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Eventi in
Toscana
H Zero Museum
Apre a Firenze un luogo che celebra l’immaginario del
treno attraverso il più grande plastico d’Europa
di Barbara Santoro / foto courtesy H Zero
Anche all’epoca dell’alta velocità ferroviaria, il treno continua
a toccare corde emotive profondissime perché
alimenta suggestioni e visioni che talvolta rendono
marginale la capacità del mezzo di trasportare persone e merci
da un luogo all’altro. Dalla passione per i treni e per il modellismo
nasce H Zero Museum, nuova realtà espositiva inaugurata
a Firenze lo scorso 29 maggio nella storica sede del Cinema
Ariston, a pochi passi dal Museo del Novecento e da piazza
Santa Maria Novella. Curato da Alberto Salvadori, project manager
con grande esperienza nelle gestioni delle istituzioni
culturali, e sostenuto dalle Ferrovie dello Stato, questo nuovo
progetto museale vede il treno come simbolo di modernità e
fulcro di infinite sensazioni. Il progetto architettonico è di Luigi
Fragola e la collaborazione dello studio milanese Karmachina
e dei musicisti di Tempo Reale ha permesso di creare un
ambiente immersivo attraverso video proiezioni, sonorizzazioni
ambientali e una speciale illuminazione. Fulcro del museo e
anche motivo ispiratore l’enorme plastico – il più grande d’Europa
con quasi 300 m² di superficie – realizzato nel corso della
sua vita dal marchese Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano,
che negli anni ha coinvolto amici e conoscenti come Carlo
Brandolini d’Adda e il modellista Marco Baldi nello sviluppo dello
scenario su cui si posano i binari e i relativi treni in scala da 1
a 87. Le rocce sono realizzate in gesso colato in stampi di gomma
siliconata, mentre il mare, i laghi e i fiumi sono in resina; la
grande diga ispirata a quella del Brasimone è una struttura di
compensato. Fino alla sua dipartita il marchese si è dedicato
con grande entusiasmo a questa realizzazione, coltivando il sogno
di realizzare a Firenze qualcosa di simile al Miniature Wunderland
che tanto l’aveva affascinato ad Amburgo. Sono stati
i figli Diego, Giulia e Maria a concretizzare questo suo sogno
con l’apertura di H Zero, un
museo per gli appassionati
di modellismo e non solo,
perché il treno porta con sé
una fascinazione che interessa
tutti, grandi e piccini.
Sono ben trecentocinquantanove
le tratte per quasi 1 km
di binari, mille lampioni stradali,
oltre mille semafori, più
di cinquanta altoparlanti per
la diffusione sonora e la possibilità
di variare l’ambientazione
da giorno a notte. Il marchese Giuseppe Paternò Castello
All’interno dei treni ci sono di San Giuliano, creatore del grande
persino i passeggeri seduti. plastico all’origine del museo
Si tratta insomma di un’esperienza
di visita davvero insolita ed affascinante che attirerà l’interesse
di appassionati e curiosi. A questo proposito, vale la
pena ricordare che molti personaggi famosi hanno subito il fascino
del treno, come il baritono fiorentino Gino Bechi, il quale
negli anni Cinquanta e Sessanta mise insieme una collezione di
trenini davvero eccezionale che portò alla trasmissione Lascia
o raddoppia di Mike Bongiorno, il presidente della Repubblica
Giovanni Gronchi, che in una stanza del Quirinale fece posizionare
un plastico ferroviario, e poi ancora il presidente americano
Ronald Reagan, l’attore Frank Sinatra, il pilota d’automobili
Riccardo Patrese e i cantanti Renato Zero, Peppino di Capri e
Sergio Endrigo.
www.hzero.com
Vista d’insieme del plastico
Un particolare dell’installazione
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H ZERO MUSEUM