Variante al Piano Regolatore Generale – (PRG) del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Gela</strong>Rapporto Ambientale (VAS)La costa si presenta prevalentemente bassa e sabbiosa e su <strong>di</strong> essa incidono importanti attività antropiche(port, installazioni civili e impianti industriali). L’area è inserita tra le 5 aree a rischio ambientale nel territoriosiciliano in relazione alla presenza <strong>di</strong> uno tra i più grossi centri petrolchimici a livello me<strong>di</strong>terraneo.Il bacino idrografico sotteso al Golfo <strong>di</strong> <strong>Gela</strong>, costituito principalmente da bacini dei fiumi Salso, <strong>Gela</strong> e Acate siestende per una superficie <strong>di</strong> circa 4.000 Kmq. Altri corsi d’acqua minori sono i torrenti Rizzuto, <strong>Comune</strong>lli,Gattano e Ippari. Il livello <strong>di</strong> antropizzazione è molto evidente, soprattutto nel periodo estivo ma anche dalpunto <strong>di</strong> vista delle produzioni intensive in serra, ormai presenti anche nel sistema delle dune. La presenzadell’impianto del petrolchimico, gioca un ruolo importante per lo stato d’inquinamento della fascia costiera.Nel ciclo delle acque, la risorsa idrica è infatti soggetta a mo<strong>di</strong>ficazioni <strong>di</strong> composizione per cause naturali eper effetto delle attività antropiche; queste ultime spesso determinano fenomeni <strong>di</strong> inquinamento sempre piùrilevanti.4.7 Popolazione e salute umanaLa componente in esame intende evidenziare i principali fattori <strong>di</strong> rischio e <strong>di</strong> vulnerabilità che influenzano lescelte localizzative, alcuni dei quali supportati da piani o programmi già in essere e che ne definiscono laprobabile area <strong>di</strong> influenza.A tale scopo ci si riferisce in particolar modo:a) Al SIN <strong>di</strong> <strong>Gela</strong>, "Sito d'Interesse nazionale <strong>di</strong> <strong>Gela</strong>" così come in<strong>di</strong>viduato dall'art. l comma 4 letto c) dellalegge 9 <strong>di</strong>cembre 1998, n. 426 e perimetrato con successivo decreto ministeriale l0 gennaio 2000;b) All’Elaborato Tecnico RIR, Rischio In<strong>di</strong>centi Rilevanti, <strong>di</strong> cui al D.M. 9 maggio 2001 “Requisiti minimi <strong>di</strong>sicurezza in materia <strong>di</strong> pianificazione urbanistica territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio <strong>di</strong>incidente rilevante”, il quale stabilisce i requisiti minimi <strong>di</strong> sicurezza in materia <strong>di</strong> pianificazione urbanistica eterritoriale per le zone interessate dagli stabilimenti soggetti agli obblighi <strong>di</strong> cui agli articoli 6, 7, 8 del DecretoLegislativo 17.08.1999 n. 334, con riferimento alla destinazione e utilizzazione dei suoli, al fine <strong>di</strong> prevenire gliIncidenti connessi a sostanze pericolose e a limitarne le conseguenze per l’uomo e per l’ambiente.Purtroppo nell’area del SIN sono compresi l’area del Biviere, l’area marina, i tratti terminali dei torrentiGattano, Acate e <strong>Gela</strong> e la <strong>di</strong>scarica.Nell’area marina invece sono partiti stu<strong>di</strong> per la determinazione delle quantità <strong>di</strong> fosfogessi, ovvero residuidelle attività <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> fertilizzanti e detergenti in elevate concentrazioni, e per la presenza <strong>di</strong>ra<strong>di</strong>oattività nei se<strong>di</strong>menti marini, a causa della produzione <strong>di</strong> acido fosforico e acido solforico. A completare ilquadro critico, è lo sversamento in mare <strong>di</strong> circa 5 milioni <strong>di</strong> tonnellate <strong>di</strong> fosfogessi all’anno. Riassumendo ilquadro dello stato <strong>di</strong> inquinamento, la situazione appare come segue:- Acque marino - costiere: a causa dell’assenza <strong>di</strong> barriere <strong>di</strong> contenimento, le acque <strong>di</strong> falda sonocontaminate dalle attività industriali, oltre che dallo scarico delle acque <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> raffreddamento,attività portuali e reflui civili. Nello specifico sono state analizzate le aree <strong>di</strong> Manfria, del Fiume <strong>Gela</strong> e delFiume Acate, riscontrando valori superiori <strong>di</strong> policlorobenzeni.- Acque superficiali: lo stato ambientale del bacino idrografico del Fiume <strong>Gela</strong>, è stato valutato sufficiente inbase alla presenza <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> in valori vicini al limite previsto. Mentre per sostanze come cromo, zinco e ramei valori sono molto elevati; per il bacino del Fiume Acate invece la situazione peggiora del monitoraggio amonte fino a valle a causa dell’inquinamento <strong>di</strong> tipo civile con livelli <strong>di</strong> mercurio <strong>di</strong> 2 µg/L rispetto ad un limiteimposto <strong>di</strong> 0,05 µg/L; in ultimo lo stato ambientale del Biviere <strong>di</strong> <strong>Gela</strong>, a seguito dei monitoraggi eseguiti,risulta molto scadente.- Qualità dell’aria: qui sono stati riscontrati superamenti nei valori <strong>di</strong> benzene, idrocarburi <strong>non</strong> metanici ePM10, dovuti al traffico urbano e alla produzione industriale. La contaminazione è piuttosto invasivasoprattutto poiché riguarda l’acqua potabile e l’acqua usata a scopo irriguo.Alcune delle cause principali perla salute umana, dovute ai tipi <strong>di</strong> inquinamento appena descritti,riguardano danni al fegato, ai reni, al sistema immunitario, car<strong>di</strong>ovascolare e nervoso. Negli ultimi anniPagina 36 <strong>di</strong> 68
