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Touch Journal n. 08/2023

Il numero 08/2023 (novembre/dicembre 2023) di Touch Journal. La testata trade di Nelson Srl si innesta in un progetto multiforme che supera il classico concetto di testata trade e mira a creare una nuova piattaforma che mette in relazione sinergica B2B e B2C. Queste due facce del mercato, sempre più complementari e inter-relazionate, sono legate in modo innovativo da Touch Journal (qui di seguito trovate l’edizione digitale del numero cartaceo spedito in distribuzione controllata) al web magazine iGizmo.it attraverso lo storytelling.

Il numero 08/2023 (novembre/dicembre 2023) di Touch Journal. La testata trade di Nelson Srl si innesta in un progetto multiforme che supera il classico concetto di testata trade e mira a creare una nuova piattaforma che mette in relazione sinergica B2B e B2C. Queste due facce del mercato, sempre più complementari e inter-relazionate, sono legate in modo innovativo da Touch Journal (qui di seguito trovate l’edizione digitale del numero cartaceo spedito in distribuzione controllata) al web magazine iGizmo.it attraverso lo storytelling.

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di Luca Figini<br />

Giancarlo Nicosanti Monterastelli si racconta: dai primi passi<br />

come ragioniere a ceo di Unieuro, fino alle passioni personali<br />

Esclusiva<br />

5<br />

Il “sogno americano” a Forlì<br />

l’amministratore delegato che ha seguito<br />

la trasformazione di SGM Distribu-<br />

È<br />

zione in Unieuro Spa, per poi traghettare<br />

la quotazione in Borsa e ora lo sta<br />

facendo diventare la prima insegna italiana<br />

nella consumer electronics. È Giancarlo Nicosanti<br />

Monterastelli, che inizia la sua epica storia nell’azienda<br />

nel 1982. Un’avventura che comincia con queste sue parole:<br />

“Mia mamma aveva un negozio di articoli di regalo<br />

e casalinghi, trattavamo piccoli e grandi elettrodomestici.<br />

All’epoca andavo nel negozio di Forlì della famiglia<br />

Silvestrini che vendeva anche all’ingrosso per acquistare<br />

alcuni prodotti per mia mamma. Stiamo parlando<br />

di 41 anni fa e le cose avevano un andamento diverso<br />

rispetto a oggi. Insomma, andando in questo negozio<br />

mi sono accorto che cercavano un commesso e mi sono<br />

proposto: questo è il punto di partenza nella mia storia<br />

in SGM Distribuzione. Ho fatto il colloquio e nel novembre<br />

del 1982 ho iniziato a lavorare nel punto vendita che<br />

si era appena trasferito in nuovi locali di dimensioni più<br />

ampie, su tre piani per oltre 2mila metri quadrati. Ma il<br />

primo lavoro che ho fatto era nel vecchio punto vendita,<br />

partendo dalla cosiddetta ‘ramassa’, cioè dal sistemare le<br />

cose, diciamo così. Poi sono passato a fare il commesso<br />

e la proprietà mi ha permesso di crescere, spostandomi<br />

nella contabilità avendo conseguito il diploma in ragioneria<br />

ed essendosi liberato un posto. Così mi dividevo<br />

tra il negozio, la contabilità. Poi negli anni a seguire ho<br />

scoperto la mia preferenza verso l’area commerciale e<br />

ho iniziato ad affiancare Giuseppe Silvestrini: ricordo<br />

che il mio primo ordine riguardava un lotto di frigoriferi<br />

di White Westinghouse. Sostanzialmente, dopo un paio<br />

di anni da ragioniere sono stato inserito nella divisione<br />

commerciale. Il primo grande passo è avvenuto con l’insegna<br />

Marco Polo: ricordo il primo bilancio che ho visto,<br />

l’equivalente di circa un milione di euro attuali relativamente<br />

