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Carlyle Group - Valori

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| dossier | private equity |<br />

“<br />

| 26 | valori | ANNO 7 N.50 | GIUGNO 2007 |<br />

lo hanno seguito, gli hanno dato fiducia ed alla fine i<br />

risultati si sono visti per tutti».<br />

Ma esistono davvero i cosiddetti nuovi capitalisti?<br />

Davvero hanno un peso così grande sui destini del sistema<br />

gli hedge fund e il private equity? Non si tratta<br />

semplicemente della fase terminale della finanziarizzazione<br />

dell’economia nell’epoca moderna? Non sono<br />

questi che alimentano la grande spuculazione finanziaria?<br />

Quando nella sede milanese della Goldman Sachs<br />

gli rivolgo questa domanda Zannoni arriccia il naso e<br />

ti dà una risposta lapidaria: «Guardi che gli investitori<br />

istituzionali a cui stiamo facendo riferimento non si limitano<br />

a investire ma, diciamo così, acquistano il controllo<br />

delle società e usano questo controllo per aumentare<br />

il valore. In quanto<br />

Senza i nuovi<br />

capitalisti, private<br />

equity e hedge<br />

fund, non si<br />

creerebbe valore<br />

per il sistema<br />

”<br />

alla dimensione del fenomeno<br />

le consiglio di leggere questo report<br />

che le ho preparato perché<br />

si capisca di che cosa stiamo<br />

parlando. Il rapporto si chiama<br />

Background Materials on Priva-<br />

IL CHIÈCHI DEI PRINCIPALI PRIVATE EQUITY<br />

<strong>Carlyle</strong> <strong>Group</strong><br />

FONDI: 55 miliardi di dollari<br />

SEDE: Washington<br />

FONDAZIONE: 1987<br />

AD: Louis V. Gerstner<br />

<strong>Carlyle</strong> è stato chiamato “il club degli<br />

ex presidenti”: fra i suoi soci enumera<br />

infatti, oltre a papà Bush, John Major,<br />

ex-primo ministro conservatore inglese,<br />

l’ex dittatore filippino Ramos, Otto Pohl<br />

(già presidente della Bundesbank),<br />

Arthur Levitt, già presidente della Sec.<br />

Vi figurano anche Frank Carlucci,<br />

già ministro della Difesa e direttore<br />

della Cia; James Baker, già segretario<br />

di Stato di Bush (e ministro del Tesoro<br />

di Reagan), George Soros, Colin Powell.<br />

Anche la famiglia Bin Laden sedeva<br />

nel consiglio d’amministrazione accanto<br />

a papà Bush, fino a un mese dopo<br />

l’11 settembre 2001, stringendo uno stretto<br />

quanto ambiguo legame, tanto che oggi<br />

la famiglia Bin Laden e il gruppo <strong>Carlyle</strong><br />

hanno lo stesso avvocato, a Londra.<br />

Un vero «club esclusivo», di cui ha fatto<br />

parte anche Letizia Moratt, Carlo e Marco<br />

De Benedetti, Chicco Testa e Franco Tatò.<br />

Blackstone <strong>Group</strong><br />

FONDI: 43 miliardi di dollari<br />

SEDE: New York<br />

FONDAZIONE: 1985<br />

AD: Stephen Schwarzman<br />

Blackstone <strong>Group</strong> è il primo gruppo<br />

di private equity degli Usa, protagonista<br />

di operazioni di leveraged buyout. Fondata<br />

nel 1985 da Peter G. Peterson e Stephen<br />

A. Schwarzman, ha il quartier generale<br />

a New York, gestisce 43 miliardi di dollari<br />

tra fondi di private equity, hedge funds<br />

e gestioni patrimoniali. Negli ultimi<br />

anni è stato il principale traghettatore<br />

delle società che da quotate hanno<br />

lasciato i listini azionari. Il portafoglio<br />

del gruppo comprende produttori di chip,<br />

