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Touring 10/2020

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Le pietre raccontano<br />

Castelli lungo<br />

il Reno<br />

Anteriore<br />

Nella Surselva una dozzina di castelli diroccati invitano a gite<br />

avventurose in un’atmosfera medievale. Alcuni dei ruderi<br />

sono situati in posizioni imprendibili, da brividi garantiti.<br />

A spasso fra dirupi e antiche leggende.<br />

TESTO CHRISTA ARNET | FOTO ARNETPRESS<br />

Degli oltre 60 tra castelli,<br />

chiese fortificate, torri e<br />

rocche che in tempi antichi<br />

costellavano la valle<br />

del Reno Anteriore, oggi<br />

rimangono fossati, portali<br />

e cinte murarie, che ne testimoniano<br />

la grandezza passata. Le più interessanti<br />

a livello architettonico sono le<br />

vestigia di Waltensburg, anche se le storie<br />

più appassionanti sono legate alle<br />

tre rovine di Obersaxen. Stando alla<br />

Accanto alla torre c’era la chiesa<br />

della fortezza di Jörgenberg.<br />

leggenda, tra le pietre del Moregg sarebbero<br />

nascoste bocce d’oro mentre<br />

Schwarzenstein e Saxenstein custodirebbero<br />

a loro volta dei preziosi forzieri<br />

sotterrati.<br />

Come un nido d’aquila, le rovine<br />

di Kropfenstein appese alla roccia.<br />

Misterioso Schwarzenstein<br />

Non si consiglia tuttavia di andare alla<br />

caccia di questi tesori perché sono sorvegliati<br />

dagli spiriti delle nobildonne<br />

che vissero nei manieri. Inoltre i ruderi<br />

di Saxenstein e Moregg sono difficilmente<br />

accessibili e Schwarzenstein si<br />

confà solo ai più temerari. Dopo una<br />

breve camminata in discesa dal villaggio<br />

di Tusa infatti ci si ritrova improvvisamente<br />

sull’orlo di un precipizio: una<br />

parete di roccia di 450 metri con in<br />

fondo il Reno Anteriore. Il castello che<br />

un tempo troneggiava sulla valle ora<br />

sembra un bizzarro frammento di pietra<br />

nascosto dalla sterpaglia. Verosimilmente<br />

venne fondato nel 13° secolo<br />

dalla Signoria di Rhäzüns e ampliato in<br />

tre tappe. Sono ancora visibili parti<br />

dell’ingresso, delle mura di cinta e<br />

della torre nonché resti delle strutture<br />

abitative. Un cartello con la scritta «si<br />

declina ogni responsabilità» mette in<br />

guardia il visitatore. Ma comunque l’accesso<br />

è possibile solo arrampicandosi!<br />

In effetti sono stati installati ganci e<br />

ringhiere, ma si consiglia di non ten-<br />

18 touring | ottobre <strong>2020</strong>

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