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La Toscana nuova Febbraio 2022

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A cura di

Nicola Crisci e Maria Grazia Dainelli

Spunti di critica

fotografica

Chiara Samugheo

Una “diva” della fotografia tra le

dive del cinema

di Nicola Crisci / foto Chiara Samugheo

Claudia Cardinale

Nata a Bari nel 1935 e deceduta lo scorso13 gennaio,

Chiara Samugheo si trasferisce a Milano nel 1953 dove

comincia a lavorare come giornalista di cronaca nera.

Dopo l’incontro con Federico Patellani, uno dei fotografi più

importanti di quegli anni, decide di collaborare con lui immortalando

grandi protagonisti dello star system. Realizza inoltre servizi

fotografici per i maggiori periodici, copertine per importanti

riviste anche internazionali e pubblica diversi libri di fotografia.

«Con le mie foto – afferma la Samugheo – volevo contribuire a

fare rinascere il paese. Immaginavo che le botteghe diventassero

industrie di cui essere tutti orgogliosi e che le informazioni

potessero scorrere veloci, capaci di sfamare quanti avessero

bisogno di approcci culturali per proiettarsi verso vite importanti.

Copertine e servizi devono documentare la figura della “diva”,

della donna cinematografica come oggetto del desiderio». Le

sue foto contribuiscono ad alimentare il mito del cinema americano

ed italiano e nel suo archivio ci sono praticamente tutti

i ritratti delle dive della seconda metà del Novecento, come Liz

Taylor, Joan Collins, Monica Vitti, Sophia Loren e Claudia Cardinale.

Il suo stile, giocato soprattutto sulle forti cromaticità, sulle

essenzialità delle linee, su sontuose acconciature, diventerà

un modello per la successiva fotografia di moda e di cinema

degli anni Ottanta. Fotografa di fama internazionale – ha lavorato

ad Hollywood, in Spagna, Russia e Giappone –, dopo aver

vissuto a Roma per diversi anni si sposta a Nizza, per poi rientrare

in tarda età in Puglia, sua terra d’origine. Buona parte del

suo archivio fotografico – più di 165.000 scatti – è conservato

al Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università

di Parma. La sua ultima mostra con ritratti di Raffaella Carrà

si è tenuta ad Avellino l’autunno scorso. I libri più recenti sono

dedicati in particolare alla Sardegna,

ma anche a Lucca, all’architettura

del Palladio, alla squadra

azzurra delle Olimpiadi, alla città

di Rio de Janeiro e ai Nebrodi in

Sicilia. Con la morte di Chiara Samugheo

si perde una donna capace

di raccontare le altre donne

con naturalezza e libertà, senza

le rigide pose da set fotografico,

e di offrire uno spaccato sugli anni

della dolce vita romana nel secondo

dopoguerra.

Monica Vitti

Raffaella Carrà

CHIARA SAMUGHEO

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