aziende del pharma, gruppi editoriali, società<br />

finanziarie e parchi divertimenti. Il parco<br />

di divertimenti Gardaland, acquistato<br />

per 500 milioni, al quale si è recentemente<br />

aggiunto il museo delle cere di Londra,<br />

Madame Tussauts. È il principale azionista<br />

di Deutsche Telekom, con un pacchetto<br />

del 4,5%. Recentemente Blackstone<br />

ha annunciato di volersi quotare<br />

in Borsa. La Cina ha destinato<br />

3 miliardi di dollari di riserve valutarie<br />

per acquistare azioni Blackstone.<br />

te Equity and hedge fund. Le cifre sono impressionanti<br />

e danno l’idea di che cosa intenda il banchiere per<br />

“nuova frontiera del capitalismo”. Basti qualche cifra:<br />

«L’attività di private equity è cresciuta in maniera sostanziale<br />

in tutta Europa con ritmi particolarmente<br />

marcati nel 2005 quando ha raggiunto la cifra di 167<br />

miliardi di euro di volume». Secondo il rapporto i fondi<br />

attualmente hanno la capacità di spendere fino a 140<br />

miliardi in acquisizioni in Europa. Nelle operazioni di<br />

merger and acquisition, infatti – si legge ancora nel rapporto<br />

– la presenza dei fondi continua ad aumentare<br />

passando dal 13% del 2001 al 20% del 2005 al 23% del<br />

2006”. Insomma sono delle gigantesche fabbriche del<br />

denaro a disposizione della piccola, media e grande impresa<br />

al fine di creare valore. Altrettanto impressionanti<br />

le cifre degli hedge fund, i cosiddetti fondi speculativi.<br />

La crescita delle allocazioni – si legge ancora – hanno<br />

portato gli hedge fund a gestire circa 1,3 trilioni di dollari<br />

contro i 257 miliardi del 1996”. Si può dunque dire<br />

che i “nuovi capitalisti” hanno sostituito il ruolo determinante<br />

che avevano le banche? «Non parlerei di<br />

Bain Capital<br />

FONDI: 27 miliardi di dollari<br />

SEDE: Boston<br />

FONDAZIONE: 1984<br />

Cinque i fondatori, tra i quali si segnala<br />

l’ex governatore del Massachusetts,<br />

Mitt Romney, che è il presidente<br />

del consiglio d’amministrazione.<br />

Bain Capital gestisce un portafoglio<br />

diversificato, da Domino’s Pizza<br />

alla casa d’aste Staples. Il gruppo controlla<br />

anche Michaels Stores, che ha ricevuto<br />

6 miliardi di dollari da Bain e Blackstone.<br />

Due aziende controllate dalla Bain sono<br />

state recentemente quotate: Burger King<br />

e Warner Chilcott. Bain ha acquistato<br />

Burlington Coat Factory for 2,06 miliardi<br />

di dollari in 2006, e più recentemente<br />

ha speso 3 miliardi di dollari<br />

per la divisione che produce sensori<br />

per il controllo della Texas Instruments.<br />

In Italia tra le altre partecipazioni<br />

si segnalano le partecipazioni<br />

nella società di software Team System<br />

e di investigazioni Lince.<br />

KKR<br />

FONDI: 27 miliardi di dollari<br />

SEDE: New York<br />

FONDAZIONE: 1976<br />

AD: Henry R. Kravis<br />

Kohlberg Kravis Roberts è uno dei fondi<br />

di private più conociuti al mondo grazie<br />

alla clamorosa operazione di leverage<br />

byout da 25 miliardi di dollari<br />

per conquistare il controllo della Nabisco<br />

nel 1989. È tornata nuovamente agli onori<br />

della cronaca per la recente acquisizione<br />

della utility californiana TXU, insieme<br />

al Texas Pacific <strong>Group</strong>, per 32 miliardi<br />

