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A cura di
Emanuela Muriana
Psicologia
oggi
Terminator
Un killer seriale di
relazioni amorose
di Emanuela Muriana
Un paziente un giorno mi scrive una e-mail dicendo
di aver messo a fuoco il meccanismo alla base delle
sue sfortune amorose e del fallimento sistematico
di tutte le sue relazioni importanti del passato. In preda
all’ansia per il ripetersi di dinamiche simili al passato in una
relazione appena iniziata, conclude: «Sì, ho avuto le stesse
sensazioni in tutte le mie passate relazioni ed ho attuato
sempre la stessa strategia di difesa: mi metto in disparte,
comincio ad abbuiarmi finché alla mia partner non è chiaro
che qualcosa non va. La sua domanda di chiarimenti diventa
l’occasione per esprimere il mio bisogno di conferme
con richieste più o meno pressanti di rassicurazioni circa i
suoi veri sentimenti nei miei confronti, apparentemente poco
trasparenti a causa di comportamenti non in linea con l’ideale
amoroso che puntualmente metto a confronto con la
dura realtà». Il meccanismo funziona così: lei magari è distratta
perché ha un periodo di stress al lavoro, problemi
familiari oppure semplicemente ha una brutta giornata. Indipendentemente
dalle cause che generano l’apparente distacco
e disinteresse da parte della partner, “terminator”
– questo è il nome che il mio paziente si è ironicamente attribuito
– comincia a ruminare sui possibili scenari negativi
che vi si celano e riflette sui suoi stati d’animo attribuendone
la causa alla relazione stessa. «Se lei è così distaccata
e pensierosa e non mi manifesta amore allora significa che
tra noi c’è qualche problema: magari pensa all’ex oppure le
piace un altro ma non ha il coraggio di dirmelo, forse mi tradisce;
pensa solo al lavoro e di me non le importa nulla. È
una storia destinata a terminare, prima o poi mi darà il ben
servito». Lucide strategie di difesa fallimentari che producono
sempre lo stesso risultato catastrofico; lucida consapevolezza
che spesso non basta a cambiare le relazioni. La
paura, emozione naturalmente connessa alla sopravvivenza,
innesca altre numerose risposte emozionali secondarie
come l’ansia, per evitare il pericolo o il dolore; la rimuginazione
con la messa alla prova del partner serve per tenere
sotto controllo il pericolo pensato. La paura dell’abbandono
crea il ciclo della vittima aggressiva che cerca continuamente
conferme. A volte il vittimismo ha manifestazioni
quiete, come appunto l’isolamento silenzioso in attesa che
la partner venga in aiuto a risollevargli il morale con le sue
rassicurazioni. Altre volte invece si manifesta in modo aggressivo,
con richieste pressanti di chiarimenti o rassicurazioni
circa l’esistenza o meno di passate relazioni irrisolte
o di altre presenti. Tutto è oggetto di intervento di mirate
strategie psicoterapeutiche gestite da un terapeuta esperto,
pena rimanere intrappolati in un meccanismo che come
una ruota gira sempre uguale su se stessa. Ma attenzione:
«Nell’amore le rassicurazioni valgono come annuncio del loro
opposto», scrive Elias Canetti.
Emanuela Muriana è responsabile dello Studio di Psicoterapia Breve
Strategica di Firenze, dove svolge attività clinica e di consulenza.
È stata professore alla Facoltà di Medicina e Chirurgia presso
le Università di Siena (2007-2012) e Firenze (2004-2015). Ha pubblicato
tre libri e numerosi articoli consultabili sul sito www.terapiastrategica.fi.it.
È docente alla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Breve Strategica.
Studio di Terapia Breve Strategica
Viale Mazzini 16, Firenze
+ 39 055 242642 - 574344
emanuela.muriana@virgilio.it
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