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Carlyle Group - Valori

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| economiaefinanza |<br />

ltrevoci<br />

BANCHE ITALIANE<br />

PRIVATIZZAZIONI<br />

E MERCATO<br />

FINANZIARIO<br />

Francesco Giordano è un uomo di banca.<br />

La sua analisi parte dagli anni Venti,<br />

al termine dei quali si assiste ai fallimenti<br />

del Credito italiano e della Banca<br />

commerciale italiana, per arrivare alla legge<br />

bancaria del 1936, che determina<br />

l’organizzazione del settore per molti anni<br />

a venire e lo sottopone a un forte controllo<br />

pubblico, scoraggiando lo sviluppo<br />

di un mercato mobiliare maturo ed efficiente.<br />

Un’organizzazione sottoposta a un lungo<br />

processo di riforma dagli anni Settanta<br />

in poi, con l’obiettivo di restituire autonomia<br />

gestionale alle banche, promuovere<br />

la concorrenza e introdurre il principio<br />

della banca come impresa.<br />

L’autore, nel quadro più ampio della<br />

storia finanziaria mondiale e delle sue svolte<br />

più significative, ricostruisce l’impatto<br />

che tali processi di riforma hanno avuto<br />

sull’ordinamento italiano, a cui si sommano<br />

le conseguenze di una serie di scandali<br />

bancari e quelle del processo di integrazione<br />

europea. L’introduzione della banca<br />

universale e l’avvio delle privatizzazioni<br />

determinano la nascita di un mercato<br />

finanziario basato su una pluralità<br />

di soggetti in concorrenza tra loro.<br />

FRANCESCO GIORDANO<br />

STORIA DEL SISTEMA BANCARIO ITALIANO<br />

Donzelli, 2007<br />

COMMERCIO<br />

EQUO<br />

PER RICCHI<br />

E POVERI<br />

Un premio Nobel per l’economia<br />

e un ricercatore della London<br />

School of Economic, Joseph<br />

E. Stiglitz e Andrew Charlton,<br />

cercano di rispondere<br />

a una domanda fondamentale:<br />

in che modo i Paesi in via<br />

di sviluppo possono sperare<br />

di vincere la sfida della loro<br />

scalata verso l’emancipazione<br />

economica? La semplicità<br />

della domanda non deve<br />

ingannare, perché presuppone<br />

una risposta complessa.<br />

Per rispondere bisogna<br />

mettere in discussione l’intero<br />

sistema economico mondiale,<br />

con una radicale riforma<br />

del modello economico che<br />

regola attualmente i rapporti<br />

tra paesi ricchi e paesi poveri.<br />

La ricetta firmata da Stiglitz<br />

e Charlton riparte da una<br />

prospettiva utilitaristica<br />

per il Nord del mondo:<br />

l’apertura globale dei mercati<br />

nell’interesse generale.<br />

Ripercorrono alcuni<br />

degli eventi internazionali<br />

nei quali si sono elaborati<br />

i negoziati e gli accordi<br />

internazionali che possono<br />

favorire un effettivo sviluppo<br />

dei paesi più poveri<br />

J. E. STIGLITZ E A. CHARLTON,<br />

COMMERCIO EQUO PER TUTTI<br />

Garzanti, 2007<br />

LA REGOLA<br />

DI BENEDETTO<br />

È IL NUOVO<br />

ORDINE<br />

I monasteri benedettini sono<br />

da 1500 anni un esempio<br />

illuminante di che cosa<br />

significhi vivere e lavorare<br />

in un contesto dove tutti<br />

abbiano chiari finalità<br />

e obiettivi, ruoli e mansioni<br />

e sappiano fare della comunità<br />

il proprio punto di forza.<br />

Un’organizzazione perfetta<br />

che ha attraversato i secoli<br />

e che molte cose può dire<br />

al mondo manageriale, grazie<br />

alla corretta gestione di valori<br />

condivisi, a una leadership<br />

diffusa e alla capacità<br />

di far lavorare insieme persone<br />

motivate e consapevoli<br />

delle proprie responsabilità.<br />

La Regola di San Benedetto<br />

