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OFTALMOLOGIA DOMANI n. 3/2011 - Jaka Congressi Srl

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Le diversità tecnologiche tra l’autofluorescenza con FundusCamera e filtri selettivi e quella con Scanning Lasersuscitano perplessità ed incertezze, anche tra gli operatoripiù esperti. La storia relativamente recente dell’autofluorescenzanell’imaging retinico giustifica queste diversitàinterpretative. L’esperienza clinica chiarirà ogniattuale incertezza e l’utilizzo di questa tecnica si affermeràsempre più, come sta già largamente avvenendo,per migliorare e completare in ogni aspetto l’imagingmultimodale della corioretina.La tecnica d’imaging Retro Mode è un retinografia ottenutacon un principio opposto a quello confocale(apertura del diaframma centrale), allo scopo di catturarele immagini per riflessione dai piani fuori fuoco, conblocco delle immagini centrali, e rilievo dello “scattering”laterale (apertura del diaframma ad anello). Così è possibilel’osservazione della coroide per riflessione dallasclera. Mentre nel percorso ottico confocale si osservail piano che riflette la luce proiettata su di esso, nel RetroMode si osservano gli strati retinici con la luce provenientedal fondo, per “retroilluminazione”. Con l'imagingRetro Mode è possibile evidenziare, con immagininuove ed inedite, l'estensione geografica delle patologieFig. 9 - Immagine in Retro Mode e SD-OCT di edemamaculare cistoideultimate goalCom’è noto il limite degli OCT Spectral è principalmentela risoluzione trasversale o laterale di 12-20 micron;quella assiale è di 3-6 micron. Il limite della risoluzionetrasversale è essenzialmente dovuto alle aberrazioniche il fronte d’onda incontra nel diottro oculare.Gli studi per migliorare la risoluzione laterale degli SpectralOCT con Ottiche Adattive sono ormai in fase avanzata,soprattutto presso l’Università dell’Indiana, in collaborazionecon il Lawrence Livermore National Laboratoty.Tali studi beneficiano del finanziamento del CentroNSF (National Science Foundation) di Santa Cruzin California con una richiesta, per l’anno fiscale 2009,di 15 milioni di dollari. Con l’aiuto di un sensore diShack-Hartmann e di ottiche deformabili si è messo aFig. 8 - Autofluorescenza con Fundus Camera e SLO.punto un software capace di arrivare ad una risoluzioneLe aree retiniche centrali non ancora coinvolte sonomeglio individuate dall'AF con Fundus Camera trasversale di 2-4 micron, limite utile per la discriminazionecellulare. Questa tecnologia comunque è ancorarispetto all'AF con SLOda perfezionare per essere fruibile commercialmente sucorioretiniche, offrendo una visione tridimensionale larga scala. Aspettando gli AO-OCT, OCT con Ottichedelle lesioni indagate. Attualmente è possibile solo con Adattive antiaberranti, le novità tecnologiche a nostrail nuovo fluorangiografo F10 della Nidek; come le altre disposizione sono gli Spectral OCT di ultima generazione,con rilevazione dell’autofluorescenza integrata eretinografie non richiede coloranti ed è eseguibile anchein assenza di midriasi farmacologica. L’EPR svolge in studio morfo-funzionale della coroide. L’AF è disponibilecon l’OCT Spectralis Blue-Peak dell’Heidelbergquesta particolare retinografia un ruolo non secondariodi “omogeneizzazione” della luce di ritorno sclerale, (40000 A-Scan/sec) e con il 3D OCT 2000 FA+ dellacontribuendo alla realizzazione delle immagini "in rilievo"della corioretina (Fig. 9). Nuovi studi e confronti integrata negli OCT, dopo quanto detto, sono facil-Topcon (50000 A-Scan/sec). I vantaggi di avere l’AFclinici saranno utili a svelare tutte le potenzialità diamenteintuibili, sia per lo studio dell’EPR, ago della bi-28 oftalmologiadomani - N. 3 - Anno <strong>2011</strong>gnostiche e prognostiche di questa promettente tecnicafotografica, non ancora completamente conosciuta estudiata interamente, ma sicuramente utile per una migliorecomprensione fisiopatologica delle malattie corioretiniche.

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