18 DOSSIER Il senso del luogo di un vino Esordio per La Fabriseria 2016, l’Amarone Classico più raro della famiglia Tedeschi Quando si parla di grandi rossi, scorrendo gli elenchi con i principali volti dell’eccellenza enologica italiana, in cima ci s’imbatterà sempre nella A di Amarone. Tra i pionieri ad aver contribuito in maniera decisiva a forgiare la storia del re dei vini veronesi c’è una famiglia, i Tedeschi, che in Valpolicella ha fondato il proprio quotidiano impegno attorno allo studio della vigna, sulle collaborazioni con ricercatori ed università, nella promozione di azioni concrete di sostenibilità, fino ad arrivare a identificare la caratterizzazione aromatica dei propri 48 ettari di vigneti. Tutto questo ha condotto alla produzione di vini che sono reale espressione del meglio che il territorio abbia da offrire. Più nello specifico: si tratta di fotografie dell’identità dei terreni di alta collina. È il 1964, quando Renzo Tedeschi decide di vinificare separatamente le uve del vigneto Monte Olmi: oggi, quella pionieristica intuizione dell’esistenza di un codice chimico che consente di esprimere “il senso del luogo di un vino” ha trovato fondamento anche in una ricerca, in collaborazione con DI MATTEO BORRÈ l’Università di Verona, sugli aromi e la loro evoluzione nei vini Amarone. Con il territorio della Valpolicella, non a caso, la famiglia Tedeschi vanta un profondo legame, lungo quasi quattro secoli. Da sempre ha creduto nella grande ricchezza della produzione vinicola a queste latitudini, adottando i più innovativi metodi di produzione e gestione dell’ambiente, al fine di ottenere vini potenti, ma sempre eleganti e dotati di grande personalità e tipicità. Se oggi Monte Olmi è il vino emblema dell’azienda e di un intero territorio, i costanti investimenti avviati negli ultimi 20 anni hanno condotto ad ottenere referenze sempre più armoniche ed eleganti, che hanno ulteriormente valorizzati quelli che sono stati identificati come i Cru di famiglia. “Monte Olmi è l’Amarone più balsamico, Maternigo quello più speziato, mentre La Fabriseria è sintesi tra i primi due volti della Valpolicella di Tedeschi”, evidenzia Maria Sabrina Tedeschi, titolare dell’azienda con i fratelli Antonietta e Riccardo. Ed è proprio La Fabriseria che vede oggi esordire la nuova annata 2016, un grande millesimo in particolare per la zona Classica, del suo Amarone della Valpolicella Docg Classico Riserva. “L’Amarone più raro, in termini di annate e quantità di bottiglie disponibili, nel novero dei Cru della nostra famiglia”, prosegue Maria Sabrina Tedeschi. “È il vigneto più alto di nostra proprietà, arrivando a toccare quota 500 metri s.l.m., nella zona Classica, con esposizione sud-sud-est”. È inizio anni 2000, quando la famiglia Tedeschi impianta il vigneto La Fabriseria, su un territorio di circa sette ettari, in località Le Pontare. Crocevia da dove osservare all’orizzonte le acque del Lago di Garda e al contempo il profilo delle valli di Fumane e Marano di Valpolicella, regala vini che sono figli del “terreno perfetto”, a detta dei geologi che ne hanno studiato la composizione. “È speciale per la diversità dei suoli che lo caratterizzano”, prosegue Maria Sabrina Tedeschi. “Poco profondo, risulta, infatti, terreno molto secco, che anche dopo abbondanti piogge tende ad asciugare rapidamente. Con una grande quantità di scheletro, è ricco di calcare che regala una freschezza accentuata al vino che qui vi nasce”. È territorio, dunque, quello del vigneto La Fabriseria che offre una marcia in più nel calice. “Ritroviamo, come da caratteristica di Corvina e Corvinone, un carattere fruttato, ma accompagnato da note speziate e balsamiche insieme, oltre che sfumature floreali che aggiungono un ulteriore elemento alla complessità di questi vini”, sottolinea Maria Sabrina Tedeschi. A fare capolino nel blend finale anche una piccola percentuale di Oseleta, per un vino capace di raccontare di sé fin da giovane, ma poi soprattutto attraverso l’evoluzione nel corso degli anni. Un vero e proprio fine wines, che nella nuova annata 2016 ha visto la luce in sole 1400 bottiglie. “Segue a ruota un millesimo altrettanto grande, il 2015: un evento straordinario quando si fa riferimento a espressioni così ricercate che vengono prodotte soltanto a seguito di vendemmie eccezionali per qualità”. L’Amarone della Valpolicella Docg Classico Riserva La Fabriseria, per via dei numeri limitati e del costo, è destinato alla ristorazione di alta fascia ma soprattutto a quelle enoteche che desiderano caratterizzare l’offerta a scaffale con un prodotto davvero unico pensato per soddisfare il bisogno di ricercatezza dei veri appassionati. Come un altro nuovo progetto, che si lega al racconto e segna una nuova tappa del cammino della famiglia Tedeschi: l’inaugurazione dell’archivio dedicato alle vecchie annate. “La distintività dell’Amarone tra i fine wines italiani è dettata dalla capacità di farsi bere con piacere sin dalle annate più giovani, per poi garantire una spiccata longevità laddove prodotto con i corretti criteri per conservare una buona acidità in vista dell’affinamento prolungato”, sottolinea Maria Sabrina Tedeschi. “Per questo abbiamo scelto di mettere a disposizione del pubblico, materialmente visitabile in azienda, l’archivio delle vecchie annate. Per determinati millesimi, conservati fino a oggi in cantina a condizioni ottimali, ora esiste anche una disponibilità d’acquisto in quantità variabile”. Per un’iniziativa destinata a far toccare con mano a chiunque lo desideri la longevità del re dei vini veronesi. “È anche un racconto in bottiglia della storia della nostra azienda, che affianca quello della famiglia e di chi opera in cantina”, chiosa Maria Sabrina Tedeschi. “A testimoniare una volta di più di come il vino sia elemento di convivialità capace di cambiare ogni esperienza”.
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