Il Salvagente n° 36 - Modenacinquestelle.it
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<strong>Il</strong> <strong>Salvagente</strong> 13-20 settembre 2012<br />
Un po’ di Paradiso<br />
per i minatori del Sulcis<br />
Iounc<strong>it</strong>tadino<br />
Se il mondo andasse a gonfie vele...<br />
Nella casa dove sono nato, a Procida, c’era su una parete<br />
dell’ingresso una grande foto in bianco e nero, roba<br />
di fine Ottocento, dentro una sottilissima cornice. Mostrava<br />
due navi alla fonda nel porto, ciascuna con i suoi tre alberi<br />
e le vele ammainate. La didascalia orgogliosa diceva:<br />
“Esemplari della nostra flotta da carico che fa dell’isola la<br />
quarta marineria d’Italia”.<br />
Quella immagine ingiall<strong>it</strong>a mi è riaffiorata di colpo alla mente<br />
leggendo la notizia del r<strong>it</strong>orno sui mari di cargo a vela<br />
per ridurre l’inquinamento. “I nuovi vascelli - dice il giornale<br />
- risparmieranno il 35% di carburante”. Un progetto,<br />
sia chiaro, soltanto un progetto. Centri di ricerca in Asia e<br />
in Europa sono al lavoro, l’Univers<strong>it</strong>à di Tokio ha proposto<br />
una nave con nove alberi addir<strong>it</strong>tura e vele di alluminio e<br />
plastica. Insomma, ipotesi.<br />
Intanto però nel luglio scorso la Kathleen & May, una nave da<br />
Sul “Corriere della Sera” Giulio Sapelli, che insegna Storia economica<br />
all’Univers<strong>it</strong>à di Milano, li ha defin<strong>it</strong>i eroi. In ver<strong>it</strong>à,<br />
nella miniera del Sulcis (occupata ad agosto) in difesa del posto<br />
di lavoro, ci sono eroi ed eroine, perché da tempo nelle viscere<br />
della terra scendono anche le donne, con il tradizionale<br />
elmetto. <strong>Il</strong> professor Sapelli è stato irriso sulla rete da chi r<strong>it</strong>iene<br />
che, se una azienda è in stato fallimentare, fosse anche una<br />
miniera, deve chiudere e non ci sono eroi/eroine che tengano:<br />
anche per loro 2 più 2 deve far 4. Ergo, a casa e chi se ne frega.<br />
L’ironia rivolta al professore rivela, in realtà, cinica indifferenza<br />
per la sorte non di m<strong>it</strong>iche figure, destinate alla<br />
gloria e a chissà quali ricompense, ma di uomini e donne<br />
in carne e ossa, che si r<strong>it</strong>rovano senza lavoro, senza stipendio,<br />
senza futuro; e che non hanno alcuna voglia di far la<br />
parte di eroi ed eroine.<br />
Antonio Lubrano carico ferma da 60 anni, ha di nuovo spiegato le vele con 30mila<br />
bottiglie di vino nella stiva e dalla Francia meridionale ha<br />
Amicodipenna<br />
Antonio Zollo<br />
9<br />
raggiunto Dublino in 20 giorni, ed è tornata indietro con una<br />
forn<strong>it</strong>ura di whisky irlandese.<br />
Sarà soltanto un progetto, un’ipotesi, però come dimostra la<br />
Kathleen & May sta succedendo qualcosa. Per esempio è stato<br />
sperimentato l’unk<strong>it</strong>e, un propulsore diciamo così a metà<br />
strada fra la vela e il paracadute, issato a prua e trattenuto da<br />
cavi, capace di prendere il vento anche a quote superiori al livello<br />
del mare. Pare che un cargo abbia già attraversato l’Atlantico<br />
così attrezzato. E dunque possiamo dire che il mondo fra poco<br />
- per risparmiare e per smettere finalmente di avvelenarsi<br />
- andrà a gonfie vele?<br />
Curiosa coincidenza: scompare dopo 134 anni la vecchia lampadina<br />
a incandescenza, sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dai bulbi a basso consumo<br />
energetico e ricompaiono i bastimenti a vela. Come interpretarla?<br />
Vuol dire che sotto i colpi della crisi, dopo la corsa al progresso<br />
e la grande ubriacatura elettronica, stiamo rinsavendo?<br />
A cavallo tra la fine dell’800 e il primo<br />
ventennio del 900 Mary Mother Jones<br />
- straordinaria figura di sindacalista americana<br />
- si batteva perché i minatori, costretti<br />
a lavorare in condizioni disumane, potessero conquistarsi<br />
“un po’ di paradiso prima che crepassero” (“Autobiografia<br />
di Mamma Jones”, introduzione del professor Peppino<br />
Ortoleva). Oggi, nelle miniere - almeno quelle dei paesi occidentali<br />
- si lavora in condizioni migliori, ma si rischia di vederle<br />
chiuse, anche quelle poche che in Italia sopravvivono.<br />
Se la questione non è, evidentemente, quella di celebrare involontari<br />
eroi (ed eroine), bisogna chiedersi se, in un paese civile<br />
e moderno, chi ha posti di responsabil<strong>it</strong>à possa sottrarsi<br />
all’obbligo di approntare per tempo, a fronte di inev<strong>it</strong>abili cessazioni<br />
di attiv<strong>it</strong>à, alternative adeguate per chi - senza colpa<br />
- perde da un giorno all’altro il posto di lavoro. Alternative che<br />
salvaguardino innanz<strong>it</strong>utto la dign<strong>it</strong>à delle persone e una opportun<strong>it</strong>à<br />
di nuova occupazione.