40 <strong>Campo</strong> de’ fioriPer EnzaSu nel cielo serviva una maestra per bambini, il Signore ha pensato benedi chiamare “la Maestra Enza”. La vedo già attorniata da tanti bambini,che sta accogliendo con il suo bel sorriso, come ha fatto per lunghi anninella sua vita. A voi bambine e bambini, ragazze e ragazzi, oggi moltiadulti e genitori, chiedo da parte vostra un grazie per tutte le volte che viha consolato, quando i vostri genitori vi lasciavano a scuola, preparandovia camminare, insegnandovi a fare i primi passi nella vita.La vostra presenza qui oggi è il miglior ringraziamento per i tanti lunghianni che vi ha dedicato con infinita passione e competenza professionale.Grazie maestra Enza! Sia questo il vostro saluto a lei.Sono certo che la Maestra Enza ora dice a ciascuno di noi: “Grazie di cuoreper essere qui accanto a me, come nei giorni migliori!”.Un ultimo pensiero è il mio: grazie amore mio per i 34 anni meravigliosiche mi hai regalato nella nostra vita matrimoniale, che avremmo festeggiatoinsieme il prossimo 18 Aprile.AngeloN e l cIl 20 Marzo 2013 è venuta prematuramente a mancare Vincenza Attanasio, da tutti conosciuta come la Maestra Enzaquanti in questi anni hanno avuto modo di apprezzarla per la sua professione e, ancor più, per il suo speche ringrazia sentitamente quanti hanno maBrusca frenata“Ma la maestra Enza che centra con la morte?”Giunonica riguarda i pargoletti,con amorosi vezzi li blandiscesì da confonder franca anche le ambascee conquistarne i cuori ingenui e schietti.D’altronde in classe ha solo nipotinie li vuol vispi e allegri in sintoniaserbando a ognun spontanei zuccherini,così: tesoro… amore della zia!Col tono accattivante abitualenella famiglia briga il suo prestigio;se in fallo, con sagacia naturale,in rosa sa girare ancora il grigio.Sui punti controversi del collegiopropone una garbata soluzionecon la loquela sciolta ed il motteggioche per metà le valgon la ragione.Ma nella cerchia stretta e riservata,mimando e parodiando tiene banco,di Napoli non sgrossa la parlatae strappa la risata a piegar fianco.Tra le volute della sigarettaeccola là, così, solerte e forte,come l’amica pronta alla cornetta,che incide sul sentir della sua corte.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 41c u o r enza, moglie del nostro amico e collaboratore Angelo Foglietta. Pubblichiamo le testimonianze di affetto e di dolore dispessore umano.Il direttore e la redazione si uniscono al dolore dellamico Angelo e di tutta la famiglia,manifestato apertamente stima ed affetto.Alla cara ENZAÈ sempre molto difficile esprimersi e tenere a bada le emozioniquando il cuore è gonfio di tristezza per la perdita di una personacara. Sì, perché quando un’amica ci lascia, fin da subito percepiamodentro di noi un vuoto incolmabile: un vuoto che riempiamodi ricordi, lieti o dolorosi delle esperienze condivise per renderemeno amaro il distacco.E io, desidero rivolgere alla carissima Enza, anche a nome dellecolleghe a lei più vicine e di quelle che hanno avuto modo e occasioniper conoscerla ed apprezzarla, l’ultimo affettuoso saluto, ricordandola persona straordinaria che era, non solo come docente,ma anche come moglie e come mamma, visto che il nostro rapportoandava oltre quello squisitamente lavorativo.Enza era una professionista seria e competente, che ha svolto ilsuo ruolo di docente e di educatrice in modo ineccepibile. Innamorataprofondamente del suo lavoro, fino ad anteporlo spesso aisuoi non pochi problemi di salute, Enza aveva un modo di relazionarsimassimamente rispettoso verso i colleghi ed i superiori, avvolgenteed empatico verso i bambini, che trovavano nel suomorbido abbraccio quel calore e quell’affetto che l’indiceva a chiamarla“Zi’ Enza”, mi è capitato più di una volta, durante le visite ascuola di vederla all’opera e di assistere con quanta naturalezzasapeva consolare i suoi piccoli “tesori” (così chiamava i suoi alunni)e trasformare il loro pianto in uno scoppiettante sorriso. Sì, perchéEnza non conosceva musoneria: era sempre allegra, solare, gioiosae tale cercava di apparire anche quando le circostanze non eranodelle più favorevoli; era coraggiosa e lo dimostra il modo in cui hasempre cercato di aggredire e combattere la malattia; era dignitosanell’accettazione della sofferenza, che ha sopportato cristianamentecon la forza che le veniva dalla Madonna di Pompei. Nessunodi noi avrebbe immaginato un così triste ed immediatoepilogo e tutti ci rammarichiamo per non esserle stati più vicini,per non aver fatto abbastanza per alleviare le sue pene e la suasolitudine.Ci mancherai, Enza, ma il tuo ricordo vivrà sempre nei <strong>nostri</strong> cuori,più forte di qualsiasi abbraccio, più forte di qualsiasi parola. Orainizia per te un nuovo viaggio e gli angioletti del Signore, certamentein festa, accoglieranno con il suono di mille campane l’arrivodi una grande maestra nella scuola del Paradiso.Dott.ssa Santina Vaccaro(Ex direttrice II Circolo Didattico Civita Castellana).Carissima Maestra Enza,ci risulta difficile pensare che tu non sia lì, in Cielo, è proprio così, infatti,che ti immaginiamo, seduta su di una nuvola, tra gli Angioletti ai quali racconticon il tuo indimenticabile sorriso le storie di noi “bimbe” che abbiamoavuto la gioia e l’onore di averti avuto come Maestra d’asilo.. ti vogliamobene, sarai sempre con noi…Letizia e Agnese Chilelli