l numero 2 di Vdossier anno 2011 - Ciessevi
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dossier settembre <strong>2011</strong><br />
remunerati che giocano un ruolo<br />
importante nello sviluppo delle<br />
attività. Ma quello che è veramente<br />
interessante <strong>di</strong> questo appuntamentoi<br />
è che si tratta <strong>di</strong><br />
un’iniziativa degli abitanti: sono<br />
loro ad essere i promotori e i<br />
protagonisti dell’evento. Questo<br />
forum è stato possibile grazie a<br />
un finanziamento che si chiama<br />
il “Fondo per le iniziative locali.<br />
È un piccolo <strong>di</strong>spositivo (ogni<br />
contributo non supera i 1.500<br />
euro) la cui attribuzione è validata<br />
da un rappresentante statale<br />
e uno del Comune. Non sono<br />
gran<strong>di</strong> contributi, ma permettono<br />
a gruppi informali <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni,<br />
che non f<strong>anno</strong> per forza parte<br />
<strong>di</strong> un’associazione strutturata,<br />
<strong>di</strong> sviluppare qualsiasi progetto<br />
utile all’interesse generale del<br />
quartiere.<br />
Quando il progetto è stato concepito<br />
le associazioni sono state<br />
coinvolte sin dall’inizio? Questo<br />
aspetto ci interessa molto poiché<br />
ci stiamo interrogando su come<br />
le istituzioni che si occupano <strong>di</strong><br />
politiche per la casa, generalmente<br />
<strong>di</strong>stanti da quelle sociali,<br />
possono favorire il coinvolgimento<br />
del volontariato in questi<br />
progetti e su come le associazioni<br />
e i citta<strong>di</strong>ni possano essere<br />
una risorsa per il design <strong>di</strong> queste<br />
politiche. È quin<strong>di</strong> molto importante<br />
per noi conoscere le vostre<br />
esperienze.<br />
Sono assolutamente d’accordo<br />
su quello che <strong>di</strong>te ma, per essere<br />
onesta, è importante preci-<br />
sare che all’inizio del progetto,<br />
la scelta politica è stata <strong>di</strong> non<br />
avviare un confronto con gli abitanti<br />
sul progetto urbano. La<br />
concertazione è arrivata dopo,<br />
con la creazione <strong>di</strong> un centro ricreativo<br />
per le famiglie e per la<br />
ristrutturazione <strong>di</strong> un parco il<br />
cui costo raggiungeva più <strong>di</strong> tre<br />
milioni <strong>di</strong> euro e per il quale il<br />
<strong>di</strong>battito tra le parti è stato fondamentale.<br />
Le demolizioni degli<br />
stabili invece sono state decise<br />
senza la partecipazione degli inquilini<br />
e questo ha generato parecchie<br />
critiche da parte delle<br />
associazioni e dei collettivi <strong>di</strong><br />
abitanti. Ecco perché la demolizione<br />
dell’“immobile 260” è stato<br />
fortemente contestata sin dall’inizio.<br />
Oggi, dopo sette anni <strong>di</strong><br />
percorso, la situazione si è evoluta,<br />
sebbene ci siano stati momenti<br />
<strong>di</strong>fficili. Abbiamo comunque<br />
cercato <strong>di</strong> mantenere<br />
aperto il <strong>di</strong>alogo con i residenti e<br />
<strong>di</strong> favorire la loro vita associativa<br />
affinché il progetto possa continuare<br />
a svilupparsi.<br />
All’inizio ci sono state delle<br />
forti contestazioni legate, nello<br />
specifico, a un immobile in cui<br />
inquilini stavano piuttosto bene,<br />
ma che strutturalmente ostruiva<br />
completamente il passaggio <strong>di</strong><br />
una strada centrale prevista dalla<br />
nuova configurazione del<br />
quartiere. Nonostante le richieste<br />
<strong>di</strong> non demolire questo e<strong>di</strong>ficio,<br />
non è stata possibile alcuna<br />
trattativa.<br />
La scelta politica è stata <strong>di</strong><br />
pensare all’interesse generale<br />
del quartiere piuttosto che agli<br />
