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In biblioteca<br />
dalla profonda valenza sociale.<br />
L’intento è quello di porre le<br />
basi per lo sviluppo di una<br />
cultura della sicurezza stradale<br />
nelle generazioni future e<br />
superare il paradosso di un<br />
mondo adulto incapace di<br />
risolvere in modo adeguato<br />
i problemi della convivenza<br />
e della legalità, ma che deve<br />
però impegnarsi ad educare<br />
e rendere migliori le nuove<br />
generazioni.<br />
Ed ecco che la favola diventa<br />
una splendida occasione per<br />
usare l’immaginazione a<br />
scopo pedagogico: I semafori<br />
di Tontolandia, La banda dei<br />
barboncini, Bob e la zebra,<br />
Come aggrapparsi a un<br />
autocarro, I tre chihuahua,<br />
Una gita al mare, Il misterioso<br />
Signor Pedone, Tontolandia<br />
a destra e a sinistra sono gli<br />
otto racconti, frutto della<br />
sua scrittura creativa, dalla<br />
cui lettura s’impara in modo<br />
divertente che il semaforo<br />
è un’autorità che bisogna<br />
rispettare, che gli spazi urbani<br />
non sono adatti per giocare a<br />
palla, che “pedone sulle strisce<br />
guai a chi lo ferisce”, che per<br />
il ciclista la prudenza è una<br />
virtù necessaria, che il rispetto<br />
e il senso civico rientrano nel<br />
comportamento del perfetto<br />
pedone (per strada come a<br />
bordo di un autobus), che chi<br />
infrange le regole paga un<br />
conto salato, che un pedone<br />
consapevole dei suoi doveri<br />
evita il pericolo e che saper<br />
ben distinguere la destra dalla<br />
sinistra sulla strada è una<br />
nozione vitale.<br />
I contenuti sono leggeri, i<br />
valori profondi, d’attualità per<br />
le giovani generazioni di ogni<br />
tempo. Una grande lezione di<br />
umanità e di vita e l’eredità di<br />
un grande insegnamento, teso<br />
alla condivisione di principi<br />
e di ideali imprescindibili,<br />
la fiducia nella creatività<br />
infantile, nel potere liberatorio<br />
della parola. Non a caso<br />
nell’antefatto della sua<br />
“Grammatica della fantasia”<br />
Rodari scrisse: «Tutti gli usi<br />
della parola a tutti mi sembra<br />
un buon motto, dal bel suono<br />
democratico. Non perché<br />
tutti siano artisti, ma perché<br />
nessuno sia schiavo».<br />
Il volume è custodito in versione<br />
originale nella Biblioteca della<br />
sede centrale dell’ACI a Roma<br />
ed è oggi disponibile in formato<br />
digitale sul sito<br />
www.bibliotecadigitale.aci.it.<br />
56<br />
settembre-ottobre 2020
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