Variante al Piano Regolatore Generale – (PRG) del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Gela</strong>Rapporto Ambientale (VAS)oltre 1.225.400 tonnellate) ed in particolare al contributo dei vulcani. Escludendo i Vulcani le emissioni sonodovute per il 73% agli Impianti <strong>di</strong> combustione nell’industria dell’energia e della trasformazione delle fontienergetiche (con più <strong>di</strong> 58.000 tonnellate tutte da impianti puntuali) ed ai Processi senza combustione.Durante l’anno 2011 nella stazione Agip Mineraria (CL) si sono verificati 30 superamenti del valore limite orario<strong>di</strong> 350 μg/m3, un numero quin<strong>di</strong> superiore al limite <strong>di</strong> legge fissato.- Ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> azoto: la sorgente che nel territorio produce emissioni superiori a 1.000 tonnellate è la Raffineria.E’ un inquinante secondario, generato dall’ossidazione del monossido <strong>di</strong> azoto (NO) in atmosfera.Anche Il traffico veicolare rappresenta la principale fonte <strong>di</strong> emissione, riferita però al biossido <strong>di</strong> azoto.Questo tipo <strong>di</strong> emissioni sono dovute per il 39% ai Trasporti (con oltre 36.000 tonnellate) ed in particolare aiTrasporti stradali (circa 27.000 tonnellate); un contributo significativo viene poi dagli Impianti <strong>di</strong> combustionenell’industria dell’energia e della trasformazione delle fonti energetiche (il 23% con oltre 22.000tonnellatetutte da impianti puntuali) e per circa il 20% dagli Altre Sorgenti Mobili (con circa 19.000 tonnellate).- Particelle sospese con <strong>di</strong>ametro inferiore a 2,5 micron: la sorgente che nel territorio produce emissionisuperiori a 100 tonnellate è la Raffineria. Questo tipo <strong>di</strong> emissioni sono dovute per il 48% ai Trasporti stradali(con 3.000 tonnellate), per il 16 % da Altre sorgenti mobili e macchine (con 980 tonnellate) e per il 12% dagliimpianti <strong>di</strong> combustione nell’industria dell’energia e della trasformazione delle fonti energetiche (con oltre 740tonnellate).- Composti organici volatili: la sorgente che nel territorio produce emissioni superiori a 1.000 tonnellate è laRaffineria. Questo tipo <strong>di</strong> emissioni sono dovute per il 45% ai Trasporti stradali (con oltre 36.000 tonnellate),per circa il 17% ai Processi senza combustione (con oltre 14.000 tonnellate), per circa il 13% all’Altro trasportointerno ed immagazzinamento <strong>di</strong> combustibili liqui<strong>di</strong> (quasi 11.000 tonnellate) e per circa il 7% all’Uso <strong>di</strong>solventi (5.700 tonnellate).- Anidride carbonica: la sorgente che nel territorio produce emissioni superiori a 1.000.000 tonnellate è laRaffineria. Questo tipo <strong>di</strong> emissioni sono dovute prevalentemente dagli Impianti <strong>di</strong> Combustione nell’industriaenergia e trasformazione fonti energetiche (60% e circa 20.800 milioni <strong>di</strong> tonnellate), dai Trasporti stradali(oltre il 19% e circa 6.700 milioni <strong>di</strong> tonnellate), e dagli Impianti <strong>di</strong> combustione industriali e processi concombustione (10% e 3.600 milioni tonnellate).Per quanto riguarda le emissioni <strong>di</strong> Arsenico (AS), Cadmio (CD), Mercurio (HG) e Nichel (NI) le emissionisono dovute principalmente alla combustione nell'industria dell'energia e trasformazione fonti energetiche(con una quota maggiore del 90%).Un elemento significativo è dato inoltre dai livelli <strong>di</strong> superamento dei limiti imposti. In particolare sono statisuperati nel 2011 i limiti relativi al biossido <strong>di</strong> zolfo nell’area dell’Agip; al biossido <strong>di</strong> azoto nell’areadell’ospedale e nella stazione <strong>di</strong> Via Venezia.4.5.1 