12.01.2013 Views

Malvino Stolfa - Isola Nostra

Malvino Stolfa - Isola Nostra

Malvino Stolfa - Isola Nostra

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

12 ISOLA NOSTRA<br />

15 Giugno 2004<br />

UNA FINESTRA SUL PASSATO<br />

... sfogliando le vecchie<br />

annate di “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>’’<br />

<strong>Isola</strong> dalle origini all'avvento del cristianesimo<br />

(da “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>” n° 19 – maggio 1967)<br />

C’è una piccola e ridente<br />

cittadina sulla costa occidentale<br />

dell’Istria, fra Pirano e<br />

Capodistria, protesa tutta nell’azzurro<br />

mare che la lambisce<br />

da tre parti e chiusa ad anfiteatro<br />

dai monti. Questa è <strong>Isola</strong><br />

d’Istria, che deve il nome alla<br />

sua posizione di vera isola com’era<br />

in realtà fino a poco più<br />

di un secolo fa.<br />

La sua origine si perde nel<br />

tempo e, se le vestigia storiche<br />

riguardo alla sua esistenza sono<br />

povere, ci aiuta a comprenderla<br />

la tradizione che, come sempre,<br />

fa da ponte tra storia e leggenda.<br />

Una terra così fertile com’è<br />

l’Istria non poteva non essere<br />

abitata sin dai tempi antichissimi,<br />

come non poteva sfuggire<br />

a tutte quelle popolazioni che<br />

durante le loro migrazioni sono<br />

passate sul suo territorio. Abitata<br />

prima dagli Istri, che diedero<br />

il nome a questa regione,<br />

avrà certamente trovato dominazioni<br />

buone e cattive, sorte<br />

questa riservata a tutte le terre<br />

prosperose.<br />

Il nostro territorio isolano,<br />

molto fertile, aveva la fortuna<br />

della presenza non molto lontano<br />

di un isolotto che, se anche<br />

della grandezza di meno di un<br />

km. quadrato e di origine rocciosa,<br />

poteva sempre prestare un<br />

sicuro rifugio, in tempi di pericolo,<br />

a chi era insediato sulla terraferma.<br />

Del resto questa non è<br />

l’unica isola a ridosso della costa<br />

istriana; non poco lontano c’è<br />

un altro isolotto, più grande, che<br />

diede origine alla cittadina di<br />

Capodistria; fuori Parenzo,<br />

Orsera e Rovigno vi sono altri<br />

isolotti della stessa natura e al<br />

largo di Fasana la più grande e<br />

famosa di tutte, Brioni. L’isolotto<br />

così vicino al nostro territorio, un<br />

tempo pascolo di capre selvatiche,<br />

diventò, al momento opportuno,<br />

luogo di rifugio all’uomo<br />

e poi sua stabile dimora.<br />

<strong>Isola</strong> certamente un tempo<br />

fu colonia greca, e da questa<br />

tResti dei mosaici rinvenuti a San Simon.<br />

dominazione si vuole derivi il<br />

suo nome, con i Romani che poi<br />

ne latinizzarono il nome greco<br />

di Aleto in “Alietum”, che per<br />

loro poteva anche indicare la<br />

natura del luogo situato sulla<br />

riva (ad litus). Non dimentichiamo<br />

che un rione di <strong>Isola</strong> noi lo<br />

chiamiamo con il nome primitivo<br />

di Alieto, da “aleto”, una specie<br />

di gabbiano solito a nidificare<br />

sulle scogliere e così chiamato<br />

dal verbo greco “alieuin”, che significa<br />

pescare; questo gabbiano<br />

è infatti un abile pescatore,<br />

ghiottissimo di pesce.<br />

Una seconda ipotesi vuole<br />

invece che il nome di Alieto sia<br />

dovuto ad una chiesetta edificata<br />

dai primi cristiani ove ora<br />

si trova il Duomo, e precisamente<br />