Variante al Piano Regolatore Generale – (PRG) del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Gela</strong>Rapporto Ambientale (VAS)l’attenzione delle popolazioni residenti in prossimità dei poli industriali e andata sempre più crescendo, e sonomolteplici le ragioni che portano a una maggiore richiesta <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfacimento del bisogno informativo,pertanto si aspetta l’evoluzione <strong>di</strong> altri stu<strong>di</strong> per avere un quadro ancora più dettagliato sulla salute umana esugli inquinanti.Per limitare i rischi che l’inquinamento atmosferico, con D. del Ministero dei Lavori Pubblici del 09/05/2001sono stabiliti i “Requisiti minimi <strong>di</strong> sicurezza in materia <strong>di</strong> pianificazione urbanistica e territoriale per le zoneinteressate da stabilimenti a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante”, istituiti per ridurre la probabilità che avvenga unincidente..4.8 RumoreI principali tipi <strong>di</strong> rumore in ambito urbano sono generati dal traffico stradale, dalle attività commerciali,artigianali e industriali, e <strong>non</strong> meno importante, dai locali con aperture serali e notturne, che incidonoprincipalmente sulla qualità del sonno.L’inquinamento acustico certamente ha anche un effetto sulla flora e la fauna <strong>di</strong> un territorio. Gli effetti del<strong>di</strong>sturbo dovuti all'aumento dei livelli sonori, della loro durata e frequenza, possono portare ad unallontanamento della fauna dalle aree imme<strong>di</strong>atamente limitrofe alle aree inse<strong>di</strong>ative ed alla relativa viabilità,con conseguente sottrazione <strong>di</strong> habitat utili all'inse<strong>di</strong>amento, alimentazione e riproduzione. Il rumore, oltre adaumentare l’effetto barriera della struttura, provoca uno stato generale <strong>di</strong> stress negli animali, poiché <strong>di</strong>sturbale normali attività biologiche (alimentazione, riposo, riproduzione ecc.) ed altera la percezione del pericolo dapredazione.4.9 Energia e rifiutiIn seguito alla mancanza <strong>di</strong> riferimenti riguardanti il campo energetico nel comune <strong>di</strong> <strong>Gela</strong>, si offre unasintesi del quadro a scala regionale. Lo strumento che a livello regionale regola interventi in campo energetico,è il “Piano energetico ambientale regionale” (PEAR) istituito dall’art. 5 della L. 10/91. Tra gli obiettivi principalidel piano, rientrano la valorizzazione e gestione razionale delle risorse energetiche rinnovabile e <strong>non</strong>rinnovabili e la riduzione delle emissioni e degli inquinanti. E’ da attribuire infatti al settore energetico,l’elevata pressione ambientale, specialmente in merito alle emissioni <strong>di</strong> gas serra, <strong>di</strong> inquinanti atmosferici ealla contaminazione del suolo e delle acque.Nel comune <strong>di</strong> <strong>Gela</strong> è presente una “Tipazzo”, autorizzazione AIA n°1458 del 16/1272008 per lo smaltimentodei rifiuti soli<strong>di</strong> urbani, mentre per i rifiuti speciali la più vicina è la <strong>di</strong>scarica <strong>di</strong> Niscemi in contrada Serralunga.Nella localizzazione che segue, bisogna sottolineare come la vasca creata per la saturazione della <strong>di</strong>scaricaesistente, <strong>non</strong> è mai entrata in funzione. (nota Catasto dei Rifiuti Sicilia)4.10 Mobilità e trasportiLa conformazione dell’impianto viario <strong>di</strong> <strong>Gela</strong>, segue l’orografia del suo territorio ed all’interno del centrourbano, ne scan<strong>di</strong>sce la geometria degli isolati. Le vie <strong>di</strong> accesso alla piana <strong>di</strong> <strong>Gela</strong> formano un sistema araggera intorno la città. Le principali sono la SS117 bis, la Via Settefarine, la Via Butera o SP80, la SS85, la SS115che costeggia il lungomare, la SP82 che porta a Niscemi e che si ricollega al tratto della SS115 proveniente daRagusa. I collegamenti extra urbani sono: la SS115, che si <strong>di</strong>rama parallelamente al mare, collegando adoccidente <strong>Gela</strong> a Licata (31,3 km), Agrigento (75,5 km), Sciacca (131,2 km), Marsala (204,5 km) e Trapani(236,7 km), mentre ad oriente con Ragusa (57,3 km), Siracusa (145,2 km), intersecando esternamente il Bivierefino a quasi l’ASI; e la SS626 che intercetta la SS122 e la SP80 passando per Butera, per arrivare a Caltanissetta(75 km) e immettersi sulla A19 Palermo-Catania.Il sistema della viabilità interna invece, trova nella Via Vittorio Emanuele, successivamente Via SalvatoreAl<strong>di</strong>sio, il suo asse principale, dal quale si <strong>di</strong>ramano gli assi che congiungono varie parti <strong>di</strong> città anche piùperiferiche. Le previsioni del piano riguardano la Grande tangenziale Nord, l’asse <strong>di</strong> attraversamento citta<strong>di</strong>noEst-Ovest, l’ex asse ferrato, l’asse Nord SS117 bis.Pagina 37 <strong>di</strong> 68