al punto vendita. SGM Distribuzioni generava un<br />

fatturato equivalente di circa 5 milioni di euro. Siamo<br />

tutti partiti da qui: dalle basi, per poi crescere”.<br />

Come era Giancarlo a 23 anni? Era questo il suo<br />

programma di vita?<br />

Non credo di essermi posto questo obiettivo fin dall’ingresso<br />

in SGM Distribuzione. Il mio sogno era entrare<br />

in un negozio strutturato e cercare il mio percorso di<br />

vita. Arrivato dal servizio militare, ho fatto alcuni lavori<br />

sporadici e poi sono approdato nel negozio di mia mamma.<br />

A 23 anni avrei fatto qualsiasi lavoro avessi avuto<br />

l’opportunità di ottenere per accumulare esperienza.<br />

Per esempio, ho lavorato nel settore agricolo tenendo la<br />

contabilità di un’azienda: in realtà dovevo stare per tre<br />

mesi a fare il contadino, come mio papà. Stavo cercando<br />

una bussola e un percorso di vita: forse oggi i giovani<br />

hanno le idee più chiare di dove vogliono arrivare e di<br />

cosa vogliono fare. Io non ero così, il mio obiettivo consisteva<br />

nel garantirmi una minima solidità economica<br />

per fondare la mia vita e nel rispetto dei valori umani<br />

che la mia famiglia mi ha trasmesso. Sono vissuto in un<br />

contesto non certo florido economicamente ma sicuramente<br />

molto attento alla dignità, al rispetto personale e<br />

Giancarlo Nicosanti Monterastelli<br />

altrui. E sono questi i valori che ho cercato di portare in<br />

azienda negli ultimi quaranta anni, sono questi gli insegnamenti<br />

di mamma e papà che mi hanno sostenuto.<br />

Forlì è l’epicentro della storia, perché proprio questa<br />

città?<br />

Unieuro oggi è un public company, di cui io sono orgoglioso<br />

di essere un azionista e di avere la responsabilità<br />

di amministratore delegato, ma le sue radici sono a<br />

Forlì: è nato tutto in questa città. Comprese molte delle<br />

persone che lavorano in azienda e che mi seguono da oltre<br />

30 anni. Perché Forli? Per diverse ragioni: è stato l’epicentro<br />

e il centro operativo di SGM fin dall’inizio. Con<br />

l’acquisizione dell’insegna Unieuro da Dixons nel 2013<br />

abbiamo stabilito la piattaforma logistica e oggi la città<br />

ospita la sede principale in un palazzo storico. Forlì è<br />

anche dove sono nato, dove c’è la mia famiglia, ma è anche<br />

dove si è creato quella voglia di diventare leader di<br />

mercato partendo da una realtà locale con l’ambizione<br />

di continuare a recepire e imparare cosa succedeva nel<br />

mondo per trasportarlo nella nostra attività aziendale.<br />

Anche quando abbiamo iniziato ad aprire punti vendita<br />

in altre città, confrontandoci con realtà storiche e imprenditoriali<br />

nel retail, il punto focale è rimasto a Forlì.<br />

E ora che il panorama è cambiato, rimane questa la nostra<br />

città, il territorio che ci ispira e che ci ha sostenuto<br />

nel momento in cui Unieuro ha sfidato corazzate internazionali<br />

e con un approccio serio e affidabile di una<br />

impresa italiana che ha ambizioni di crescita (sempre<br />

sostenibile) nella consumer electronics. Se oggi sono<br />

qui, se noi tutti siamo qui, se esiste tutto ciò è anche e<br />

soprattutto per merito della famiglia Silvestrini che ci<br />

ha insegnato in che modo porci sul mercato e che ha<br />

sostenuto le persone, tra cui me anche a livello personale,<br />

permettendo a tutti di crescere e di coltivare talenti<br />

e passioni. Per questo, Unieuro e io non finiremo mai<br />

ringraziare la famiglia Silvestrini.<br />

