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TRAVEL<br />
GIANNI BERENGO<br />
GARDIN'S ROME<br />
di Giuliano Sergio<br />
Photo Gianni Berengo Gardin, Courtesy Fondazione Forma per la Fotografi a Milano<br />
Si sa, tutte le strade portano a<br />
Roma, ma non le conosciamo<br />
tutte allo stesso modo.<br />
Dove si trova l’Appia Antica, la Regina<br />
Viarum, la più bella e monumentale<br />
del mondo romano? Tra i tanti paradossi<br />
dell’epoca contemporanea l’oblio<br />
è il più frequente. Google map<br />
si confonde, mancano centri commerciali<br />
nei dintorni, chi passa quotidianamente<br />
scivola verso i Castelli<br />
senza troppo far caso a quello straordinario<br />
cono di verde che dal centro<br />
di Roma si allarga attorno all’Appia<br />
Antica passando per le Catacombe<br />
di San Callisto, la Villa di Massenzio<br />
e il Mausoleo di Cecilia Metella, fi no<br />
alla Villa dei Quintili e oltre. Un territorio<br />
vastissimo e monumentale dove<br />
ancora pascolano le greggi, dove appena<br />
si lasciano le vie carrabili ci si<br />
inoltra in un patrimonio unico al mondo,<br />
immerso in scorci di campagna<br />
risparmiati dalla città.<br />
Il Parco Archeologico dell’Appia Antica<br />
oggi è un paradiso frequentato più<br />
dai turisti che dai romani, per questo<br />
la Soprintendenza Speciale di Roma<br />
ha invitato Gianni Berengo Gardin,<br />
maestro della fotografi a del dopoguerra,<br />
al Casale di Santa Maria Nova.<br />
Il nuovo spazio espositivo della Villa<br />
dei Quintili ospita, fi no al 12 gennaio<br />
2020, la prima mostra del fotografo<br />
veneziano dedicata alla Città Eterna.<br />
Per Berengo Gardin la Capitale è un<br />
luogo dell’infanzia, dove ha vissuto<br />
ancora bimbo tra la dichiarazione<br />
di guerra di Mussolini e l’arrivo degli<br />
americani, sperimentando la straordinaria<br />
umanità dei suoi abitanti. Con<br />
questo legame ha cercato nel suo<br />
archivio la memoria della città, selezionando<br />
75 immagini – di cui molte<br />
inedite – che mostrano uno spaccato<br />
della società romana dagli anni ’50 ai<br />
giorni nostri.<br />
Roma, via Appia Antica/Rome, The Appian Way (1973)<br />
Il suo sguardo rivela il rapporto della<br />
città con gli uomini che la abitano.<br />
Una narrazione letteraria, capace<br />
di svelare equilibri e contraddizioni<br />
della società, di portare il pubblico a<br />
osservare e osservarsi senza fornire<br />
un’interpretazione: volti e gesti si ripetono<br />
a distanza di anni o stranamente<br />
si trasformano, come le tradizioni,<br />
come i costumi, come le antiche buo-<br />
PASSATO E FUTURO IN MOSTRA<br />
ne maniere di cui si sente la mancanza,<br />
di cui si capisce l’obsolescenza. <strong>La</strong><br />
Roma di Gianni Berengo Gardin offre<br />
un’occasione straordinaria e duplice:<br />
scoprire uno dei luoghi più suggestivi<br />
della Capitale e ritrovare la memoria<br />
della città contemporanea attraverso<br />
il racconto di un grande narratore del<br />
nostro tempo.<br />
electa.it/mostre<br />
Arte contemporanea e archeologia si incontrano in occasione di due<br />
appuntamenti. Il delizioso Palazzo Altemps, una delle sedi del Museo Nazionale<br />
Romano, accoglie nella Capitale una monografi ca su Medardo Rosso, artista di<br />
respiro internazionale. In un contesto spettacolare e di straordinaria potenzialità<br />
narrativa, fi no al 1° marzo 2020 si può godere di una selezione diversifi cata e<br />
ampia di opere. Visitabile fi no al 13 gennaio la mostra Il sarcofago di Spitzmaus<br />
e altri tesori alla Fondazione Prada di Milano, su un progetto di Wes Anderson<br />
e Juman Malouf. Tra più di 500 oggetti provenienti da Vienna, due dell’Antico<br />
Egitto: il reperto più lontano nel tempo è un bracciale di perle in faience e<br />
il più curioso una scatola di legno con la mummia di un toporagno del IV<br />
secolo a.C. Proprio questo roditore, in tedesco Spitzmaus, ha ispirato il titolo di<br />
un’esposizione che riflette sull’arte di collezionare.<br />
F.V.<br />
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