è stata per secoli il faro<br />

di questi monasteri, luogo<br />

dove si è compiuta la rinascita<br />

della civiltà occidentale,<br />

culturale e economica,<br />

dopo le invasioni barbariche.<br />

I monasteri formarono<br />

in Europa una vera e propria<br />

rete, dove il metodo,<br />

lo scopo e l’innovazione<br />

rispetto al passato erano<br />

i pilastri su cui formulare<br />

un nuovo giudizio sul mondo.<br />

MASSIMO FOLADOR<br />

L’ORGANIZZAZIONE PERFETTA<br />

Guerini Associati, 2006<br />

L’EREDITÀ<br />

POLITICA<br />

DI ALEX<br />

LANGER<br />

Fabio Levi ripercorre le tappe<br />

della vita di Alex langer,<br />

consapevole che quella storia<br />

esistenziale segna un itinerario<br />

significativo per gli uomini<br />

di oggi. Langer infatti<br />

è stato un’avanguardia politica<br />

importante, che racchiude<br />

in sé l’esperienza della<br />

cultura cattolica e quella dei<br />

movimenti, dall’ambientalismo<br />

alla non violenza. Un sincretismo<br />

socioculturale che si sposa<br />

perfettamente con il suo<br />

essere italiano- sudtirolese.<br />

Langer ha introdotto temi<br />

importanti nel dibattito<br />

politico: il federalismo, i diritti<br />

delle minoranze, l’istituzione<br />

di un tribunale internazionale<br />

contro i crimini ambientali,<br />

la pace in Medio Oriente,<br />

la lotta contro la brevettabilità<br />

dell’uomo. È stato tra<br />

i fondatori del Forum<br />

per la pace e la riconciliazione<br />

nella ex Jugoslavia, una rete<br />

di collegamento costituitasi<br />

fra democratici di tutte<br />

le regioni e le etnie coinvolte<br />

nelle guerre balcaniche<br />

dei primi anni Novanta. Langer<br />

muore suicida nel 1995.<br />

FABIO LEVI<br />

IN VIAGGIO CON ALEX<br />

Feltrinelli, 2007<br />

LA FAMIGLIA<br />

SI SGRETOLA<br />

NONOSTANTE<br />

I DICO<br />

Una storia d’amore<br />

che si sgretola sotto i piccoli<br />

colpi della noia quotidiana,<br />

dell’incomunicabilità. I riti<br />

di una famiglia si consumano<br />

tra un centro commerciale,<br />

una pizzeria e l’immancabile<br />

televisione. La crisi inizia<br />

sempre con dei piccoli segnali,<br />

pause iniziali che con il tempo<br />

diventano silenzi carichi<br />

di tensione, per poi sfociare<br />

in una vera guerra, come<br />

quella dei Roses nel film<br />

di Danny De Vito. A testimoniare<br />

della crisi quotidiana<br />

e profonda della coppia ci sono<br />

spesso i figli, che rimangono<br />

stritolati e isolati in un<br />

meccanismo assurdo e a volte<br />

tristemente surreale. Luca<br />

non fa eccezione. È lui che<br />

si deve sobbarcare il peso<br />

di una famiglia che non c’è più<br />

e che quando c’è appesantisce<br />

la sua vita con quel tocco<br />

di grottesco che solo le coppie<br />

in crisi sanno avere. Luca<br />

ha un’ancora di salvezza,<br />

la nonna Vaniglia, che crede<br />

negli oroscopi, commenta<br />

le lettere d’amore sui<br />

settimanali e si commuove<br />

di fronte alle telenovelas.<br />

GUIDO CONTI<br />

LA PALLA CONTRO IL MURO<br />

Guanda, 2007<br />

DONNA<br />

SINGLE<br />

CON FIGLIO<br />

AL SEGUITO<br />

Trovare un uomo etero<br />

– ovvero eterosessuale,<br />

tranquillo, ediporisolto,<br />

romantico e operativo –<br />

è arduo quasi quanto trovare<br />

il Sacro Graal. L’impresa<br />

è ancora più difficile per una<br />

madre single. Lucia Corna,<br />

che la mamma single<br />

l’ha fatta per 14 anni,<br />

è riuscita a realizzarsi<br />

e a trovare la sua dimensione<br />

di donna e giornalista seppur<br />

districandosi tra un pannolino<br />

e una favola della buona<br />

notte. In questo manuale<br />