Mi permetto di passare al “tu”, perché come manager<br />

sei un esempio di trasparenza e chiarezza. Questo<br />

modo di porti nei confronti di tutti ha fatto la<br />

differenza nella tua vita?<br />

Credo che non esista una formula magica nella vita o<br />

nel lavoro. Ma ho imparato dalla mia famiglia e dalla<br />

mia azienda che la sincerità è fondamentale. Ho sempre<br />

dato importanza al fatto che bisogna concretizzare<br />

le cose che si raccontano: dire e fare, possibilmente facendo<br />

meglio di altri. Sembra banale ma non è scontato.<br />

È uno sforzo quotidiano, che coinvolge tutte le persone<br />

che ti stanno attorno in ufficio o a casa perché devono<br />

credere nel progetto. Tutto sempre con i piedi per terra,<br />

con la massima schiettezza e concretezza. Indipendentemente<br />

dai numeri che l’azienda produce, io tengo<br />

molto al fatto a un concetto: il lavoro è una delle cose<br />

più nobili che le persone possono avere, per questo cerchiamo<br />

di tutelarlo al massimo. Dirò di più, nella nostra<br />

storia abbiamo salvato numerosi posti di lavoro in tutte<br />

le aziende che abbiamo acquisito e quasi tutte avevano<br />

delle difficoltà dal punto di vista economico. Eppure in<br />

oltre 40 anni sento ancora il peso delle poche decine di<br />

persone a cui ho dovuto togliere il lavoro: per me è un<br />

dolore, perché il lavoro è dignità. Questo per dire che le<br />

mie vittorie sono contrassegnate dal poter garantire il<br />

posto di lavoro a quante più persone possibili, anche se<br />

piccole le sconfitte mi fanno male. E a me oltretutto non<br />

piace perdere.<br />

In tutti questi anni, non ti è mai venuta voglia di fare<br />

altro?<br />

No. Magari ho anche avuto la possibilità di farlo. Ma mi<br />

guida la passione e la dedizione al lavoro, che mi hanno<br />

legato fin da subito all’azienda e che mi hanno portato a<br />

mettermi in gioco totalmente per dare il mio contributo<br />

ogni giorno. Anche per rispetto di tutte le persone che<br />

lavorano, collaborano e hanno una partnership di qualsiasi<br />

tipo con Unieuro. Tutto ciò mi ha sempre stimolato<br />

e spinto nel percorso di crescita professionale, di cui<br />

forse si intravede la fine ma solo perché ho la fortuna<br />

di avere sposato una persona come me: ci accontentiamo<br />

di ciò che abbiamo costruito e avuto. Non faccio il<br />

modesto, non ho problemi ad ammettere che ho avuto<br />

tanto dalla vita. Ma intravedo la fine perché non capisco<br />

il motivo per cui tanti imprenditori, manager o dirigenti<br />

vogliano rimanere attaccati alla poltrona. Per me è un<br />

errore: a un certo punto, qualcun altro deve prendere il<br />

posto perché le persone devono avere l’opportunità di<br />

dimostrare il loro valore. Bisogna dare spazio per fare<br />

crescere le persone e affrontare il cambiamento con professionalità<br />

e convinzione. Spero di avere la forza di fare<br />

questo passo. Da parte mia posso solo dire grazie a tutti<br />

perché non avrei raggiunti i miei sogni senza le persone<br />

con cui lavoro, tutte, la mia famiglia (mia moglie che ha<br />

fatto grandi sacrifici per 41 anni e mi ha accompagnato),<br />

mio figlio che da 28 anni mi è accanto, e per me è stato<br />

importante, e ancora una volta<br />

tutta la famiglia Silvestrini, per le<br />

opportunità. A questi aggiungo oltre<br />

5.700 nomi: sono i dipendenti<br />

di Unieuro che quotidianamente<br />

danno il massimo.<br />

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