di dollari. KKR è la prima firma<br />

del private equity ad essersi quotata,<br />

nel maggio dello scorso anno, portando<br />

a casa 5 miliardi di dollari.<br />

sostituzione ma di convivenza di due forme di capitalismo.<br />

Il fatto nuovo tuttavia è che i nuovi investitori sono<br />

di natura diversa dai banchieri: le logiche di influenza<br />

reciproca nel complesso rapporto tra debitori e<br />

creditori gli appartengono poco, loro investono, estraggono<br />

valore e escono». Tra questi nuovi “spiriti animali”<br />

non si possono non annoverare anche i cosiddetti<br />

fondi avvoltoi, quelli che intervengono soltanto nelle<br />

società in crisi. «Certo, ci sono anche fondi di quel tipo.<br />

Che tuttavia intervengono non per frammentare le<br />

società ma per creare valore e magari nuovo sviluppo».<br />

Una difesa a tutto campo<br />

Anche nel sistema bancario italiano, tuttavia, si stanno<br />

registrando grandi mutamenti. Che cosa sta accadendo<br />

in Italia, ad esempio? «È semplice. Il processo<br />

di concentrazione bancaria si era fermato dopo il fallimento<br />

di alcune Opa ostili che si verificarono negli<br />

anni passati. Non c’è dubbio che l’arrivo di Mario Draghi<br />

in Bankitalia ha cambiato le cose: ha fatto calare<br />

le difese verso i gruppi stranieri e ha portato ad acce-<br />

Thomas Lee Partners<br />

FONDI: 20 miliardi di dollari<br />

SEDE: Boston<br />

FONDAZIONE: 1974<br />

PRESIDENTI: Anthony DiNovi,<br />

Scott Schoen e Scott Sperling<br />

Thomas H. Lee ha chiuso una raccolta<br />

di capitali pari a 6 miliardi di dollari relativa<br />

al suo sesto fondo. Lo scorso anno l’azienda<br />

ha completato l’acquisizione del gruppo<br />

editoriale VNU, insieme a KKR, e la società<br />

Univision,in collaborazione con Texas Pacific<br />

<strong>Group</strong>. Thomas H. Lee ha acquisito<br />

l’80% di Hawkeye Holdings, un produttore<br />

di etanolo, valutato complessivamente<br />

oltre 1 miliardo di dollari. Subito dopo<br />

Hawkeye ha presentato la domanda<br />

per quotarsi in Borsa ma il piano<br />

è stato posticipato per le incertezze<br />

che circondano il mercato dei combustibili<br />

da rinnovabili. Altre operazioni nelle<br />

quali è coinvolto sono Dunkin’ Donuts<br />

e Warner Music. Thomas H. Lee<br />

è conosciuto soprattutto per il successo<br />

conseguito con l’investimento in Snapple<br />

più di una decina di anni fa.<br />

Ma il gruppo annovera anche alcuni<br />

clamorosi insucessi come l’investimento<br />

di 450 milioni di dollari nell’hedge funds<br />

Refco poco prima del suo crollo.<br />

Texas Pacific <strong>Group</strong><br />

FONDI: 30 miliardi di dollari<br />

SEDE: Fort Worth, Texas<br />

FONDAZIONE: 1993<br />

MANAGING PARTNER: David Bonderam,<br />

Jim Coulter, William Price<br />

Texas Pacific <strong>Group</strong> ha puntato molto<br />

sul leveraged buyouts, mettendo nel mirino<br />

società dalle basse performance<br />

per rilanciare e poi collocarle in Borsa.<br />

Negli anni ‘90, TPG ha rilanciato Continental<br />

Airlines e America West, oggi ribattezzata<br />

US Airways. TPG ha acquisito Burger King<br />

per 1.4 miliardi di dollari nel 2002,<br />

e l’ha poi collocata in Borsa nel 2006.<br />

TPG è stato uno dei partner coinvolto<br />

nell’acquisizione da 12.1 miliardi<br />

di Univision. Il fondo ha acquisito Freescale<br />

