Fig. 3 - Ulcera corneale colorata con fluoresceinatelio corneale e la formazione del tessuto cicatriziale,con successiva perdita di trasparenza.Clinicamente il paziente si presenterà con dolore, fotofobia,annebbiamento della visione, edema palpebralee secrezione (6, 7).Per ciò che concerne la diagnosi (8) è importante l’esameobiettivo eseguito con lampada a fessura; la lesione vieneresa più evidente con l’utilizzo della luce blu cobaltodopo l’instillazione di fluoresceina (che colora di verdela lesione) (Fig. 3).Per stabilire l’eziologia è indispensabile la diagnosi dilaboratorio.Per eseguire il prelievo corneale viene instillato un anesteticotopico; si procede all’eliminazione del muco presentesulla superficie dell’ulcera; si esegue un currettagedei margini e della base della lesione, utilizzando unaspatola di Kimura, una lama o la punta incurvata di unago ipodermico da 21 gauge. Il materiale viene spatolatosu un vetrino per la colorazione di Gram e nei terrenidi coltura; esso andrebbe trasportato in laboratorio ilprima possibile per aumentare la probabilità di isolaremicrorganismi patogeni (7, 8).La scelta del trattamento dipende dai dati clinici, manon è possibile riconoscere il microrganismo responsabilebasandosi sugli aspetti dell’ulcera. Si dovrebbe avviarela terapia anche in caso di striscio negativo dopocolorazione di Gram e prima di ricevere i risultati dellacoltura (8).I regimi di trattamento aspecifici comprendono (3):1. antibiotici topici: instillazione iniziale ad intervallidi un’ora, giorno e notte per 24-48 ore. Nelle 48 oresuccessive la frequenza può essere ridotta ad instillazioniogni 2 ore durante le ore di veglia. La somministrazioneprosegue per una settimana. Il trattamentopuò ritenersi concluso quando la riepitelizzazione ècompleta.2. midriatici (atropina 1%, ciclopentolato 1%): vengonoutilizzati per prevenire la formazione di sinechieposteriori e per ridurre il dolore dovuto allo spasmociliare.3. antibiotico orale (ciprofloxacina 750 mg 2 volte algiorno per 7-10 giorni): solitamente non è necessarioma può essere indicato nei casi di perforazione corneale.4. antibiotici subcongiuntivali: sono indicati solo incaso di scarsa compliance al trattamento topico.16 oftalmologiadomani - N. 3 - Anno <strong>2011</strong>
Tabella 1Microorganismo Antibiotico Concentrazione topica Dose sottocongiuntivaleNessun organismo o più tipi Cefazolina con 50 mg/ml - 9-14 mg/ml 100 mg in 0,5 ml 25 mg/mldi organismi individuati tobramicina o gentamicina Vari **o fluorochinoloni*Cocchi Grampositivi Cefazolina 50 mg / ml 100 mg in 0,5 ml - 25 mg in 0,5 mlVancomicina ***15-50 mg / mlBacitracina ***10.000 UIFluorochinoloni * Vari **Bastoncelli Gram-negativi Tobramicina o 9-14 mg / ml 20 mg in 0,5 mlGentamicina 50 mg / ml 100 mg in 0,5 mlCeftazidime Vari **FluorochinoloniCocchi Gramnegativi**** Ceftriaxone 50 mg / ml 100 mg in 0,5 mlCeftazidime 50 mg / ml 100 mg in 0,5 mlFluorochinoloni Vari **Micobatteri Tubercolari (9) Amikacina 20-40 mg / ml 20 mg in 0,5 mlClaritromicina10 mg / mlAzitromicina10 mg / mlFluorochinoloni Vari **Nocardia Sulfacetamide 100 mg / ml 20 mg in 0,5 mlAmikacina20-40 mg / mlTrimetoprim/16 mg / mlSulfametossazolo80mg/ml* Pochi cocchi gram-positivi sono resistenti al gatifloxacina e moxifloxacina rispetto agli altri fluorochinoloni.** Ciprofloxacina 3 mg/ml; gatifloxacina 3 mg/ml; levofloxacina 15 mg/ml;moxifloxacina 5 mg/ml; ofloxacina 3 mg/ml; tutte disponibili in commercio a tali concentrazioni.*** Per le specie resistenti di Enterococcus e Staphylococcus e per i pazienti con allergia alla penicillina. Vancomicina e bacitracina non hanno alcuna attività verso i gram-negativi e non dovrebberoessere utilizzate come agente singolo nel trattamento empirico della cheratite batterica.**** La terapia sistemica è necessaria per sospetta infezione da gonococco.Per trattamenti specifici si fa riferimento alla tabella 1(3, 4, 7).Un altro processo ulcerativo di origine batterica a caricodella cornea è il Cheratoipopion, che riveste caratteredi particolare gravità.Colpisce più frequentemente i soggetti anziani e consistein un’ulcera corneale con carattere di progressività associataad ipopion (essudato di aspetto purulento in cameraanteriore). In questa patologia riveste un ruoloimportante anche un’affezione settica preesistente dellevie lacrimali (6, 15).L’agente eziologico nel 60% dei casi è lo Pneumococco,mentre nel rimanente 40% sono di volta in volta chiamatiin causa streptococchi, il piocianeo, il bacillo Morax-Axenfeld(7).Clinicamente si evidenzia fotofobia, lacrimazione, sensodi corpo estraneo e dolore; questi disturbi si aggravanorapidamente e possono essere complicati da rialzo termicoe malessere. All’esame obiettivo si riscontra iperemiacongiuntivale ed iniezione pericheratica. Sullacornea appare un infiltrato biancastro tondeggiante;frequente l’edema palpebrale. L’infiltrato ben presto siulcera; l’acqueo è corpuscolato e compare ipopion. Imargini dell’ulcera, circondati da un alone bianco giallastro,hanno carattere di progressività ed assumonoaspetto “serpiginoso”.L’ulcera tende ad estendersi sia in superficie che in profondità,e tende molto spesso a dare perforazione conl’instaurarsi di endoftalmite.Il trattamento si avvale degli stessi principi della terapiadelle cheratiti batteriche, sopra descritta, in associazionesempre ad una terapia antibiotica sistemica; qualorafosse accertata la presenza di un’affezione delle vie lacrimalioccorre procedere immediatamente alla dacriocistectomia,che in diversi studi si è dimostrata efficacenel ridurre le recidive di questa patologia.oftalmologiadomani - N. 3 - Anno <strong>2011</strong>17