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libro Incontrando l'africa - Onlus Terra Senza Confini

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i n c o n t r a n d ol’ A f r i c aportato in quello stesso anno ad una sua diminuzione. Molte le misure per incrementaregli investimenti esteri, attratti soprattutto per la porzione mineraria dell’economia.Tuttavia questi sforzi sono stati a volte resi vani da corruzione ed inefficienza,nati anche da una situazione sociale poco incoraggiante: sia il sistema sanitario chequello della pubblica istruzione si dimostrano spesso carenti. E proprio questo è segnodi una maturità economica che non è mai arrivata nel settore dei servizi.L’agricoltura impiega oltre il 70% della popolazione attiva e contribuisce allaformazione di un quarto del prodotto interno lordo. La superficie coltivata è moltolimitata, corrisponde solo al 3% di quella totale. Le colture più importanti sono quellealimentari:riso, mais, sorgo]], manioca, patate e altro, la maggiore produzione èquella di riso. Altre coltivazioni sono riservate alle esportazioni, come caffè, ananas,agrumi, arachidi e palme da olio. Ma il settore primario si basa anche sull’allevamento,praticato in massima parte nella Guinea centrale, regione pastorale interno. Ilpatrimonio zootecnico è costituito soprattutto da ovini, caprini e volatili. La pesca,finalizzata ovviamente alla vivacizzazione del commercio, è in via di sviluppo, anchese la strada da fare per sensibili mgloramenti è ancora lunga. Godendo di un notevolepatrimonio forestale, sono disponibili considerevoli risorse di legname, utilizzatoperlopiù come combustibile.Il settore secondario racimola pochi addetti ma contribuisce per il 38,2% allaformazione del PIL. La produzione industriale è in lenta crescita. Lo sviluppo di questosettore è molto mediocre, perché soffre della mancanza di manodopera adeguatamentequalificata, molte aziende sono gestite da capitali stranieri misti. Gli stabilimentipresenti nel paese sono dediti alla lavorazione dei prodotti agricoli e dellegname. Il sottosuolo dispone di buone risorse, specialmente bauxite, ferro, diamanti,uranio; l’estrazione dell’oro è di fatto cessata, petrolio e carbone sono totalmenteassenti. La Guinea è il secondo produttore mondiale di bauxite, dopo l’Australia:i più importanti giacimenti si trovano a Bokè e Kindia. ma anche l’estrazione del ferroè ben sviluppata, nella penisola di Kaloum, nella regione di Bokè, è presente un giacimentoche è tra i più grandi del pianeta. Nonostante queste potenzialità, l’arretratezzaeconomica impedisce di poterle sfruttare appieno; dopo l’agricoltura, propriol’industria, più nello specifico quella estrattiva, è stata al centro di grandi sforzi perlo sviluppo. Visti i molti fiumi interni, la Guinea sfrutta il proprio potenziale idroelettricoper quanto riguarda l’energia.Il terziario è irrilevante per numero di individui impiegati e per importanza economica,ma in realtà forma oltre il 36% della ricchezza nazionale; nel terziario, comespesso accade nei paesi in via di sviluppo, la mancanza di addetti è compensata dauna produttività maggiore che in settori che assorbono una parte maggiore di popolazioneattiva. Bauxite e diamanti dominano le esportazioni, che consistono anche neiprodotti agricoli da esportazione già citati (caffè, arachidi etc.); le importazioni consistonoin beni strumentali, alimentari e materie prime. Dopo anni di lieve passivo,attualmente la bilancia commerciale è in leggero attivo.La valuta è il franco guineano.22

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