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syndicom rivista N.14

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

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«In alcuni casi, le fatture dei freelance sono state pagate<br />

dopo più di un anno» Mireille Guggenbühler<br />

21<br />

Rimetti a noi i nostri debiti<br />

Soltanto l’intervento di <strong>syndicom</strong> ha costretto l’editore<br />

Dornbusch Medien a pagare i giornalisti freelance. Ed è stato<br />

elaborato un opuscolo con istruzioni per redazioni e indipendenti.<br />

Nell’edificio della Dornbusch Medien<br />

a Baden-Dättwil in questa calda giornata<br />

di fine estate si sta traslocando.<br />

Due uomini stanno caricando un camion,<br />

mentre noi stiamo lì accanto e<br />

scriviamo manifesti. I due uomini ci<br />

chiedono cosa stiamo facendo. La nostra<br />

spiegazione li lascia a bocca aperta:<br />

siamo giornalisti freelance e siamo<br />

venuti qui per riscuotere i nostri soldi.<br />

«Ma davvero in Svizzera succede che<br />

un lavoro eseguito non venga pagato?»,<br />

chiede uno dei traslocatori. Ebbene<br />

sì. Ascoltate un po’ cosa è successo.<br />

25 giornalisti e giornaliste freelance<br />

hanno scritto per le testate della Dornbusch<br />

Medien ed emesso fattura con<br />

gli onorari che spettavano loro. Ma<br />

queste fatture non sono mai state pagate,<br />

mail e telefonate ignorate. La<br />

somma complessiva dovuta ammontava<br />

a oltre 30mila franchi.<br />

La Bibbia come guida<br />

La Dornbusch Medien AG è nata<br />

dall’ex azienda mediatica CAT Medien<br />

AG. Il nome dell’azienda (che significa<br />

rovo) prende spunto dal passaggio nella<br />

bibbia sul roveto che andava a fuoco,<br />

come ha voluto ricordare il caporedattore<br />

Anton Ladner nel 2015 al<br />

portale online kath.ch. La Bibbia dunque<br />

è la linea guida dell’azienda, e il<br />

settimanale Doppelpunkt. Schweizer<br />

Magazin für Achtsamkeit è il suo fiore<br />

all’occhiello.<br />

Scrivere come privilegio<br />

E poter scrivere per questa perla è un<br />

vero privilegio. È quanto ha fatto intendere<br />

il responsabile della casa editrice<br />

Fabian Egger a tutti coloro che in<br />

quella calda giornata estiva e anche<br />

successivamente hanno lottato per<br />

avere i propri soldi. Il rifiuto di pagare<br />

è stato motivato con la svolta finanziaria<br />

a cui aspirava Dornbusch. Per svoltare,<br />

sono stati sospesi i pagamenti degli<br />

onorari. Fino a quest’autunno. Solo<br />

a ottobre sono state pagate le fatture<br />

dei freelance, per alcuni dopo più di<br />

un anno di attesa e solo perché il sindacato<br />

<strong>syndicom</strong> dall’estate scorsa si è<br />

impegnato insieme ai giornalisti per<br />

la riscossione dei loro onorari.<br />

Qualche consiglio pratico<br />

Ma si può ritenere equo e professionale<br />

un tale trattamento verso i freelance?<br />

E in caso negativo: come dovrebbe<br />

configurarsi un corretto rapporto di<br />

lavoro? Queste sono state le domande<br />

dei giornalisti freelance ma anche dei<br />

rappresentanti delle redazioni. Per rispondervi,<br />

sono stati elaborati dieci<br />

consigli che ora sono stati riassunti in<br />

un opuscolo pubblicato da <strong>syndicom</strong>.<br />

Si tratta di consigli senza carattere<br />

giuridico che però magari riescono a<br />

far nascere una discussione su come<br />

dovrebbero essere regolati i rapporti<br />

di lavoro tra redazioni e freelance.<br />

Mireille Guggenbühler<br />

Pagateci, per favore! La richiesta dei freelance è arrivata a Baden, alla sede di Dornbusch Medien.<br />

<br />

(© Marco Geissbühler)<br />

I consigli per freelance<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/10tipps<br />

Pubblicità sessista alla<br />

Posta: c’è poco da ridere<br />

Lo scorso 14 giugno, più di mezzo milione<br />

di partecipanti hanno dato un<br />

segnale forte per l’uguaglianza, la parità<br />

salariale e contro il sessismo sul<br />

posto di lavoro. Il successo della grande<br />

manifestazione dello sciopero delle<br />

donne ha scosso la Svizzera e ha sensibilizzato<br />

anche i datori di lavoro<br />

verso queste importanti tematiche.<br />

Pure nelle attuali trattative sul nuovo<br />

contratto collettivo della Posta le questioni<br />

attorno all’uguaglianza costituiscono<br />

un punto centrale. Motivo in<br />

più per far ritenere ultra-irritante alla<br />

maggioranza di lavoratrici agli sportelli<br />

della Posta la richiesta dei loro superiori<br />

di distribuire alla clientela un<br />

volantino con una frase ambigua: «Basta<br />

un sorriso per accendermi» (in italiano,<br />

il flyer era «Basta un sorriso per<br />

conquistarmi»). Nelle intenzioni, doveva<br />

essere una pubblicità divertente<br />

per una «app» di PostFinance che si<br />

sblocca attraverso il riconoscimento<br />

facciale. Le dipendenti hanno subito<br />

contattato <strong>syndicom</strong>. Non volevano<br />

assolutamente essere complici di tali<br />

vecchi stereotipi. <strong>syndicom</strong> ha posto<br />

un ultimatum al «gigante giallo» e la<br />

pubblicità è stata subito sospesa. La<br />

Posta si è resa conto di aver commesso<br />

un errore. La cosa che lascia un po’<br />

perplessi è perché prima non se ne fosse<br />

accorto nessuno. Il contesto infatti<br />

è decisivo. Su cartelloni pubblicitari<br />

affissi al muro lo stesso slogan può<br />

sembrare anche un gioco di parole a<br />

effetto, ma distribuito dalle mani delle<br />

sportelliste è uno slogan inaccettabile.<br />

L’esempio ci mostra in modo<br />

lampante perché dobbiamo ancora<br />

impegnarci quotidianamente a favore<br />

della parità.<br />

Christian Capacoel<br />

Il comunicato di <strong>syndicom</strong> (in francese)<br />

https://bit.ly/33kfaox

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