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i nostri recapiti utili - Campo de'fiori

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 35Langolo del CollezionistaI ventaglidiLetizia ChilelliIl ventaglio è una diquelle “invenzioni”che nasce per necessità:i primissimifurono prodotti inOriente, nei paesi caldi evenivano usati per poteravere un po’ di refrigeriodurante le lunghe giornateafose.Se ne trovano tracce anche nel popoloEgiziano, Assiro-Babilonese e Romano.Osservando le varie versioni possiamo dividerela storia del ventaglio in due grandicorrenti.La prima, definita rigida, che va dall’antichitàe arriva fino all’epoca Rinascimentaledove venivano montate piume di uccello,foglie di loto e di palma su di un supporto,nel Rinascimento, in particolareprende piede il supporto conforma a zampa d’oca che sostienepiumaggi di selvaggina considerataeccellente o addiritturastoffe pregiate come il broccato.La seconda corrente comprendei ventagli pieghevoliche furono inventati in Giapponee di cui abbiamo testimonianzea partire dal 1700 d.C.Si deve la diffusione del ventaglio in Europa,precisamente in Francia, a Caterina De’ Medici;i primi paesi produttori furono: la Francia,l’Italia, i Paesi Bassi e l’Inghilterra cherealizzarono soprattutto ventagli per ledonne aristocratiche con montature in avorio,ma vista poi la grande diffusione datasoprattutto dalla facilità della sua costruzione,questo oggetto curioso e civettuolosi diffuse anche a tutto il resto della popolazioneed anche in questo caso si venneroa creare due diverse destinazioni: la prima,quella aristocratica, con ventagli sempre piùricchi e grandi destinati ad essere portatialle feste o addirittura appesi come oggettodi arredamento e la seconda, quella del popolodove l’oggetto diventò più maneggevolee destinato all’uso quotidiano.Ma vediamo un pochino più dettagliatamentei materiali e le decorazioni dei ventagliin uso a cavallo tra il 1700 e il 1800.Abbiamo i due montanti con un numero variabiledi stecche sulle quali viene applicatala pagina che può essere di svariati materiali:stoffa, carta, pergamena…I montanti dei ventagli aristocratici possonoessere anch’essi di diversi materiali, si vadal legno profumato alla madreperla, dal-l’avorio alla tartaruga, se ne trovano persinoin oro o argento, laccati e tempestati di pietrepreziose.Le pitture sulla pagina sono a guazzo o adacquerello e le scene dipinte possono esserele più disparate: erotiche, mitologiche,paesaggistiche, con riproduzioni di operefamose, di interni di teatri, di scene di vitaquotidiana…I ventagli “del popolo”avevano montaturein legno, la pagina della pergamena eraspessa con decorazioni sparse alla rinfusache spesso rappresentavano fiori e medaglioni.Nel ‘700, in Italia era diffuso “l’occhialino”un ventaglio in cui su ogni stecca era praticatoun foro e se le stecche venivano sovrappostene era visibile solo uno sul qualeveniva montato un vetro che consentiva alladama di osservare senza poter vedere la direzionedel suo sguardo, se la dama avevaanche un difetto di vista una lente sostituivail semplice vetro.Sul finire del 1700 e agli albori del 1800 siebbe la diffusione della “rosta”, un ventaglioin cartone con forma a ventola sulle cuidue facce venivano rappresentate scene ironichema spesso anche poesie erotiche esatiriche (famose in Italia le “roste” compostedal Gozzi e dal Parini).Importante nella storia della decorazionedel ventaglio fu il 1783 l’anno del collaudodella mongolfiera e compaiono proprio inquesto periodo i ventagli “a’ la Montgolfier”con scene dipinte che richiamano proprioquesto particolare avvenimento e in cuianche i montanti venivano incisi con lostesso soggetto.Continuando il nostro viaggio arriviamo altempo della Rivoluzione Francese ed è proprioil caso di dire che la moda va a braccettocon la storia; in questo periodo infattisi parla del ventaglio “a’la patriote” doveera possibile vedere sulla pagina dei dipintiin chiaroscuro che avevano come soggetti ivolti dei capi della Rivoluzione o anche lefasi della Rivoluzione stessa: dalla presadella Bastiglia al periodo del Terrore, nonmancavano però anche i ventagli dei “fedelial Re” con dei dipinti allusivi che servivanocome segni di riconoscimento: lapagina era nera ed i disegni in bianco, famosisono quelli che si “trasformavano”, adesempio un ventaglio aperto recava il disegnodi un cesto, ma chiudendo tre steccheecco che il disegno magicamente rappresentavaun giglio bianco, fiore simbolo dellafamiglia reale, in altri troviamo dei fiori edelle foglie che con lo stesso meccanismoillustrato prima si trasformavanonei profili del Re o della Regina maanche i semplici fiori occultavanodei simboli, in controluce,ad esempio alcune violettedel pensiero palesavano le figurereali.Il ventaglio “a’ la patriote”raggiunse ben presto anchel’Italia e divenne anche quicarico di simboli: la Libertà,rappresentata dal berretto frigio;la Forza ovvero una donnacon la corona di quercia in testa e una clavanella mano, la Vittoria vista come unadonna ornata di palme e foglie; la Giustiziadipinta come una donna con la bilancia inmano, la Ragione simboleggiata da unadonna con un leone; una donna che allattaun bambino bianco ed uno di colore con ifrutti della terra ai suoi piedi, l’Unità e laFratellanza raffigurati dai fasci, la Vigilanzadisegnata come un occhio, il Popolo rappresentatodal pioppo (dal latino “populus”) alberosimbolo di Libertà, le Virtù Cittadinesimboleggiate dalla quercia…Nel periodo francese del Direttorio, conl’ascesa di Napoleone, il ventaglio perse ilsuo “carico politico” cosa che poi si verificòanche in Italia, le pagine in questo periodoerano in crespo con paillettes .Nei primi anni dell’800 fa la sua comparsa il“ventaglio a giorno”, un ventaglio traforatoche non aveva pagine ed era tutto costruitocon le stesso materiale di cui erano fatte lestecche che venivano a loro volta legate allabase con un cordino, i montanti erano decoratia rilievo.continua sul prossimo numero...(Bibliografia e fonti: Wikipedia, ProfessioneDonna, Fabbri Editori

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