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LeStrade n.1563 dicembre 2020

MONOGRAFICO Numero dedicato alle reti stradali INTERVISTE In esclusiva Anas e Commissione EU SPECIALISTI Norme, sicurezza e alta tecnologia

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62<br />

63 LS<br />

Digitalizzazione 3D<br />

Sono state pertanto pianificate campagne di digitalizzazione<br />

3D, che nel tempo potessero concorrere alla completa<br />

descrizione dell’infrastruttura, e all’utilizzo dell’informazione<br />

3D prodotta in un unico sistema di gestione. A partire<br />

quindi dal tratto di galleria rilevato per la progettazione degli<br />

interventi di risanamento e sostituzione della soletta, le<br />

attività di rilievo hanno previsto prioritariamente il completamento<br />

della descrizione della parte destinata allo scorrimento<br />

del traffico, per poi estendersi ai sottostanti canali di<br />

ventilazione. La scelta delle tecniche, così come quella degli<br />

strumenti da utilizzare, è stata fatta considerando le caratteristiche<br />

dimensionali e geometriche della struttura e le<br />

specifiche richieste del Committente, al fine di una proficua<br />

pianificazione dell’intervento. Le tecniche di rilievo attualmente<br />

disponibili prevedono l’utilizzo di sensori laser scanner<br />

e/o fotocamere digitali, con acquisizioni in modalità statica<br />

o mobile. L’utilizzo combinato di tali tecniche e modalità<br />

si è rivelato essere la scelta più produttiva. Il laser scanner<br />

è stato utilizzato per ottenere la base geometrica tridimensionale<br />

dell’oggetto, mentre la fotogrammetria digitale ha<br />

permesso la realizzazione di ortofoto di precisione con un<br />

altissimo livello di qualità e dettaglio fotografico. Per limitare<br />

il più possibile i tempi di occupazione della sede stradale<br />

e dei canali, è stata utilizzata una soluzione di acquisizione<br />

ibrida (mobile, Stop&Go, statica) mediante un sistema progettato<br />

per l’occasione che integra laser scanner, fotocamere<br />

e sistemi di navigazione (DAHU®). Il rilievo fotogrammetrico<br />

e le acquisizioni laser sono stati integrati tra loro in<br />

fase di elaborazione, utilizzando il sistema di riferimento del<br />

tunnel come sistema di progetto. Le operazioni di rilievo degli<br />

11,6 km del tunnel sono state condotte in cinque notti di<br />

chiusura, mentre quelle relative ai rifugi di emergenza sono<br />

state completate in circa due giorni di lavoro diurno. Sono<br />

state eseguite 1.300 scansioni 3D (scansioni fisse e mobili),<br />

equivalenti a ~ 1.400 GB di dati, suddivise in 490 scansioni<br />

per la digitalizzazione del tunnel principale, 75 scansioni<br />

per la digitalizzazione dei rifugi, 735 scansioni per la<br />

digitalizzazione di una prima porzione dei canali sotto strada.<br />

Per l’acquisizione fotogrammetrica sono state realizzate<br />

12.456 immagini full frame equivalenti a circa 322 GB di dati<br />

in formato raw. Per l’acquisizione fotografica è stato realizzato<br />

un apposito carrello dotato di fari LED a elevata luminosità<br />

e con una temperatura della luce di 4000K, utilizzati<br />

per contrastare il sistema di illuminazione della sede stradaleche<br />

rende difficile fotografare la volta con colori uniformi.<br />

I modelli elaborati<br />

Per la creazione di un modello 3D completo e corretto del<br />

Traforo, depurato cioè dagli errori di acquisizione ed espresso<br />

in un unico sistema di riferimento isometrico, i dati laser<br />

acquisiti (in sistemi locali) sono stati elaborati seguendo diversi<br />

passaggi successivi. Le nuvole di punti sono state filtrate,<br />

per l’eliminazione degli errori di acquisizione (outliers<br />

e grosserrors) e del rumore presenti nei dati di ogni strumento<br />

laser. È stato usato un procedimento basato su un algoritmo<br />

proprietario di tipo robusto, in grado di evidenziare<br />

gli errori ma contemporaneamente di salvaguardare gli spi-<br />

4<br />

5<br />

6<br />

goli (breaklines). Successivamente sono stati classificati ed<br />

eliminati i punti non contestualmente legati alla superficie<br />

del tunnel come per esempio le riflessioni causate da superfici<br />

metalliche o chiazze d’acqua, o i mezzi e il personale<br />

di cantiere. Va sottolineato infatti che i rilievi sono stati effettuati<br />

durante le notti di chiusura dedicate alla manutenzione<br />

ordinaria, quando lo spazio del tunnel era necessariamente<br />

condiviso da diverse aziende. Il rilievo 3D non poteva<br />

“chiudere” tratti di tunnel che dovevano continuamente essere<br />

percorsi dai mezzi e dal personale addetto alla manu-<br />

4. Tunnel 3D<br />

5. Ortofoto di precisione<br />

cilindrica della volta<br />

del tunnel<br />

6. Tracciato del Traforo<br />

all’interno del modello 3D<br />