Situazione climaticaCon riferimento all’Atlante Climatologico della Sicilia redatto dall’Assessorato Agricoltura e Foreste dellaRegione Sicilia (2002), il clima dell’area in cui ricade il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Gela</strong> è da qualificare come me<strong>di</strong>terraneocaldo arido caratterizzato da stagioni marcate per la concentrazione delle piogge nel periodo autunno-vernino(Fig.14) a cui fa seguito una stagione estiva molto arida con temperature elevate soprattutto nel mese <strong>di</strong>Agosto .Tale caratteristica trova conferma nella classificazione bioclimatica della Sicilia elaborata da Brullo et Alii(1996) che classifica l’area in cui ricade il territorio del comune <strong>di</strong> <strong>Gela</strong> secondo gli in<strong>di</strong>ci bioclimatici <strong>di</strong> Rivas-Martinez come termo-me<strong>di</strong>terraneo secco inferiore. Questo in<strong>di</strong>ce bioclimatico caratterizza buona parte dellacosta meri<strong>di</strong>onale della Sicilia a partire dal territorio <strong>di</strong> Palma <strong>di</strong> Montechiaro fino a Scicli dove si realizza laminore piovosità della Sicilia. Infatti, come si rileva dalla figura 8 la piovosità me<strong>di</strong>a annua <strong>di</strong> questo tratto <strong>di</strong>fascia costiera è compresa tra mm 300 e 500, valori inferiori rispetto a quelli me<strong>di</strong> annuali regionali che siattestano circa a 630 mm.Pagina 34 <strong>di</strong> 68
Variante al Piano Regolatore Generale – (PRG) del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Gela</strong>Rapporto Ambientale (VAS)L’ari<strong>di</strong>tà del clima dell’area gelese è evidenziata anche dal valore <strong>di</strong> evapotraspirazione me<strong>di</strong>a annuale <strong>di</strong> circa832 mm che si armonizza al termotipo secco dell’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Rivas-Martinez anche attraverso l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>Thorntwaite che classifica l’area in stu<strong>di</strong>o a clima semiarido.4.6 AcquaLa trattazione <strong>di</strong> questa tematica a tratti complessa, crea una connessione tra la situazione delle acque dalpunto <strong>di</strong> vista idrogeologico e qualitativo, ma anche tra le relazioni relative all’utilizzo e alla <strong>di</strong>sponibilità deiterritori.Nel territorio <strong>di</strong> <strong>Gela</strong> l’intreccio idro-ambientale, crea una notevole attenzione dal punto <strong>di</strong> vista ambientale. Ilreticolo idrografico che dalla zona settentrionale, intersecando il lago e la riserva del Biviere, scende a mare,rientra nella tutela delle aree sensibili con or<strong>di</strong>nanza n. 959 del 23/10/2006, oltre ad essere stato inserito in unelenco <strong>di</strong> aree a speciale protezione per la conservazione degli uccelli acquatici, pre<strong>di</strong>sposta dal Consigliod’Europa con la convenzione <strong>di</strong> Ramsar. Ciò ha portato, con D.M. n. 587/97 all’istituzione della RiservaNaturale Orientata (RNO), all’identificazione del sito “Biviere e Macconi <strong>di</strong> <strong>Gela</strong>” come Sito <strong>di</strong> InteresseComunitario (SIC) con co<strong>di</strong>ce Natura 2000 ITA 050001 e sito <strong>di</strong> Bonifica <strong>di</strong> Interesse Nazionale (SIN) secondol’art. 1 comma 4 della L. 426/98. A causa della pressione antropica, infatti, le acque del golfo <strong>di</strong> <strong>Gela</strong> e ilsistema costiero sono minacciate da inquinamento ambientale causato dallo scarico delle acque dei processi <strong>di</strong>raffreddamento delle produzioni del petrolchimico, dalle attività del porto o dallo sversamento <strong>di</strong> reflui civili<strong>non</strong> depurati.Nel territorio <strong>di</strong> <strong>Gela</strong> ricadono il Bacino <strong>di</strong> <strong>Gela</strong> (cod. R 19 077), che comprende tutti i sistemi fluviali minori chesi sviluppano tra il Salso e il Dirillo e il Bacino <strong>di</strong> Acate e dei bacini minori fra <strong>Gela</strong> e Acate (cod. R 19 078).Per quanto riguarda la classificazione dei corpi idrici, nel comprensorio <strong>di</strong> <strong>Gela</strong> risiede l’area omogenea n°6,compresa tra i bacini dei Fiumi <strong>Gela</strong> e i bacini minori tra Capo Passero e Tellaro, con sbocco nella costameri<strong>di</strong>onale della Sicilia. I principali corsi d’acqua sono rappresentati dai fiumi <strong>Gela</strong>, Acate, Ippari ed Irminio.Questi, a parte il Fiume <strong>Gela</strong> (in<strong>di</strong>ce deflusso <strong>di</strong> base “BFI” = 33,63) sono tutti caratterizzati da valori <strong>di</strong> BFIsuperiori a 50, in accordo alla costituzione geologica del substrato. I corpi idrici artificiali sono costituiti dailaghi artificiali originati dalle <strong>di</strong>ghe e/o dalle traverse, che nel caso <strong>di</strong> <strong>Gela</strong> sono Cimia, Disueri e Dirillo. Inultimo, troviamo circa 10 pozzi idrici <strong>di</strong>stribuiti lungo il letto del fiume <strong>Gela</strong> e Maroglio (sull’acquiferoalluvionale), oltre 100 pozzi nella contrada Passo <strong>di</strong> Piazza e infine nei <strong>di</strong>ntorni del lago Biviere pozzi pocoprofon<strong>di</strong> che intercettano la falda idrica a pochi metri dal piano <strong>di</strong> campagna.Il Fiume <strong>Gela</strong> ha una superficie <strong>di</strong> 62,97 kmq ed è un corso completo <strong>di</strong> I or<strong>di</strong>ne significativo per <strong>di</strong>mensioni.Dopo l’intersezione con il Fiume <strong>di</strong> Gozzo, in prossimità del centro <strong>di</strong> Piazza Armerina prende il nome <strong>di</strong>Torrente Nociara e poi Torrente Porcheria. Su questo è stato realizzato uno stretto che da vita al lago <strong>di</strong>Disueri. A valle del serbatoio, a circa 3 km dalla foce del Mar Me<strong>di</strong>terraneo, il Fiume <strong>Gela</strong> interseca l’affluenteMaroglio.Il Lago Cimia è un invaso significativo per <strong>di</strong>mensioni, con una superficie <strong>di</strong> 0,93 kmq. Come sopra esposto,nel 1980 è stato aperto un invaso artificiale a scopo irriguo, avente profon<strong>di</strong>tà massima <strong>di</strong> 31m e unaprofon<strong>di</strong>tà me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 12,2m.Il Lago Disueri, anch’esso invaso significativo per <strong>di</strong>mensioni, ha una superficie <strong>di</strong> 1,85 kmq., fu costruito trail 1939 e il 1948, e a causa <strong>di</strong> un lento sprofondamento, venne costruito un po’ più a valle <strong>di</strong> quello originale,con profon<strong>di</strong>tà me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 15,2 m.L’altro bacino che interessa la zona in esame, è il Bacino del <strong>Comune</strong>lli, importante anche perché ricade nelsistema SIC-ZPS Torre Manfria. Il corso d’acqua ha una superficie <strong>di</strong> 25 kmq, è <strong>di</strong> I or<strong>di</strong>ne e <strong>non</strong> risulta esseresignificativo. Anche qui è stato costruito un invaso tra il 1966 e il 1968 <strong>di</strong> circa 27 m <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà massima, perscopi irrigui inerenti la Piana <strong>di</strong> <strong>Gela</strong>. L’invaso, significativo per <strong>di</strong>mensioni, ha una superficie <strong>di</strong> 0,94 kmq.Il tratto costiero comprendente <strong>Gela</strong>, va da Capo Sclalambri a Licata (cod. R19AC014), è lungo circa 90 km,con uno sviluppo <strong>di</strong> circa 70 km.Pagina 35 <strong>di</strong> 68