per 17.7 miliardi e Biomet per 11 miliardi.<br />

È in gara per acquisire Alitalia.<br />

lerazioni nei processi di concentrazione». Zannoni<br />

non vuole soffermarsi più di tanto sul ruolo di Draghi,<br />

essendo stato un partner di Goldman Sachs ma una<br />

cosa ci tiene a dirla: «Tenga conto che il governatore<br />

unisce in sé tre doti importanti: la formazione internazionale,<br />

l’esperienza che io definirei di “servitore<br />

dello Stato” quando era direttore del Tesoro e l’esperienza<br />

del banchiere d’affari, curriculum più completo<br />

rispetto a quello dei banchieri centrali di altri paesi.<br />

Lui quel sistema lo conosce da diversi punti di vista<br />

e questo è fondamentale per governare i processi in atto».<br />

Zannoni preferisce non parlare dei processi di aggregazione<br />

tra Banca Intesa e San Paolo né di altri istituti<br />

di credito con i quali Goldman Sachs ha un<br />

rapporto professionale tuttavia è convinto che le cosiddette<br />

single come ad esempio il gruppo Capitalia,<br />

forti di una presenza molto radicata sul territorio abbiano<br />

la possibilità di scegliere sia una strada autonoma<br />

sia alleanze con altri gruppi bancari. «Il potenziale<br />

di Bankitalia ad esempio, sia single che in<br />

combinazione è notevole». .<br />

Madison Dearborn<br />

FONDI: 14 miliardi di dollari<br />

SEDE: Chicago<br />

FONDAZIONE: 1992<br />

PRESIDENTE E AD: John A. Canning<br />

Madison Dearborn è specializzato<br />

in management buyouts, cioè la messa<br />

a disposizione di fondi per il management<br />

che intende acquisire le proprie società,<br />

e ha puntato la sua azione sui settori<br />

della comunicazione, servizi finanziari<br />

e la salute. Ha appena finito di raccogliere<br />

6.5 miliardi per il suo quinto e più grande<br />

fondo. Nel 2004, MDP ha pagato<br />

3.7miliardi per Boise Cascade.<br />

Il fondo ha deciso di cedere l’indebitata<br />

divisione che produce carta e ha puntato<br />

sulla quotazione di Boise. MDP ha fatto<br />

parte del consorzio che ha acquisito<br />

il controllo del gestore di satelliti Intelsat<br />

per 3 miliardi. Nell’ottobre 2005,<br />

Reliant Energy ha venduto a MDP<br />

tre suoi impianti per la produzione<br />

di energia della citttà di New York<br />

per 975 millioni. Recentemente,<br />

MDP ha ingaggiato l’ex amministratore<br />

delegato della Disney, Michael Eisner,<br />

per acquisire la società di gadget sportivi<br />

Topps per circa 400 milioni di dollari.<br />

| dossier | private equity |<br />

Apollo Management<br />

FONDI: 13 miliardi di dollari<br />

SEDE: Purchase, New York<br />

FONDAZIONE: 1990<br />

AD: Leon D. Black<br />

Come KKR, Apollo ha collocato sul mercato<br />

boristico una controllata, Apollo Investment<br />

Corp., e sta lanciandone un’altra,<br />

AP Alternative Assets LP fund.<br />

Tra le operazioni più recenti l’acquisizione<br />

di Jacuzzi per 1.25 miliardi, inclusi i debiti,<br />

e di Covalence Specialty Materials, divisione<br />

di Tyco International, per 975 milioni<br />

di dollari. Ha acquisito anche Berry Plastics<br />

in un operazione da 2.5 miliardi condotta<br />

con Graham Partners. Apollo ha acquisito<br />

il business nella produzione di silicone<br />

e quarzo di General Electric per 3.4 miliardi.<br />

| ANNO 7 N.50 | GIUGNO 2007 | valori | 27 |

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