syndicom rivista N.14
Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!
Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!
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16<br />
Dalle<br />
professioni<br />
La flessibilità deve<br />
avere il suo prezzo<br />
I lavoratori<br />
hanno il diritto<br />
di pianificare il<br />
tempo libero.<br />
(© Elnur Amikishiyev)<br />
Poco prima del tuo turno, te ne assegnano<br />
uno diverso. La sera ti chiedono<br />
se il giorno dopo puoi lavorare, e tu<br />
dici di sì per lealtà verso la collega. Invece<br />
dei due sabati al mese concordati<br />
per contratto ne fai «eccezionalmente»<br />
tre. Il messaggio WhatsApp del tuo<br />
superiore ti arriva la mattina presto<br />
prima del tuo turno. Ogni persona conosce<br />
questa situazione che sta sempre<br />
più diventando la normalità. I datori<br />
di lavoro chiedono sempre più<br />
flessibilità. I dipendenti non ce la fanno<br />
più a pianificare ragionevolmente<br />
il proprio tempo libero e il loro riposo<br />
ne risente. Ma dobbiamo accettare<br />
tutto questo senza battere ciglio ed essere<br />
flessibili solo perché ciò corrisponde<br />
ai tempi moderni? No. La nostra<br />
flessibilità favorisce il datore di<br />
lavoro, che così risparmia. In gergo<br />
tecnico si parla di costi-opportunità.<br />
E questi non possono essere scaricati<br />
unicamente sui dipendenti. Per questo<br />
serve l’impegno dei sindacati, sia a<br />
livello giuridico che di partenariato<br />
sociale. La flessibilità deve essere<br />
indennizzata, ovvero deve avere un<br />
suo prezzo.<br />
Matthias Loosli<br />
<strong>syndicom</strong> deve stare<br />
in Parlamento<br />
Giorgio Pardini, segretario centrale settore ICT e<br />
membro del Comitato direttivo<br />
A elezioni concluse, i prossimi quattro<br />
anni ci diranno quale sarà l’impatto<br />
del movimento verde-femminista sulle<br />
decisioni del nuovo Parlamento.<br />
Perché a un esame più attento constatiamo<br />
che i rapporti di maggioranza<br />
non sono cambiati in maniera sostanziale.<br />
I partiti conservatori continuano<br />
a dominare sia nel Consiglio nazionale<br />
sia agli Stati. In queste elezioni <strong>syndicom</strong><br />
ha perso importanti punti di riferimento<br />
delle parti sociali, non solo<br />
a sinistra. L’estensione del cosiddetto<br />
«banco di lavoro» delle parti sociali in<br />
Parlamento si è indebolita. Perché?<br />
Uno dei motivi è di origine interna: diversi<br />
anni fa i delegati di <strong>syndicom</strong><br />
hanno deciso di non sviluppare attivamente<br />
una propria presenza politica<br />
in Parlamento. Un errore da correggere.<br />
Poiché in qualità di sindacato del<br />
servizio pubblico non ci possiamo permettere<br />
di non essere rappresentati in<br />
Parlamento. La Posta e Swisscom si<br />
trovano da anni in fase di cambiamento,<br />
guidato non soltanto dal mercato e<br />
dalla trasformazione tecnologica, ma<br />
anche dagli obiettivi del Consiglio federale.<br />
Per la sua posizione di forza<br />
presso Swisscom e la Posta, <strong>syndicom</strong><br />
ha bisogno di una forte rappresentanza<br />
politica e di un collegamento in Parlamento.<br />
Non potremo più affidare al<br />
caso se essere rappresentati nell’arena<br />
politica della Berna federale. Perché<br />
abbiamo la responsabilità nei<br />
confronti dei nostri membri di influenzare<br />
direttamente in quale direzione<br />
si svilupperanno il servizio pubblico<br />
e con esso Posta e Swisscom.