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San Francesco d'Assisi I "Fioretti" - Camino Neocatecumenal

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era morto. In questo tempo li frati, a petizione de' signori diBruforte, mutarono il detto luogo in un altro; di che, tra l'altre cose,eglino traslatarono le reliquie de' santi frati ch'erano morti in quelloluogo. E venendo dalla sepoltura di frate Umile, il suo fratello fratePacifico sì prese l'ossa sue e sì le lavò con buono vino e poi lerinvolse in una tovaglia bianca e con grande reverenza e divozionele baciava e piagneva; di che gli altri frati si maravigliavano e nonaveano di lui buono esempio, imperò che essendo egli uomo digrande santità, parea che per amore sensuale e secolare eglipiagnesse il suo fratello, e che più divozione egli mostrasse alle suereliquie che a quelle degli altri frati ch'erano stati non di minoresantità che frate Umile, ed erano degne di reverenza quanto le sue.E conoscendo frate Pacifico la sinistra immaginazione de' fratisoddisfece loro umilmente e disse: "Frati miei carissimi, non vimaravigliate se alle ossa del mio fratello io ho fatto quello che nonho fatto alle altre; imperò che, benedetto sia Iddio, e' non mi hatratto, come voi credete, amore carnale; ma ho fatto così, però chequando il mio fratello passò di questa vita, orando io in luogodiserto e remoto da lui, vidi l'anima sua per diritta via salire incielo; e però io son certo che le sue ossa sono sante e debbonoessere in paradiso. E se Iddio m'avesse conceduta tanta certezzadegli altri frati, quella medesima reverenza avrei fatta alle ossaloro". Per la quale cosa li frati, veggendo la sua santa e divotaintenzione, furono da lui bene edificati e laudarono Iddio, il quale facosì maravigliose cose a' santi suoi frati.A laude di Gesù Cristo e del poverello <strong>Francesco</strong>. Amen.Capitolo Quarantasettesimo.Di quello santo frate a cui la Madre di Cristo apparve, quando erainfermo, ed arrecogli tre bossoli di lattovaro.Nel soprannominato luogo di Soffiano fu anticamente un frateMinore di sì grande santità e grazia, che tutto parea divino e spessevolte era ratto in Dio. Istando alcuna volta questo frate tuttoassorto in Dio ed elevato, però ch'avea notabilmente la grazia dellacontemplazione, veniano a lui uccelli di diverse maniere edimesticamente si posavano sopra le sue spalle e sopra il capo e insulle mani, e cantavano meravigliosamente. Era costui moltosolitario e rade volte parlava, ma quando era domandato di cosaveruna, rispondea sì graziosamente e sì saviamente che pareapiuttosto agnolo che uomo, ed era di grandissima orazione e

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