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Jazz<br />

LA MIGLIOR VOCE DEL JAZZ<br />

Kurt Elling, uno dei cantanti<br />

jazz più acclamati tra quelli in attività,<br />

con una voce e una personalità<br />

interpretativa davvero debordanti,<br />

farà parte dell’edizione<br />

2014 di Crossroads (28 febbraio<br />

- 24 maggio 2014), il festival<br />

di jazz che si svolge sull’intero territorio<br />

della regione Emilia-Romagna:<br />

circa 200 musicisti chiamati<br />

a esibirsi, oltre 40 sere di<br />

spettacolo nell’arco di tre mesi,<br />

una ventina di città coinvolte.<br />

Grandi maestri, star affermate e<br />

star emergenti, artisti che hanno<br />

segnato un’epoca del jazz e altri<br />

che si apprestano a fare lo stesso<br />

nel futuro della musica improvvisata,<br />

giovani talenti e nomi<br />

ancora di nicchia ma dalla personalità<br />

musicale di forte impatto:<br />

il cartellone di Crossroads<br />

2014 fornirà una visione a 360°<br />

sugli stili del jazz moderno. Kurt<br />

Elling, vincitore per tre anni di<br />

seguito dei sondaggi delle riviste<br />

Down Beat e JazzTimes come<br />

miglior voce maschile, suonerà a<br />

Rimini insieme a Laurence Hobgood<br />

al pianoforte, John McLean<br />

alla chitarra, Clark Sommers<br />

al contrabbasso e Kendrick Scott<br />

alla batteria.<br />

CONCERTO<br />

◗ 5 marzo, Rimini, Teatro degli Atti<br />

Kurt Elling<br />

VIRTUOSISMI STRUMENTALI<br />

L’unica tappa italiana per i Jazz Passengers sarà il<br />

teatro Manzoni a Milano, all’interno della rassegna “Aperitivo<br />

in concerto”. Il sassofonista Roy Nathanson e il<br />

trombonista Curtis Fowlkes hanno da molti anni creato<br />

un gruppo entusiasmante e fuori della norma come Jazz<br />

Passengers, imbevuto di commistioni fra linguaggi diversi,<br />

acuto senso della teatralità e dell’ironia, grande conoscenza<br />

di tutta la tradizione musicale americana.<br />

CONCERTO ◗ 2 marzo, Milano, Teatro Manzoni<br />

NON SOLO CULTURA EBRAICA<br />

Personaggio di spicco nel mondo musicale ed estetico di John Zorn, a<br />

Shanir Blumenkranz si devono appassionanti riletture della tradizione<br />

musicale ebraica in chiave modernissima, così come affascinanti commistioni<br />

fra cultura ebraica e antropofagia culturale brasiliana nei gruppi di<br />

Cyro Baptista. Abilissimo bassista e raffinato quanto efficace arrangiatore,<br />

Blumenkranz rilegge con il suo gruppo, gli Abraxas, una serie di composizioni<br />

di John Zorn, conferendo loro corruschi colori, dinamiche volutamente<br />

esacerbate, squarci di improvviso e ineffabile lirismo,<br />

perennemente in bilico fra la cultura della metropoli e un arcaismo<br />

che trasforma l’ascensionale cantillazione ebraica in un<br />

inno a una modernità cui non è estranea anche la tensione<br />

del rock più contemporaneo. Tutto questo grazie anche al<br />

contributo del giovanissimo batterista Kenny Grohowski e<br />

di due straordinari, stupefacenti chitarristi come l’israeliano<br />

Eyal Maoz e l’armeno-americano Aram Bajakian.<br />

CONCERTO ◗ 16 febbraio, Milano, Teatro Manzoni<br />

50 ITA EVENTI

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