syndicom rivista N.14
Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!
Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!
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Dossier<br />
Stagione di caccia per i lobbisti<br />
13<br />
È già corruzione? O ancora lobbying?<br />
La Svizzera ha urgente bisogno di regole<br />
efficaci per il finanziamento della politica.<br />
Testo: Oliver Fahrni<br />
Il nuovo Parlamento è al lavoro. Sin dalla serata del 20 ottobre,<br />
giorno delle elezioni, è iniziata la stagione di caccia<br />
dei lobbisti. Lo chiamano «shopping dei parlamentari»: 68<br />
candidati neoeletti devono prestare giuramento negli interessi<br />
e nei desideri di banche, corporazioni e associazioni;<br />
i rieletti devono essere tenuti buoni.<br />
A partire da questo momento, si pranza e si cena nel<br />
modo più discreto possibile. Le reti devono essere riorganizzate.<br />
I dossier sui candidati idonei erano disponibili da<br />
tempo, ad esempio presso l’organizzazione mantello per<br />
l’economia Economiesuisse, che di recente controllava<br />
più della metà dei «rappresentanti del popolo» eletti dalla<br />
Confederazione nel suo gruppo parlamentare. Nei consigli<br />
di amministrazione vengono previste delle poltrone<br />
per i politici, alcuni dei quali vengono pagati profumatamente.<br />
E se non è un mandato in un consiglio di amministrazione,<br />
forse si tratta di un contratto di consulenza.<br />
L’organizzazione indipendente Lobbywatch.ch ha contato<br />
3274 mandati di vario genere per i 246 consiglieri nazionali<br />
e consiglieri agli Stati (nella vecchia composizione).<br />
In realtà dovrebbero essere molti di più, poiché il numero<br />
si basa sull’autodichiarazione degli eletti. Solo che questa<br />
non è controllata. Nel 2018, ad esempio, la <strong>rivista</strong> Beobachter<br />
ha riferito che il politico del Partito Borghese Democratico<br />
(PBD) Lorenz Hess ha rivelato soltanto nove dei<br />
suoi 21 mandati. E, tra l’altro, ha omesso il suo ruolo nel<br />
gruppo assicurativo Visana, dal quale ha percepito ben<br />
più di 100mila franchi.<br />
Il parlamentare è il miglior lobbista<br />
Non c’è dubbio: la politica svizzera è ben lubrificata. Centinaia<br />
di agenti influenti hanno mezzi sufficienti per premiare<br />
il favore degli eletti con sovvenzioni, denaro, onorari<br />
per consultazioni reali e fittizie, viaggi e spese, crediti e<br />
altri benefici.<br />
Ben lubrificato e ben organizzato. Un nuovo arrivato al<br />
Parlamento dell’UDC, davanti a una tazza di caffè all’Hotel<br />
Bellevue di Berna, racconta come un collega di partito<br />
e un lobbista assicurativo abbiano esortato lui e altri nuovi<br />
arrivati a concordare una composizione della Commissione<br />
della sicurezza sociale e della sanità (CSSS), settore<br />
di competenza dell’UDC, anche per i prossimi anni.<br />
Le commissioni sono il cuore della politica svizzera. Si<br />
discutono le leggi e i regolamenti che vengono stabiliti<br />
nelle riunioni non pubbliche. A volte la seduta plenaria<br />
del Consiglio cambia di qualche sfumatura, ma solo raramente<br />
un Consiglio capovolge ciò che una Commissione<br />
ha presentato. La pressione dei lobbisti e gli accordi informali<br />
dietro le quinte di «gruppi d’interesse», «gruppi di<br />
azione» e «gruppi di riflessione» da soli lo garantiscono.<br />
Oltre alla Commissione dell’economia e dei tributi<br />
(CET), la CSSS non è solo un organo particolarmente importante<br />
per la vita quotidiana e la sicurezza sociale dei<br />
cittadini, ma è anche un caso lampante: nella legislatura<br />
2015–2019, i membri delle commissioni con un mandato<br />
nel settore assicurativo erano la maggioranza assoluta, osserva<br />
Martin Hilti, CEO di Transparency International in<br />
La consigliera nazionale<br />
Regula Rytz (Verdi, Berna) e la<br />
consigliera agli Stati Céline<br />
Vara (Verdi, Neuchatel)<br />
Svizzera, un’organizzazione non governativa che combatte<br />
la corruzione in tutto il mondo.<br />
Non sorprende quindi che le compagnie di assicurazione<br />
abbiano vita facile nello smantellamento delle assicurazioni<br />
sociali a favore delle assicurazioni private, causando<br />
esplosioni esorbitanti dei premi e altro ancora. La<br />
volontà dei cittadini non conta più, poiché è nata quella<br />
che il consigliere agli Stati liberale appenzellese Andrea<br />
Caroni descrive come una «fusione tra parlamentare e lobbista».<br />
Una triste realtà<br />
Il denaro governa, si sa. E questo, in Svizzera, avviene in<br />
maniera incontrollata. Ciò vale per il Parlamento, il finanziamento<br />
dei partiti, le votazioni. Il nostro è «l’unico paese<br />
in Europa che non ha regolamentato il finanziamento della<br />
politica a livello nazionale», afferma l’esperto di corruzione<br />
Martin Hilti. Egli vede in esso un «palese deficit democratico».<br />
Nelle camere oscure<br />
delle commissioni:<br />
ecco come il capitale<br />
domina la politica