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Malvino Stolfa - Isola Nostra

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15 Giugno 2004 ISOLA NOSTRA<br />

27<br />

Cogoleto (Genova), 17<br />

gennaio 2004 – Mario<br />

Vascotto (saco) fra i portatori<br />

del Cristo nella<br />

processione in onore di<br />

Sant’Antonio Abate, patrono<br />

del paese. Mario,<br />

ricordando le processioni<br />

del nostro passato ad<br />

<strong>Isola</strong>, nella sua parrocchia<br />

di Cogoleto è aggregato<br />

alla Confraternita<br />

di San Lorenzo.<br />

La magnificenza del pane<br />

Pane,<br />

dall’uomo sei il primo inventato,<br />

popoli interi tu hai sfamato,<br />

moneta di scambio sei stato nel passato.<br />

Pane,<br />

nelle guerre e carestie eri la sopravvivenza<br />

l’uomo ruba e uccide, se ne rimane senza<br />

adesca il pesce, celato dalla lenza.<br />

Pane,<br />

pane e acqua, in un remoto passato<br />

era l’unico cibo del condannato,<br />

ristoro del viandante e del disperato.<br />

Pane,<br />

quante cose, con esso si possono preparare<br />

torte, focacce, ciambelle, è possibile ricreare,<br />

così avanzi e spezzoni ritornano a magnificare.<br />

Pane,<br />

sulla tavola sei il completamento,<br />

meglio dei fiori sei come ornamento<br />

e ti accompagni a qualunque alimento.<br />

Pane,<br />

che adorni, dal negozio, ogni vetrina<br />

che profumi d’intorno di prima mattina<br />

con mille nomi è sfornato, dallo sfilatino alla tartina.<br />

Pane,<br />

se lo offri, ti senti contento<br />

se ti manca, è un vero tormento<br />

se lo vedi sprecare, ti senti sgomento.<br />

Pane,<br />

che integrale o raffinato<br />

sei il più bel sformato<br />

che l’uomo, nei millenni, si sia tramandato.<br />

Il pane è un elemento essenziale e pieno di significati nella nostra<br />

vita e nella nostra religione: lo troviamo sempre, nella S.Messa come<br />

nelle preghiere. E con questa mia poesia sul pane non sono più lo<br />

scanzonato cantastorie in vena di umorismo, ma di una serietà dettata<br />

dal ricordo di quando, durante la guerra, ho sofferto la fame.<br />

Emilio Prata<br />

Milano 1987<br />

<strong>Isola</strong> d’Istria, 1929 – Nella vecchia<br />

scuola in Piazza, ultimi giorni di<br />

lezione della classe ottava femminile<br />

(corrispondente all’attuale<br />

terza media) con le alunne in divisa<br />

da “giovani italiane”. L’insegnante<br />

è Giuseppina Casali, in<br />

piedi sotto la carta geografica.<br />

Da sinistra, in primo banco:<br />

Alice Lorenzutti, Evelina<br />

Costanzo, Giannina Moscolin e<br />

Giannina Degrassi. In secondo<br />

banco: G. Delise, Anna Dagri,<br />

Bruna Pozzetto e Vinicia Urbani.<br />

In terzo banco Antonia<br />

Musizza, Rina Felluga, Lidia<br />

Carpenetti e, dietro, Vanda Deste.<br />

In piedi Nerina Deste e Pina<br />

Belli. Alla macchina da scrivere<br />

Erminia ??.<br />

(foto di Evelina Costanzo)

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