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OFTALMOLOGIA DOMANI n. 3/2011 - Jaka Congressi Srl

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per Poli chiudere il cerchio del discorso dicendo che èsenz’altro doveroso cercare di dare ai pazienti il megliodi quanto la scienza ed il progresso mettono a disposizione,ma che per darglielo ci vogliono gli operatori, eche senza infermiere che apre la sale, senza ferrista cheappronta il tavolo e senza chirurgo che opera, avere inmagazzino lenti normali o Premium non fa alcuna differenza.Le conclusioni di Poli al proposito sono difficilmentecontestabili: prima bisogna pagare gli stipendi, poi conquel che resta si fa quello che si può.Come osservazione personale, faccio rilevare che certamentequesto è un discorso che in altre Regioni non èapplicabile pari pari, ma credo che in ambito nazionalechi ha pochi affanni di bilancio in Sanità sia una ridottaminoranza rispetto a chi invece deve stare molto attento.A questo proposito, in modo appropriato il moderatoreha fatto rilevare che, se si invertisse il flusso dei fuoriregione, che invece di andare dalla Sicilia alla Lombardiafacessero il percorso inverso, probabilmente ad annasparesarebbe la Sanità lombarda.Messo questo primo tassello al mosaico, il dibattito siè spostato su come fare quindi a dare ai pazienti IOLdella migliore qualità, e sono stato chiamato direttamentein causa ad illustrare la proposta fatta all’Assessoratoda parte della Società Oftalmologica Siciliana.Non è il caso che mi dilunghi, ho portato alla conoscenzadei direttori generali quanto avevo già scritto nelprecedente numero.Seguendo questa traccia, praticamente subito tutti hannoconcordato su quanto da noi suggerito, e cioè chel’unica via di uscita sarebbe quella di richiedere al pazienteun copayment per avere l’impianto di lenti Premium.Altrettanto rapidamente, e concordemente, ipartecipanti al dibattito hanno sottolineato che questaè una misura che sarebbe arduo prendere a livello regionale,mentre provocherebbe meno contraccolpi socialise fosse presa a livello nazionale. Questo è stato dettodai manager, ma io mi permetto di osservare che se siinterpella il Ministro, questi dice che è un problemache va risolto localmente, mentre se si chiede a chi poii soldi li deve cacciare direttamente, questi (comprensibilmente,anche se non del tutto giustamente) primadi farlo vuole avere le spalle ben coperte.A questo punto è stata chiamata in causa la sala, che hafocalizzato il problema di come rendere più “digeribile”il concetto di copayment sia all’opinione pubblica, siaai pazienti, perché tutti ormai si sono abituati ad averetutto e subito pagando poco o niente. Secondo moltidei presenti sarebbe abbastanza difficile far accettare aipazienti che quello che è operato appena prima o dopodi lui ha un impianto diverso dal suo per il fatto di poterpagare. Nuovamente Poli a portato a conclusione il ragionamento,dicendo che il sistema del copayment puòessere accettato solo se l’ammontare della contribuzionepersonale è in qualche modo correlata al reddito goduto.E anche su questo punto il consenso è stato generale.Maniscalco, sempre affezionato al suo concetto che conun poco di inventiva questo è un problema non irresolubile,ha sottolineato che le lenti Premium non sonoper tutti, e quindi ha richiamato gli oculisti alle loro responsabilitàdi consigliarle solo a chi ne ha veramentebisogno. Secondo lui, e anche secondo altri partecipantial dibattito, in questo modo si ridurrebbe notevolmentela platea dei candidati a questo tipo di correzione, e diconseguenza le spese. Da parte sua il moderatore, concordando,ha espresso l’opinione che le lenti Premiumcostano molto di più delle standard anche perché sonopoco usate. Secondo lui, se la produzione potesse esserepianificata su più vasta scala, i costi si ridurrebbero.Un ultimo punto, che è emerso dalla discussione, è chesi potrebbe ipotizzare di costituire un “fondo spese”,sostenuto con il versamento dei copayement, dal qualeattingere risorse per poter impiantare queste lenti anchea chi non se le può permettere.In sintesi, come Presidente della SOSI ho avuto la soddisfazionedi vedere che le proposte fatte dalla nostrasocietà sembrano essere, almeno allo stato attuale dellecose, l’unica via percorribile per fare in modo che lalenti Premium non restino un “riservato dominio” dellestrutture private, ma possano essere rese disponibili anchein quelle pubbliche. Peraltro, è opinione diffusa cheil problema non potrà trovare soluzione a livello regionale,soprattutto in una Regione come la Sicilia che èsotto “amministrazione controllata”. Comunque, conil continuo lievitare dei costi della diagnostica e delleterapie, sino ad ora nessuno ha fatto altre proposte, chealmeno siano praticabili in tempi brevi, per poter continuarea curare i pazienti in modo appropriato. n12 oftalmologiadomani - N. 3 - Anno <strong>2011</strong>

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