dalla famiglia romana<br />

Leto, convertita al cristianesimo<br />

da papa Sisto II e a Lui dedicata<br />

presso la propria abitazione<br />

(ad aedem Laeti), da cui<br />

“ad Laetum” e quindi Alieto. A<br />

dar credito a questa ipotesi potrebbe<br />

aiutarci il culto a questo<br />

santo papa che fu il primo patrono<br />

di <strong>Isola</strong>, oggi con San<br />

Donato diventato compatrono.<br />

Una terza ipotesi in riguardo<br />

al nome primitivo di Alieto (e<br />

parlo di ipotesi perché di certo<br />

ancora non abbiamo purtroppo<br />

niente) potrebbe essere quella di<br />

una chiesetta costruita sulla riva<br />

di questo isolotto che costituisce<br />

l’odierna <strong>Isola</strong>, in onore della<br />

Madonna “ad litus” (presso alla<br />

spiaggia) quindi Alieto, proprio<br />

dove oggi sorge la chiesa della<br />

Madonna degli <strong>Isola</strong>ni sempre<br />

chiamata d’Alieto.<br />

Varie ipotesi queste da me<br />

accennate, tutte possibili e rispettabili,<br />

ma che complicano<br />

la vera origine del suo nome<br />

primitivo invece di facilitarne<br />

quella che deve essere la verità<br />

storica. Stando alla prima ipotesi,<br />

Alieto avrebbe dovuto trovarsi<br />

in località San Simone<br />

dove, come sappiamo, ci sono<br />

le vestigia della civiltà romana<br />

che fece seguito a quella greca,<br />

e quindi l’ipotesi più probabile.<br />

Accettando invece le altre<br />

due , Alieto avrebbe dovuto essere<br />

proprio sull’isolotto abitato<br />

invece, come si crede, dagli<br />

scampati di Aquileia al tempo<br />

della distruzione di quella città<br />

per mano di Attila. Però questi<br />

non la avrebbero chiamata<br />

Alieto, perché all’origine etimologica<br />

greca avrebbero preferito<br />

quella latina, essendo gli<br />

aquileiesi di origine romana.<br />

Ad ogni modo niente impedisce<br />

che tutte e tre le accennate<br />

ipotesi in merito al nome di<br />

Alieto riguardino sempre la<br />

stessa località situata sul piccolo<br />

promontorio di S.Simòn, non<br />

tanto lontano dall’odierna <strong>Isola</strong>.<br />

La spiaggia di <strong>Isola</strong> così vasta<br />

e con un retroterra tanto fertile<br />

fu abitata certamente fin dal<br />

tempo antico.<br />

A sostegno poi dell’ipotesi<br />

che Alieto da colonia greca sia<br />

diventata colonia romana molto<br />

tempo prima di Cristo, ecco<br />

le vestigia che si trovano ancor<br />

oggi in località San Simòn sia<br />

per quanto riguarda una o più<br />

ville romane sia per quanto<br />

concerne quell’importante porto<br />

romano così bene illustrato<br />

dal chiarissimo prof. Attilio<br />

Degrassi. In questa località, lavorando<br />

il campo che era di<br />

proprietà della famiglia Dudine<br />

(loca) è venuto alla luce, alla<br />

fine dell’800, un pavimento tutto<br />

a mosaico che certamente<br />

deve esser stato quello di una<br />

villa romana. Peccato che chi<br />

fece questa scoperta e quanti<br />

vennero a conoscenza di essa,<br />

non abbiano capito tutta l’importanza<br />

di questo ritrovamento.<br />

Il pavimento fu distrutto e<br />

quei piccoli pezzetti di marmo<br />

dai colori bianco, rosa, verde e<br />

nero, ( i “scagnei” che tanto<br />

hanno divertito noi ragazzetti e<br />

che sono i piccoli tasselli dei<br />

mosaici) furono dispersi e an-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!