del massiccio del Bianco<br />

7<br />

7. Interfaccia di Ad Hoc TM:<br />

nella parte superiore<br />

vi è la progressiva del tunnel,<br />

divisa in fiches; al centro<br />

il modello 3D del tunnel;<br />

in basso l’ortofoto cilindrica.<br />

I tre elementi sono legati<br />

tra loro: spostandosi<br />

su uno, automaticamente<br />

si aggiornano anche<br />

gli altri due<br />

8. Interfaccia di Ad Hoc<br />

MM: per la compilazione<br />

direttamente in cantiere,<br />

Ad Hoc MM può essere<br />

utilizzato anche su tablet<br />

9. Ad Hoc VR: meeting<br />

tra due utenti,<br />

che condividono lo stesso<br />

spazio virtuale<br />

tenzione. Le scansioni hanno così diversi elementi di disturbo,<br />

che hanno richiesto un meticoloso lavoro di rimozione<br />

ex-post, nelle fasi di elaborazione. Sono stati utilizzati filtri<br />

automatici e semiautomatici sviluppati per l’occasione.<br />

I modelli 3D sono stati allineati in un sistema di riferimento<br />

specifico, materializzato da una rete di supporti a baionetta<br />

su staffe di monitoraggio agganciate rigidamente alla<br />

struttura della volta, mediante una rigorosa triangolazione<br />

laser a modelli indipendenti,che utilizza descrittori geometrici,<br />

individuati da una procedura proprietaria. L’elaborazione<br />

fotogrammetrica è stata realizzata in due fasi: la correzione<br />

e miglioramento fotografico mediante tecniche di<br />

elaborazione avanzate e l’applicazione di procedure di ricostruzione<br />

della geometria di presa fotografica classica della<br />

fotogrammetria digitale. I modelli 3D ottenuti dal laser<br />

scanner e i dati fotogrammetrici sono stati poi integrati insieme.<br />

Il risultato è una nuvola di punti complessa, completa<br />

e colorata del tunnel che rappresenta il corretto punto<br />

di partenza per la creazione di qualsiasi prodotto rivolto<br />

all’utilizzatore finale dei dati. Sempre dall’integrazione dei<br />

due tipi di dati sono state generate 400 ortofoto cilindriche<br />

di precisione della volta del tunnel, corrispondenti alle 400<br />

suddivisioni interne del tunnel. Le ortofoto di precisione, a<br />

differenza di una normale ortofoto, o di un raddrizzamento<br />

o fotopiano, hanno l’enorme pregio di riuscire a descrivere<br />

correttamente le discontinuità geometriche, ottenendo<br />

una corretta proiezione ortogonale fotografica dell’ogget-<br />

9<br />

8<br />

to. In considerazione dell’estensione dell’infrastruttura, della<br />

sua collocazione a una quota media di 1300 m s.l.m., del<br />

suo carattere transfrontaliero e della conseguente necessità<br />

di riferimento a sistemi cartografici nazionali, nonché delle<br />

esigenze progettuali di avere misure indeformate, è stata<br />

data particolare cura alla gestione dei sistemi di riferimento.<br />

Soluzioni gestionali<br />

Al fine del pieno sfruttamento del modello 3D, delle immagini<br />

e delle ortofoto cilindriche di precisione della volta, Ad<br />

Hoc 3D ha sviluppato specifiche soluzioni gestionali integrate<br />

tra loro in grado di condividere gli stessi dati di base e le<br />

informazioni su attività di manutenzione e di report sulla sicurezza<br />

sia storiche che future.<br />

Tunnel Manager (TM)<br />

Ad Hoc TM (Tunnel Manager) è un’interfaccia che permette<br />

la fruizione integrata di modelli 3D, immagini e ortofoto<br />

in base alla loro posizione all’interno del tunnel. L’utente<br />

può semplicemente spostarsi progressivamente sul tunnel<br />

o tramite la distanza kilometrica progressiva, e automaticamente<br />

ortofoto e modelli 3D di quella posizione si caricano<br />

e la vista si aggiorna. Un motore grafico appositamente<br />

progettato permette di navigare in maniera continua all’interno<br />

del tunnel. Ad Hoc TM permette inoltre la digitalizzazione<br />

di elementi o l’estrazione di misure su ciascun tipo di<br />

dato gestito.<br />

Maintenance Manager (MM)<br />

Ad Hoc MM (Maintenance Manager) è una soluzione specifica<br />

per la gestione in 3D delle informazioni relative allo<br />

stato di conservazione e per la progettazione e mappatura<br />

degli interventi di manutenzione di grandi infrastrutture.<br />

Permette di utilizzare ortofoto, disegni in scala di piante<br />

e prospetti per censire i componenti funzionali, i materiali,<br />

le tecniche esecutive, le indagini effettuate, descrivere il<br />

degrado, definire i progetti diintervento e mappare gli interventi<br />

effettuati, utilizzando glossari e codifiche preimpostati,<br />

come avviene nel caso specifico con la classificazione<br />

IQOA. Una specifica interfaccia permette di riconoscere<br />

Gli Specialisti<br />

Gli Specialisti<br />

12/<strong>2020</strong> leStrade<br />

12/<strong>2020</strong>

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