occorre avviare un reale e fattivo confrontocon tutti i soggetti interessati – aggiungono - e,in particolare, con i medici che possono apportareun contributo serio e autorevole su questofronte, concorrendo alla soluzione dei problemidettati dal necessario processo di razionalizzazionee riqualificazione della spesa sanitaria”.“L’incremento del ticket – spiegano Barberini eSmacchi – pesa in maniera consistente sulle taschedegli umbri e rischia di danneggiare la sanitàpubblica a vantaggio di quella privata. Comeha sottolineato lo stesso presidente dell’Ordinedei medici, Graziano Conti, così facendo si rischiadi spingere i cittadini verso il privato, di aumentarele liste di attesa con gravi ripercussioni sullaqualità dei servizi offerti e di perdere professionalitàmediche nel comparto pubblico, mettendoin discussione la credibilità stessa della sanitàumbra, senza peraltro alcuna garanziasull’effettivo incremento di risorse per il bilanciopubblico. In questo contesto – sottolineano i dueconsiglieri del Pd - c’è inoltre il concreto pericoloche i cittadini umbri si rivolgano a strutture sanitarieextra regionali e che, al tempo stesso, siriducano le prestazioni richieste dall’esterno.L’autorevole allarme lanciato dai medici umbrinon può essere ignorato: va subito attivato untavolo per costruire insieme una sanità pubblicapiù efficiente e più vicina ai bisogni della comunità”.Barberini e Smacchi invitano, infine, laGiunta regionale a “riflettere meglio anche sulriordino dei dipartimenti di prevenzione delleaziende sanitarie umbre. La decisione di crearequattro macroaree, con altrettanti coordinatoriper ogni azienda sanitaria locale, generando a-spettative, diritti e costi che poi non sarebberoriassorbiti – sottolineano i due consiglieri del Pd– appare in questo momento superflua, visto cheè imminente la riforma della sanità umbra. Cichiediamo, quindi, l’utilità di questo passaggiointermedio, che rischia di sovraccaricare di costiil sistema sanitario regionale, senza apportarealcun concreto beneficio alla qualità dei serviziofferti”.SERVIZI SANITARI: “RENDERE LA SANITÀUMBRA PIÙ ACCOGLIENTE ED EFFICIENTE”- MOZIONE DI BOTTINI (PD) E BUCONI(PSI) SULLE “DIFFICOLTÀ DI ACCESSO PERDISABILI GRAVI”I consiglieri regionali, Lamberto Bottini (PD eMassimo Buconi (Psi) hanno presentato una mozioneda discutere in Aula sulle “difficoltà di accessodella persone con disabilità complessa aiservizi sanitari”. Per i due esponenti della maggioranza,“è necessario introdurre elementi chepossano ulteriormente avvicinare il mondo dellasanità ai bisogni di coloro che convivono conforme invalidanti complesse, a cui spesso si aggiungonodifficoltà nell'esprimere all'esterno ilproprio stato di salute”. All'interno della mozionetrovano spazio anche altre sollecitazioni rispettoad alcune “pratiche gestionali inerenti il rapportotra persona disabile grave e interventi sanitari.Per quanto riguarda invece il Pronto soccorsoospedaliero, nell'atto viene sottolineata l'esigenzadi “introdurre una corsia preferenziale di accesso”.Perugia, 12 marzo 2012 - “L’appropriatezza delleprestazioni sanitarie verso quanti non sono nellacondizione di poter comunicare il loro bisogno disalute è un importante indicatore del livello diciviltà e della capacità di esprimere solidarietà edinclusione della società. Per questo è necessariointrodurre elementi che possano ulteriormenteavvicinare il mondo della sanità ai bisogni di coloroche convivono con forme invalidanti complesse,a cui spesso si aggiungono difficoltà nell'esprimereall'esterno il proprio stato di salute”.I consiglieri regionali Lamberto Bottini (PD) eMassimo Buconi (Psi) hanno presentato una mozioneda discutere in Aula a Palazzo Cesaroni chepone l'accento sulle “difficoltà di accesso dellapersone con disabilità complessa ai servizi sanitari”.Nel testo, i due consiglieri regionali affrontanoalcuni aspetti connessi alle “limitatepossibilità da parte di persone con disabilitàcomplessa di comunicare correttamente con medicie personale sanitario la propria situazione disalute, che può essere o meno connessa al lorostato”. Una problematica rispetto alla quale vieneproposta “l'introduzione di una carta sanitariapersonale da aggiornare periodicamente, in cuisia riassunta la storia naturale della patologia dicui la persona è affetta. La compilazione del supporto,a cura del medico di assistenza primaria edel pediatra di libera scelta in collaborazione coni servizi ed i centri regionali di riferimento, è utile– continua Bottini – a fornire informazioni chefacilitino l’incontro e la conoscenza anche quandoil malato per il suo stato di disabilità non riescaad esprimersi”. All'interno della mozione trovanospazio anche altre sollecitazioni rispetto adalcune “pratiche gestionali inerenti il rapporto traPAG 61

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