ch'avea avuto inverso di lui, e come di ciò Iddio gli avea risposto.Onde conchiuse così: · lo ti comando per santa ubbidienza, che tufaccia ciò ch'io ti comanderò». Temendo frate Bernardo che santo<strong>Francesco</strong> non gli comandasse qualche cosa eccessiva, come soleafare, volle onestamente ischifare a quella obbidienza, ond'eglirispuose così: «Io sono apparecchiato di fare la vostra ubbidienza,se voi mi promettete di fare quello ch'io comanderò a voi». Epromettendoglielo santo <strong>Francesco</strong>, frate Bernardo disse: «Or dite,padre quello che voi volete ch'io faccia».Allora disse santo <strong>Francesco</strong>: «Io ti comando per santa ubbidienzache, per punire la mia prosunzione e l'ardire del mio cuore, orach'io mi gitterò in terra supino, mi ponga l'uno piede in sulla gola el'altro in sulla bocca, e così mi passi tre volte e dall'uno latoall'altro, dicendomi vergogna e vitupero, e specialmente mi di':«Giaci, villano figliuolo di Pietro Bernardoni, onde ti viene tantasuperbia, che se' vilissima creatura?». Udendo questo frateBernardo, e benché molto gli fusse duro a farlo, pure per laubbidienza santa, quanto poté il più cortesemente, adempié quelloche santo <strong>Francesco</strong> gli aveva comandato. E fatto cotesto, dissesanto <strong>Francesco</strong>: «Ora comanda tu a me ciò che tu vuoi ch'io tifaccia, però ch'io t'ho promesso obbidienza».Disse frate Bernardo: «lo ti comando per santa obbidienza ch'ognivolta che noi siamo insieme, tu mi riprenda e corregga de' mieidifetti aspramente». Di che santo <strong>Francesco</strong> forte si maravigliò,però che frate Bernardo era di tanta santità, ch'egli l'avea in grandereverenza e non lo riputava riprensibile di cosa veruna. E peròd'allora innanzi santo <strong>Francesco</strong> si guardava di stare molto con lui,per la detta obbidienza, acciò che non gli venisse detto alcunaparola di correzione verso di lui, il qual egli conoscea di tantasantità; ma quando avea voglia di vederlo ovvero di udirlo parlaredi Dio, il più tosto che poteva si spacciava da lui e partivasi. Ed erauna grandissima divozione a vedere con quanta carità, riverenza eumiltà santo <strong>Francesco</strong> padre si usava e parlava con frate Bernardofigliuolo primogenito.A laude e gloria di Gesù Cristo e del poverello <strong>Francesco</strong>. Amen.Capitolo quarto.Come l'agnolo di Dio propuose una quistione a frat'Elia guardianod'uno luogo di Val di Spoleto; e perché frat'Elia li rispuosesuperbiosamente si partì e andonne in cammino di santo Jacopo,dove trovò frate Bernardo e dissegli questa storia.
Al principio e fondamento dell'Ordine, quando erano pochi frati enon erano ancora presi i luoghi, santo <strong>Francesco</strong> per sua divozioneandò a santo Jacopo di Galizia, e menò seco alquanti frati, fra liquali fu l'uno frate Bernardo. E andando così insieme per locammino, trovò in una terra un poverello infermo, al quale avendocompassione, disse a frate Bernardo: «Figliuolo, io voglio che turimanghi qui a servire a questo infermo».E frate Bernardo, umilmente inginocchiandosi e inchinando il capo,ricevette la obbidienza del padre santo e rimase in quel luogo; esanto <strong>Francesco</strong> con gli altri compagni andarono a santo Jacopo.Essendo giunti là. e stando la notte in orazione nella chiesa di santoJacopo, fu da Dio rivelato a santo <strong>Francesco</strong> ch'egli dovea prenderedi molti luoghi per lo mondo, imperò che l'Ordine suo si doveaampliare e crescere in grande moltitudine di frati. E in cotestarivelazione cominciò santo <strong>Francesco</strong> a prendere luoghi in quellecontrade. E ritornando santo <strong>Francesco</strong> per la via di prima, ritrovòfrate Bernardo, e lo infermo, con cui l'avea lasciato. perfettamenteguarito; onde santo <strong>Francesco</strong> concedette l'anno seguente a frateBernardo ch'egli andasse a santo Jacopo.E così santo <strong>Francesco</strong> si ritornò nella Valle di Spuleto, e istavasi inuno luogo diserto egli e frate Masseo e frat'Elia e alcuni altri, i qualitutti si guardavano molto di noiare o storpiare santo <strong>Francesco</strong>della orazione, e ciò faceano per la grande reverenza che gliportavano e perché sapeano che Iddio gli rivelava grandi cose nellesue orazioni. Avvenne un dì che, essendo santo <strong>Francesco</strong> inorazione nella selva, un giovane bello, apparecchiato a camminarevenne alla porta del luogo, e picchiò sì in fretta e forte e per sìgrande spazio, che i frati molto se ne maravigliarono di cosìdisusato modo di picchiare. Andò frate Masseo e aperse la porta edisse a quello giovane: «Onde vieni tu, figliuolo, che non pare chetu ci fossi mai più, sì hai picchiato disusatamente?». Rispuose ilgiovane: «E come si dee picchiare?». Disse frate Masseo: «Picchiatre volte l'una dopo l'altra, di rado, poi t'aspetta tanto che 'l frateabbia detto il paternostro e vegna a te, e se in questo intervallo nonviene, picchia un'altra volta». Rispuose il giovane: «Io ho granfretta, e però picchio così forte, perciò ch'io ho a fare lungo viaggio,e qua son venuto per parlare a frate <strong>Francesco</strong>, ma egli sta oranella selva in contemplazione, e però non lo voglio storpiare ma va',e mandami frat'Elia, che gli vo' fare una quistione, però ch'iointendo ch'egli è molto savio».Va frate Masseo, e dice a frat'Elia che vada a quello giovane. Efrat'Elia se ne iscandalizza e non vi vuole andare; di che frate
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vivere. Iddio vostro creatore corte
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altra cosa, l'Arcagnolo conchiuse:
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un'altra volta; e detto che l'ebbe,
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quale luogo si dovea fare Capitolo
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confessato da me, ed io t'ho intera
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