19.10.2020 Views

ondaverde-31

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

POST COVID-19<br />

Guida autonoma<br />

ADAS: ATTUALE<br />

STATO DELL’ARTE<br />

I diversi "livelli" di automazione (classificazione SAE ( * ) e posizione Euro NCAP)<br />

Relativamente alla prima<br />

questione occorre in via<br />

preliminare fare un po’<br />

di chiarezza in termini di<br />

definizioni e standard.<br />

Le autovetture oggi in<br />

commercio sono tutte<br />

connesse e a guida assistita.<br />

Relativamente alla guida<br />

assistita occorre fare<br />

riferimento allo schema<br />

classico su 5 (+1) livelli di<br />

assistenza/automazione,<br />

come rappresentato nella<br />

figura pubblicata qui a<br />

fianco, in cui è riassunta<br />

anche la posizione di Euro<br />

NCAP, cui ACI è associato,<br />

condividendone le<br />

impostazioni e posizioni.<br />

Euro NCAP, in riferimento<br />

ai livelli di automazione<br />

proposti dalla SAE,<br />

raccomanda anzitutto di<br />

distinguere correttamente<br />

la guida assistita dalla guida<br />

automatica e dalla guida<br />

autonoma.<br />

Secondo Euro NCAP occorre<br />

parlare di guida “automatica”<br />

fin quando a bordo è presente<br />

il conducente ed è nelle<br />

condizioni di intervenire<br />

in caso di necessità, ossia<br />

fino al livello 4. Nei livelli<br />

da 1 a 4 quello che cambia è<br />

invece il livello di assistenza<br />

e di subentro all’azione del<br />

conducente da parte dei<br />

devices. Gli attuali veicoli in<br />

commercio sono ai livelli di<br />

assistenza 2 e 3.<br />

Il livello 5 è invece quello<br />

della guida “autonoma”,<br />

dove non c’è un conducente<br />

a bordo ma c’è solo una<br />

supervisione da remoto.<br />

Un po’ quello che avviene<br />

con le metropolitane senza<br />

conducente a bordo (ad<br />

es. Linea C a Roma o Linea<br />

“Lilla” a Milano, oppure<br />

le linee metro di Brescia e<br />

Torino).<br />

Questa schematizzazione<br />

semplifica molto anche<br />

tutto il discorso sulla<br />

responsabilità in caso di<br />

incidente. In pratica fino<br />

a che c’è un conducente a<br />

bordo vale la convenzione di<br />

Ginevra e le attuali regole. Il<br />

conducente è responsabile<br />

dell’uso del mezzo, mentre<br />

il costruttore è responsabile<br />

per la tecnologia. Per la guida<br />

autonoma valgono invece le<br />

regole del trasporto collettivo<br />

“senza conducente”.<br />

Una seconda<br />

raccomandazione e proposta<br />

di Euro NCAP, che ACI<br />

sposa in pieno, è quella di<br />

definire presto gli standard<br />

omologativi dei device per<br />

la sicurezza. Ad oggi infatti<br />

non esistono standard<br />

omologativi di riferimento<br />

per i sistemi di assistenza alla<br />

guida.<br />

Ogni costruttore ha i suoi<br />

device, con funzioni spesso<br />

analoghe ma con nomi che<br />

variano da marca a marca,<br />

inducendo molta confusione<br />

negli automobilisti. Appare<br />

pertanto necessaria una<br />

normativa di riferimento che<br />

uniformi la nomenclatura in<br />

relazione alle funzioni svolte<br />

del device.<br />

Occorre inoltre che vengano<br />

definiti, quantitativamente<br />

e qualitativamente, i<br />

livelli prestazionali di<br />

ogni device. Euro NCAP ha<br />

avanzato in proposito la<br />

proposta di utilizzare quali<br />

standard omologativi il<br />

superamento dei test che<br />

vengono effettuati quando<br />

si valuta la sicurezza attiva<br />

delle autovetture secondo il<br />

protocollo Euro NCAP per gli<br />

ADAS (vedere anche articolo<br />

“Un frenata salvavita in<br />

continuo progresso. Vantaggi<br />

e limiti degli AEB: Le<br />

proposte ACI ed Euro NCAP”<br />

pubblicato a pag. 8 sul n. 28<br />

di Onda Verde).<br />

UN VALIDO CONTRIBUTO<br />

PER RIPARTIRE IN SICUREZZA<br />

Relativamente alla seconda<br />

questione posta all’inizio<br />

di questo articolo, occorre<br />

prendere le mosse dal periodo<br />

del lockdown, durante il<br />

quale si è assistito ad un<br />

crollo del mercato dell’auto,<br />

anche in riferimento al blocco<br />

della mobilità. Terminato il<br />

blocco si intravedono segnali<br />

di ripresa che lasciano ben<br />

sperare per il futuro, ma<br />

in termini di evoluzione<br />

dei veicoli cosa potrà<br />

accadere: un rallentamento<br />

dell’introduzione delle nuove<br />

tecnologie per la sicurezza<br />

e sostenibilità ambientale<br />

oppure una grossa<br />

opportunità per rinnovare<br />

finalmente il “vecchio”,<br />

“insicuro” e “inquinante”<br />

parco auto italiano ?<br />

Nella Fase 2, fintanto che<br />

permarrà la paura del<br />

contagio, negli spostamenti<br />

verrà senza dubbio<br />

privilegiato l’uso del mezzo<br />

individuale, anche ricorrendo<br />

al veicolo “vecchio” di<br />

famiglia. Ma gli incentivi alla<br />

rottamazione e all’acquisto<br />

di nuovi veicoli introdotti<br />

recentemente dal Governo<br />

dovrebbero incoraggiare la<br />

sostituzione e il rinnovo del<br />

parco veicolare, supportando<br />

una ripresa nel settore<br />

automotive.<br />

Da evidenziare che ACI si è<br />

molto adoperata affinché<br />

fossero previsti questi<br />

incentivi in un’ottica di<br />

“ringiovanire” e rendere più<br />

“sicuro” e “sostenibile” il<br />

parco auto italiano (nel BOX<br />

il dettaglio delle richieste<br />

presentate da ACI al Governo).<br />

Dal punto di vista dei<br />

costruttori, dopo il blocco<br />

delle attività durante il<br />

lockdown, sicuramente le<br />

prospettive sono quelle<br />

di un rallentamento<br />

nell’immissione sul mercato<br />

di nuovi modelli. È infatti<br />

da registrare la richiesta<br />

settembre-ottobre 2020 41

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!