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La Toscana nuova Febbraio 2022

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Il teatro ha delle basi tecniche, imprescindibili nell’insegnamento,

che valgono per tutte le età: respirazione corretta,

uso della voce, postura, movimenti e relazione con

il gruppo. La differenza sta solo nelle modalità dei giochi

teatrali che si adottano, a seconda dell’età,

per perseguire ed ottenere un buon risultato

finale. Per questo ho immaginato tre

percorsi: Ludico baby (4-5 anni) che ho affidato

a Cristina e Maria Bica, “tate maestre”

adorate dai piccolissimi che con loro

cantano, ballano e creano storie; Ludico

elementari (dai 6 agli 11 anni) per il quale

ho ideato uno speciale iter ludico- pedagogico

personalizzato e rivolto a ciascun

bambino per favorire un’armonica crescita

emotiva e tanta sicurezza nel recitare;

Ludico adolescenti, infine, coincide con il

momento di affrontare l’analisi del testo e

lo studio sul personaggio ma la priorità per

loro è il lavoro di gruppo per crescere, confrontarsi,

aiutandosi e divertendosi reciprocamente.

È fondamentale la scelta del

testo che permetta loro di sperimentare un

lavoro corale e coinvolgente e allo stesso

tempo di arricchirlo

con la propria personale

vena creativa.

Ritieni che imparare a

recitare sia un percorso

utile alla formazione

di un giovane?

Assolutamente fondamentale:

vorrei scriverlo

a caratteri cubitali! A

mio avviso dovrebbe diventare

materia scolastica

curricolare a tutti

gli effetti: è un percorso

formativo continuo

e permanente utilissimo

per lo studio, per

la socializzazione tra i

giovani nonché per la

futura vita lavorativa e

per le loro quotidiane

relazioni.

stiamo insegnando, scendere dalla cattedra, stimolare e

gratificare la loro autostima: in una parola tornare bambini

e giocare “seriamente” con le loro energie, creatività e fantasie

che li faranno salire poi con gioia sul palco.

Che differenze ci sono nell’insegnare agli adolescenti

rispetto ai piccoli?

Dei numerosi allievi che hai avuto in questi anni di attività

alcuni hanno poi intrapreso la carriera artistica?

Sicuramente sono stata ringraziata moltissime volte per

aver trasmesso loro l’amore per il teatro e la passione a

proseguirne lo studio. Il mio primo allievo aveva 14 anni

e so che ha poi insegnato e diretto molti spettacoli in una

buona compagnia fiorentina. Altri hanno scelto di iscriversi

ad una accademia teatrale o al Dams di Bologna. La cosa

però che mi gratifica maggiormente è quando mi viene

detto, da uomini e donne ormai adulti, che il più bel ricordo

della loro infanzia è l’esperienza vissuta con me a teatro.

IL TEATRO

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