regala consigli preziosi<br />

e indispensabili per le donne<br />

con pargolo a carico<br />

che desiderano rifarsi una vita<br />

sociale e assaporare<br />

nuovamente le gioie<br />

dell’amore e del sesso.<br />

Una serie di “dritte”<br />

sull’abbigliamento e i luoghi<br />

di “cucco” più adatti, i sette<br />

tipi da evitare con cura,<br />

il mammone, il single di ritorno<br />

traumatizzato, il pigro<br />

indeciso… e ancora le tattiche<br />

migliori per superare le crisis<br />

situations come le serate<br />

tra coppie in cui ci si sente<br />

un animale atipico. Un libro<br />

indispensabile per capire<br />

che «c’è un orizzonte oltre<br />

a quel passeggino».<br />

LUCIA CORNA<br />

MAMMASINGLE IN LOVE<br />

Sperling & Kupfer, 2007<br />

SPORT<br />

E GIORNALISMO<br />

UN TEMPO<br />

ERANO PIÙ UMANI<br />

Roberto Perrone, cronista sportivo del Corriere<br />

della Sera, con “La Lunga” dà prova di essere<br />

un ottimo romanziere (il sospetto s’era già<br />

avuto con l’opera prima “Zamora”).<br />

La storia narra le vicende di Giacinto<br />

Mortola redattore sportivo di un grande<br />

quotidiano alle soglie della pensione. Simone<br />

Perasso è un calciatore con un breve passato<br />

in serie A e molta gavetta in quelle minori.<br />

Entrambi hanno iniziato quando il mondo<br />

del calcio e del giornalismo erano un’altra cosa.<br />

Mortola nell’ultima notte prima della<br />

pensione è di turno al giornale, la cosiddetta<br />

“Lunga”, chiamato a intercettare le notizie<br />

dell’ultimo minuto. In quella notte, il destino<br />

del giornalista e quello del centravanti, quasi<br />

dimenticato, si intrecciano per un’ultima volta.<br />

Una vicenda di giornalismo e di calcio, dagli<br />

anni Sessanta ai giorni nostri. E sullo sfondo<br />

la redazione con i colleghi, alcuni meschini<br />

e arrivisti, come il caporedattore Fernando<br />

Anglicani, altri più umani, come il buon Mortola.<br />

Un libro azzeccato in tutto: nei personaggi<br />

da grande schermo, nei nomi così fantasiosi<br />

eppure così italiani, nella scrittura precisa e allo<br />

stesso tempo poetica come una punizione di Zico.<br />

ROBERTO PERRONE<br />

LA LUNGA<br />

Garzanti, 2007<br />

| narrativa |<br />

SFIDARE<br />

LA MAFIA<br />

PER AMORE<br />

E VINCERLA<br />

Ci sono donne che si ribellano<br />

per amore del compagno,<br />

dei figli o della propria dignità.<br />

Quelle raccontate dalla<br />

scrittura bella e appassionata<br />

di Nando Dalla Chiesa sono<br />

donne che hanno sfidato<br />

la mafia per amore. Sei figure<br />

di donne che affrontano<br />

il loro tempo e il loro spazio,<br />

la Sicilia. Francesca Serio,<br />

madre del sindacalista<br />

contadino Salvatore Carnevale.<br />

Felicia Impastato madre<br />

di Peppino, protagonista<br />

del film di Marco Tullio Giordana<br />

“I cento passi”. Saveria Antiochia,<br />

madre del poliziotto Roberto,<br />

ucciso con il commissario<br />

Ninni Cassarà. Michela Buscemi,<br />

due fratelli uccisi da Cosa<br />

Nostra, parte civile coraggiosa<br />

al maxiprocesso di Palermo.<br />

Rita Atria collaboratrice<br />

di Borsellino, sorella di un uomo<br />

contiguo alla mafia, e morta<br />

suicida dopo la strage di via<br />

D’Amelio. Rita Borsellino,<br />

sorella del giudice, diventata<br />

a sua volta simbolo di una<br />

Sicilia che vuole cambiare.<br />

Un’avanguardia civile<br />

che ha trovato nei sentimenti<br />

la sua chiave vincente.<br />

NANDO DALLA CHIESA<br />

LE RIBELLI<br />

Melampo, 2006<br />

| 68 | valori | ANNO 7 N.50 | GIUGNO 2007 | | ANNO 7 N.50 | GIUGNO 2007 | valori | 69 |

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