12.07.2015 Views

OFTALMOLOGIA DOMANI n. 3/2011 - Jaka Congressi Srl

OFTALMOLOGIA DOMANI n. 3/2011 - Jaka Congressi Srl

OFTALMOLOGIA DOMANI n. 3/2011 - Jaka Congressi Srl

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

PEDs with visible Bruch’s membraneFig. 3 - In presenza di PED la membrana di Bruch èvisibile all'OCT Spectral come una linea debolmenteriflettenteOCT anche Spectral Domain, tranne che in presenza didrusen o sollevamenti dell’EPR, dove si evidenzia comeuna sottile banda debolmente iper-riflettente (Fig. 3). Lecellule dell'EPR mantengono una forma spiccatamenteesagonale soprattutto nell’area maculare, persa progressivamenteoltre l’area del polo posteriore (Panda-Jonaset coll). Le singole cellule dell'EPR sono comunquesempre strettamente adese alla membrana di Bruch, pertutta la superficie retinica. Sulle caratteristiche meccanichee bio-entropiche della geometria esagonale è statogià detto nell’articolo “L’endotelio nell’imaging corneale”,nel numero precedente di questa Rivista. Le molteplicifunzioni di queste cellule non si limitano comunqueall’assorbimento dei fotoni di luce, nell’apportareglucosio ed acidi grassi ai fotorecettori, nella fagocitosie reintegrazione dei dischi dei segmenti esterniesausti di coni e bastoncelli, nella partecipazione al ciclodella vitamina A, con isomerizzazione del retinolo transin 11-cis-retinaldeide. L’attività secretoria dell’EPR èdi più recente individuazione. Numerosi sono i fattoriindividuati. In particolare il VEGF, vascular endothelialgrowth factor, le cui funzioni sono note ed il PEDF,pigment epithelium derived factor, che si ritiene stimolii fibroblasti, favorendo l’impalcatura fibrotica dei vasie contrastando l’attivazione del VEGF, in particolaredel VEGFR-1. Nel PEDF si sono inoltre evidenziateattività antiapoptotiche, di contrasto alla neurotossicitàdel glutammato ed anti- fototossiche (survivor factor)(Fig. 4). Le Tight Junction “giunzioni serrate” con lezonulae occludentes e adherentes presenti tra le singolecellule dell’EPR costituiscono la base anatomica dellabarriera ematoretinica esterna. Essa non permette alflusso di liquidi prodotti dai capillari fenestrati dellacoriocapillare di diffondere liberamente verso la retina.Fig. 4 - Schema delle funzioni dell'EPR con evidenzadella componente secretoriaTight Junction sono presenti anche tra le cellule dell'endoteliodei capillari intraretinici che formano la barrieraematoretinica interna, altrettanto impermeabile.Entrambe concorrono a formare la barriera emato-oculare(Fig. 5). L’importanza dei rapporti anatomici e fisiologicitra l’EPR, la lamina di Bruch e la coriocapillarerisiede nel fatto che le lesioni caratteristiche e prodromichedella degenerazione maculare, le drusen, si formanoproprio tra l’EPR e la sua membrana basale. Ledrusen possono essere piccole e dure a margini netticon diametro inferiore a 63 micron; grandi e molli amargini sfumati con diametro maggiore di 125 micron;miste con diametro compreso tra 64 e 124 micron, diconsistenza variabile. Con diametro intorno ai 500 micronsono definite drusenoidi, non distinguibili dal classicodistacco dell'epitelio pigmentato PED. Spesso rimangonotali per molti anni o possono innescare l’atrofiadelle cellule dell’EPR e una AMD secca. Il 20% deicasi di cecità legale è dovuto a questo tipo di degenerazionemaculare ed il 90% di tutte le maculopatie sonosecche, non essudative. Il WHO, World Health Organization(OMS Organizzazione Mondiale della Sanità),individua nel 2010 la AMD tra le prime tre cause dicecità; nei paesi industrializzati è la prima causa di ipovisionenei soggetti di età superiore ai 50 anni. L’EPR,come l’endotelio corneale, non si moltiplica ed è opinionecomune che l’apoptosi di una cellula sia compensatadall’aumento volumetrico delle cellule adiacenti.Si è costatato, in situ, che la percentuale di apoptosidell'EPR aumenta significativamente con l’età ed è peculiarenella macula degli anziani, ma che la densitàdelle cellule pigmentate maculari rimane comunque invariata,a discapito di quella periferica, per probabilemigrazione cellulare verso la macula. (Lucian V. DelPriore et all. Invest.Ophthalmol.Vis.Sci.2002). I nu-24 oftalmologiadomani - N. 3 - Anno <strong>2011</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!