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Neoplasie in “Enciclopedia del Novecento” – Treccani - Omero

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<strong>Neoplasie</strong> <strong>in</strong> <strong>“Enciclopedia</strong> <strong>del</strong> <strong>Novecento”</strong> <strong>–</strong> <strong>Treccani</strong>http://www.treccani.it/enciclopedia/neoplasie_(Enciclopedia...per quanto più strettamente riguarda la patologia umana, lo studio <strong>del</strong> tumore diBurkitt dei bamb<strong>in</strong>i <strong>del</strong>l'Uganda; ancor più recentemente, <strong>in</strong>oltre, sono statiscoperti i virus di tumori di scimmie, di Fel<strong>in</strong>i e di vari altri animali.Tutto ciò ha portato a quella che può dirsi la riscoperta <strong>del</strong> virus di Rous, di cuisono stati isolati vari ceppi con proprietà alquanto differenti tra loro, alcuni deiquali sono anche trasmissibili <strong>in</strong> Mammiferi. Solo, dunque, dopo cmquant'anni èstata giustamente valorizzata una grande scoperta, così che al Rous venne conferitoil premio Nobel per la medic<strong>in</strong>a nel 1966, quando egli aveva ormai ottantasetteanni.Naturalmente, le ricerche di virologia oncologica sono state rese possibili daglienormi sviluppi <strong>del</strong>le tecniche di identificazione e di isolamento dei Virus <strong>in</strong>generale, e <strong>in</strong> particolare dai metodi elaborati per lo studio <strong>del</strong> fago e dalla grandemole di notizie raccolte abbastanza rapida- mente su questo agente.Uno dei mezzi tecnici più utili per tali ricerche è risultato quello <strong>del</strong>le colture <strong>in</strong>vitro, largamente impiegate <strong>in</strong> biologia e particolarmente <strong>in</strong> virologia quale mezzopr<strong>in</strong>cipale per la coltura dei Virus; sono stati <strong>in</strong> tal modo ottenuti risultati<strong>in</strong>teressanti anche dal punto di vista pratico, <strong>in</strong> quanto si è giunti a selezionareceppi di virus a scarsissimo o nullo potere patogeno, ma a capacità immunizzantecorrispondente a quella dei ceppi virulenti. In seguito a questi studi si sono potutipreparare il vacc<strong>in</strong>o Sab<strong>in</strong> contro il virus <strong>del</strong>la poliomielite, e successivamente ilvacc<strong>in</strong>o antimorbilloso. Dell'impiego <strong>del</strong>le colture <strong>in</strong> vitro negli studi di oncologiasarà detto successivamente; qui basti accennare che esse hanno reso possibilerealizzare <strong>in</strong> vitro la cosiddetta trasformazione, cioè l'<strong>in</strong>duzione allacancerizzazione di una s<strong>in</strong>gola cellula che, <strong>in</strong> dipendenza di tale evento, diventadist<strong>in</strong>guibile dàlle cellule normali circostanti. È stato anche possibile, per mezzo<strong>del</strong>le colture <strong>in</strong> vitro, isolare e dist<strong>in</strong>guere per uno stesso virus tipi diversi, alcunidotati e altri privi di attività oncogena; un tipico esempio è rappresentato dagliadenovirus <strong>del</strong>l'uomo.La penetrazione di un virus <strong>in</strong> una cellula <strong>del</strong>la quale determ<strong>in</strong>a la trasformazionesignifica <strong>in</strong>troduzione di materiale genico virale nel genoma <strong>del</strong>la cellula ospite. Siarriva così dal livello cellulare e subcellulare a quello più strettamente molecolare,cioè all'<strong>in</strong>terazione tra acido nucleico cellulare e acido nucleico virale o tra prodotti<strong>del</strong>la loro attività. Con ciò il problema <strong>del</strong>l'oncogenesi è diventato, nella suaessenza, problema di biologia molecolare e non pochi progressi di questarelativamente nuova discipl<strong>in</strong>a traggono orig<strong>in</strong>e e sviluppo dall'oncologiasperimentale.La constatazione <strong>del</strong>la relativa frequenza di neoplasie <strong>in</strong> persone ripetutamenteesposte all'azione di radiazioni di vario tipo e la produzione sperimentale di tumoria mezzo di radiazioni ha portato a riconoscere anche una cancerogenesi fisica.Fisica è anche la cancerogenesi da solidi, il cui recente riconoscimento è dovutoall'osservazione di quei tumori che si sviluppano per <strong>in</strong>troduzione negli animali dilam<strong>in</strong>e di sostanze plastiche o di alcuni metalli.Si suole, pertanto, classificare gli agenti oncogeni <strong>in</strong> chimici, fisici e biologici(Virus): classificazione arbitraria, come tutte le classificazioni, ma tuttora usata,anche se appare chiaro che il meccanismo <strong>del</strong>l'oncogenesi deve essere <strong>in</strong>dagato,come si è detto, a quei livelli <strong>del</strong> metabolismo sui quali direttamente o<strong>in</strong>direttamente si esercita l'<strong>in</strong>fluenza degli agenti carc<strong>in</strong>ogenetici, quale che ne sial'orig<strong>in</strong>e e la natura.Lo studio <strong>del</strong>l'eziologia e <strong>del</strong>la patogenesi <strong>del</strong>le malattie <strong>del</strong>l'uomo è tanto piùagevole quanto più fe<strong>del</strong>e ne è la riproduzione <strong>in</strong> animali da laboratorio. Secondouno dei postulati di R. Koch, perché un germe possa sicuramente ritenersiresponsabile di una malattia <strong>in</strong>fettiva la sua <strong>in</strong>oculazione <strong>in</strong> animali daesperimento deve determ<strong>in</strong>are la comparsa di espressioni cl<strong>in</strong>iche eanatomopatologiche proprie <strong>del</strong>la malattia <strong>in</strong> studio.Con la produzione <strong>del</strong>la malattia sperimentale è altamente facilitata la scoperta dimezzi terapeutici quali i chemioterapici e gli antibiotici.Se la malattia umana non è riproducibile negli animali o se <strong>in</strong> questi non siriscontra una malattia spontanea a essa paragonabile, i progressi nelle conoscenzesono molto più lenti, perché la base di sperimentazione è enormemente piùlimitata.65 di 121 23/05/13 11:13

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