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8 ISOLA NOSTRA<br />
15 Giugno 2004<br />
IL GIOCO DELL'OCA<br />
1120 km in bici da Mosca a San Pietroburgo<br />
Fabio Dandri Non si può proprio dire che Fabio Dandri ami trascorrere le<br />
Mosca – San Pietroburgo in<br />
bici era un’idea. Nata quasi per<br />
caso, da quel grande entusiasmo<br />
per la gente e i paesaggi della<br />
Russia cresciuto un anno prima<br />
sui binari della “Transiberiana”.<br />
Una pedalata attraverso fiumi<br />
e laghi e campagne e foreste,<br />
non i 650 chilometri della trafficata<br />
strada principale; un percorso<br />
all’apparenza accessibile e<br />
sufficientemente documentato.<br />
Non sapevamo ancora, però, che<br />
la mappa in nostro possesso si<br />
sarebbe trasformata di giorno in<br />
giorno sempre più in un tabellone<br />
da gioco dell’oca.<br />
Regole: 2 persone – 10 giorni<br />
– 1120 chilometri.<br />
Se avessimo intuito il gioco<br />
a Trieste, avremmo guadagnato<br />
subito un bel numero di caselle<br />
grazie al contributo degli sponsor,<br />
“Centralviaggi” e “Sportler”,<br />
catena di negozi di articoli sportivi,<br />
che hanno creduto nell’iniziativa<br />
e messo a nostra disposizione<br />
volo e biciclette. Spedite<br />
imballate per via aerea, le abbiamo<br />
montate, in mezzo alla curiosità<br />
dei russi, sui gradini del-<br />
t... Dalle carte stradali, qui doveva esserci un ponte...<br />
sue vacanze in rinomate località turistiche o in qualche paradiso<br />
tropicale. Nel 2001 lo troviamo in Pakistan, insieme agli alpinisti<br />
triestini Mauro Bole e Mario Cortese, alla conquista di una<br />
parete di oltre 1000 metri sul Monte Shipton Spire (una delle sue<br />
foto ebbe l’onore della copertina della prestigiosa “Rivista del<br />
Club Alpino Italiano”). Nel 2002, insieme all’amico Marco<br />
Milani, un viaggio sulla Transiberiana da Vladivostock a Mosca,<br />
alla scoperta della Russia reale, che non è certamente quella<br />
dei viaggi organizzati-globalizzati-tuttocompreso. Lo scorso<br />
agosto, quasi idealmente a completare il viaggio iniziato l’anno<br />
precedente nell’Estremo Oriente, una nuova avventura di nuovo<br />
insieme all’amico Marco: da Mosca a San Pietroburgo, ma<br />
stavolta pedalando in bicicletta per oltre 1000 km, spesso su<br />
“strade” che tali erano solo sulle carte.<br />
tFabio Dandri e Marco Milani sulla Piazza Rossa a Mosca. Nonostante<br />
qualche problema con la polizia, comincia qui l'avventura<br />
che li porterà a San Pietroburgo.<br />
ca 70 km.! E cercando la strada,<br />
su e giù e su e giù lungo gli stessi<br />
tre chilometri, abbiamo trovato<br />
anche una ospitale e gentile<br />
famiglia cosicché, per una volta<br />
e davanti ad una padella di succulenti<br />
funghi freschi, è stato piacevole<br />
saltare un turno.<br />
Il problema delle strade dipende<br />
dal fatto che i villaggi delle<br />
campagne si stanno spopolando:<br />
abbiamo percorso persino 50<br />
km incontrando solo una decina<br />
di persone o cinque macchine. Allora<br />
le case in legno, vuote e abbandonate,<br />
si danneggiano, talvolta<br />
si incendiano e nel giro di<br />
poco tempo anche le strade e i<br />
ponti, senza manutenzione, spariscono.<br />
Ne abbiamo fatto esperienza<br />
già il secondo giorno: lo<br />
sterrato che stavamo seguendo<br />
entrava ed usciva dal fiume, e del<br />
ponte nessuna traccia! Abbiamo<br />
dovuto spogliarci, sollevare prima<br />
le bici, poi i bagagli e, una casella<br />
avanti una indietro una avanti<br />
una indietro, guadare a piedi il<br />
fiume con l’acqua alla cintola.<br />
Comunque, nonostante la<br />
pioggia incessante e il vento, i<br />
continui e imprevisti saliscendi,<br />
gli sterrati pieni di buche e acqua<br />
e talvolta fameliche zanzare,<br />
i dadi ci hanno serbato un<br />
occhio di riguardo. Abbiamo<br />
sempre trovato un albergo dove<br />
dormire, tranne in due occasioni<br />
in cui abbiamo dovuto accontentarci<br />
dei nostri vestiti bagnati,<br />
dei materassini di emergenza<br />
e di due piccole baracche<br />
diroccate. Ma anche là, per un<br />
po’, i dadi sembravano girare<br />
dalla nostra parte, visto che<br />
l’hotel-fantasma era segnalato.<br />
Dopo qualche riparazione<br />
casereccia alla bici di Marco, che<br />
per rendere la partita più avvincente<br />
ha prima pensato di centrare<br />
un camion e poi gli si è anche<br />
rotto un copertone, abbiamo<br />
raggiunto San Pietroburgo.<br />
Come da programma... o quasi.<br />
E come da programma abbiamo<br />
cercato la via Pisereva, per<br />
donare le nostre biciclette ai bambini<br />
di un orfanotrofio. E poi, via<br />
i dadi!, abbiamo fatto i turisti.<br />
l’aeroporto di Vnukovo per poi<br />
raggiungere l’hotel e lì aspettare<br />
il giorno successivo, inizio del<br />
nostro “Bike Trip Russia 2003”<br />
e anche inizio del gioco dell’oca.<br />
Partenza dalla Piazza Rossa,<br />
e già fermi un turno. Una solerte<br />
guardia cercava di farci capire<br />
che non si possono portare le bici<br />
nella piazza. Abbiamo immediatamente<br />
pensato all’anno precedente<br />
ed agli incontri negativi<br />
con la polizia, alle multe ed alla<br />
minacciata prigione... ma per<br />
fortuna non centra, quella fa parte<br />
del “monopoli”.<br />
L’itinerario programmato per<br />
il viaggio si modificava quasi<br />
ogni giorno, perché alcune strade<br />
non esistevano più oppure<br />
erano tratturi al limite della<br />
percorribilità, e perché frecce e<br />
indicazioni stradali erano molto<br />
scarse e sbagliare era molto più<br />
facile del previsto. Non so a<br />
quante caselle corrispondano,<br />
ma due errori ci sono costati cir- Finalmente a piedi!