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WineCouture 11-12/2023

WineCouture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. WineCouture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

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24<br />

DOSSIER<br />

Il volto Nobile<br />

di Lunadoro<br />

Il Pagliareto Sel.Bio da podio della cantina gioiello di Montepulciano<br />

del gruppo Schenk Italia<br />

DI ROBERTA RANCATI<br />

Territorio, autenticità e altissima qualità: sono queste le parole d’ordine attorno<br />

a cui ruota il progetto di Lunadoro, cantina gioiello di Montepulciano<br />

parte del gruppo Schenk Italia dal 2016. Tra i filari bio di Sangiovese baciati<br />

dal sole e accarezzati dalla fresca rugiada dei mattini senesi, l’azienda toscana<br />

dà vita a Rosso e Nobile di Montepulciano che assumono la forma di quattro<br />

etichette che stanno riscuotendo sempre più successo sui palcoscenici nazionali e internazionali.<br />

Da un lato, dunque, il Prugnanello Rosso di Montepulciano e il Pagliareto<br />

Nobile di Montepulciano, quest’ultimo neovincitore dei Tre Bicchieri della Guida Vini<br />

d’Italia 2024 e unica bottiglia italiana scelta per la cerimonia dei Nobel a Stoccolma del<br />

2019, nell’anno in cui conquistò per la prima volta il massimo riconoscimento del Gambero<br />

Rosso; dall’altro, la Riserva Quercione e il superlativo Gran Pagliareto Vino Nobile<br />

di Montepulciano, la star indiscussa della cantina, vincitore di numerosi premi e protagonista<br />

del nuovo progetto “Tonneaux Selection – Edition <strong>2023</strong>” che consente a enoteche,<br />

ristoratori, aziende e appassionati di degustare e scegliere in modo esclusivo tra <strong>12</strong> diversi<br />

tonneaux dell’annata 2018 la botte preferita, numerando e personalizzando le proprie 600<br />

bottiglie. Un’iniziativa che sottolinea l’operosa dedizione sartoriale con la quale agronomi,<br />

enologi ed esperti di Lunadoro operano quotidianamente, coltivando secondo i dettami<br />

del regime biologico i <strong>12</strong> ettari vitati totali dell’azienda, 10 a Sangiovese e i restanti due<br />

suddivisi fra Merlot e Cabernet, da cui sono tratte un totale di circa 90mila bottiglie ogni<br />

anno. Ma quella della cantina senese è anche racconto di una realtà giovane e innovativa<br />

votata alla tradizione, che, con le sue scelte sostenibili e i continui investimenti in qualità,<br />

produce quattro vini che in sé racchiudono tutte le caratteristiche peculiari della terra unica<br />

su cui insiste. Sinceri e raffinati, i grandi rossi Lunadoro esprimono nel calice il profondo<br />

legame che si è instaurato tra l’azienda e l’areale di Montepulciano, con i suoi abitanti,<br />

ristoratori e anche turisti amanti della Toscana del Nobile. Per etichette, naturale espressione<br />

di tale filosofia volta al costante miglioramento, oggi sempre più sotto i riflettori di<br />

critica e pubblico. Come nel caso del Lunadoro Pagliareto Sel.Bio 2019, l’unico Nobile di<br />

Montepulciano biologico ad aver ottenuto il riconoscimento dei Tre Bicchieri nella Guida<br />

Vini d’Italia 2024 del Gambero Rosso, bissando così il podio del 2019 con l’annata 2016.<br />

Un riconoscimento doppiamente significativo: rende, infatti, giustizia alle scelte compiute<br />

dalla cantina, che della sostenibilità ha da tempo fatto uno dei suoi principali capisaldi,<br />

in virtù dell’amore per il territorio che muove le scelte dell’intero gruppo Schenk Italia.<br />

Ma per comprendere fino in fondo questo Nobile piacere biologico e il valore del premio<br />

ricevuto, è opportuno analizzare le caratteristiche tecniche del terreno e le scelte agronomiche<br />

ed enologiche che hanno condotto l’etichetta ad eccellere. Con il primo passo del<br />

percorso sancito da uno studio approfondito sulla posizione del vigneto Pagliareto, situato<br />

nella parte alta della collina dove ha sede la cantina Lunadoro, ad un’altitudine di circa 300<br />

metri s.l.m. con un’esposizione ad est. Un terreno di origine pliocenica di tipo argilloso –<br />

sabbioso, moderatamente calcareo e basico, che si estende tra i 200 e 300 metri di profondità:<br />

qui la vigna di Pagliareto, coltivata a Sangiovese, trova la culla ideale, facilitando una<br />

nutrizione naturale della pianta grazie alla pratica del sovescio. In primavera inizia la selezione<br />

dei tralci migliori che daranno vita ai grappoli, seguita dalle operazioni a verde per<br />

il mantenimento dell’equilibrio vegetativo, elemento determinate per ottenere una buona<br />

maturazione. Solo nell’ultima fase di maturazione si procede con la selezione finale delle<br />

uve, che poi verranno vinificate. Il Sangiovese, d’altronde, non ammette errori in vigna e<br />

nemmeno in cantina, domandando di essere seguito e rispettato: quando è pronto per<br />

andare in bottiglia lo fa capire stupendo, per poi dare il suo meglio nel calice. Esattamente<br />

come dimostra il caso di Pagliareto Sel. Bio 2019, Nobile di Montepulciano che al palato<br />

si esprime regalando grande morbidezza e dolcezza tannica, suo segno distintivo, arricchite<br />

da note boisé leggermente speziate e da tutte le altre sfumature derivanti dal periodo<br />

d’invecchiamento in legno. Per un grande rosso, che dopo il prestigioso riconoscimento al<br />

debutto, promette di regalare performance da sogno anche con le prossime annate, figlie<br />

della stessa filosofia. L’annata 2020 del Pagliareto biologico di Lunadoro, infatti, ha tutte<br />

le caratteristiche per risultare ancora più ricca e concentrata in termini organolettici. Con<br />

i riconoscimenti degli esperti e gli apprezzamenti dal pubblico che, non v’è dubbio, continueranno<br />

ad indicare la rotta da seguire verso un futuro sempre più radioso.

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