abitanti <strong>di</strong> un unico stabile. Un<br />
aspetto particolarmente interessante<br />
del nostro percorso è la costituzione<br />
<strong>di</strong> un “Comité de Suivi<br />
Participatif ” (Comitato <strong>di</strong><br />
monitoraggio partecipativo), attivo<br />
già da alcuni anni e composto<br />
da rappresentati della società<br />
civile, figure tecniche e<br />
politici.<br />
Questo comitato segue e <strong>di</strong>scute<br />
in tempo reale l’evoluzione<br />
del progetto. E’ composto da<br />
un rappresentante dei commercianti<br />
<strong>di</strong> quartiere, <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi comitati<br />
<strong>di</strong> inquilini delle case popolari,<br />
ma anche <strong>di</strong> condomini<br />
privati, da un rappresentante del<br />
collettivo GTI, da volontari, da<br />
un rappresentante <strong>di</strong> ogni struttura<br />
socioculturale del quartiere<br />
e un esponente delle strutture<br />
culturali. L’obiettivo è <strong>di</strong> far circolare<br />
le informazioni, affinché<br />
ogni rappresentante possa tenere<br />
informato il suo gruppo <strong>di</strong> riferimento<br />
sugli sviluppi e sulle<br />
nuove decisioni in corso d’opera.<br />
Con tale procedura si costruisce<br />
la concertazione.<br />
Quin<strong>di</strong> la società civile e il volontariato<br />
intervengono sia nella<br />
fase <strong>di</strong> concertazione sia in<br />
quella <strong>di</strong> gestione delle azioni?<br />
Sì, esatto. Ma è importante ricordare<br />
che, sebbene si tratti <strong>di</strong><br />
associazioni per la maggior parte<br />
composte da operatori remunerati<br />
che organizzano queste<br />
concertazioni, ogni associazione<br />
ha un consiglio <strong>di</strong>rettivo compo-<br />
Lezione francese<br />
sto da volontari. Vi faccio l’esempio<br />
<strong>di</strong> un altroprogetto interessante:<br />
da tre anni si è costituito<br />
un gruppo <strong>di</strong> abitanti che, grazie<br />
a laboratori-conferenze, ha seguito<br />
una formazione sull’arte<br />
urbana insieme a tecnici, rappresentanti<br />
politici ed esperti. Tutte<br />
queste figure si sono trovate<br />
quin<strong>di</strong> ad avere lo stesso livello<br />
<strong>di</strong> formazione. In seguito a un<br />
ciclo <strong>di</strong> incontri, è stato costituito<br />
un gruppo <strong>di</strong> lavoro che, supportato<br />
dalla Casa delle gioventù<br />
e della cultura MJC, ha stilato un<br />
elenco <strong>di</strong> impegni collettivi con<br />
l’obiettivo <strong>di</strong> installare un’opera<br />
d’arte nello spazio pubblico del<br />
futuro quartiere. Questo genere<br />
<strong>di</strong> attività ha consentito la creazione<br />
<strong>di</strong> legami tra la riqualificazione<br />
urbana del quartiere e le attività<br />
artistiche in cui gli abitanti<br />
possono partecipare facendosi<br />
anche carico <strong>di</strong> alcune azioni.<br />
I residenti del La Duchère<br />
h<strong>anno</strong> così potuto partecipare in<br />
prima persona all’iniziativa, ma<br />
anche essere informati e formati<br />
sulle esigenze e i vincoli <strong>di</strong> questi<br />
tipi <strong>di</strong> progetto: regole, obblighi<br />
legati ad esempio alla destinazione<br />
d’uso <strong>di</strong> uno spazio e<br />
alle regole perl’installazione <strong>di</strong><br />
un’opera d’arte in uno spazio<br />
pubblico. Questo ha consentito<br />
ai ciita<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> avere un’idea più<br />
precisa <strong>di</strong> come funzioni l’azione<br />
pubblica attraverso un percorso<br />
partecipato.<br />
Questo mostra come gli abitanti<br />
possano essere parte attiva<br />
<strong>di</strong> un percorso e partecipare.<br />
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