l numero 2 di Vdossier anno 2011 - Ciessevi
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dossier settembre <strong>2011</strong><br />
L’esperienza<br />
“illab” e quella regia<br />
fra associazioni e coop<br />
per aiutare i più deboli<br />
<strong>di</strong> Guido De Vecchi<br />
CASA (NON A CASO!)” è stato come la lente attraverso<br />
cui possiamo contrapporre l’home all’house, cioè<br />
“FAR<br />
la chiave <strong>di</strong> lettura per mezzo della quale progettiamo<br />
e valutiamo la qualità della vita nelle “nostre” case. Perché “illab”,<br />
nato nel febbraio <strong>2011</strong>, è un coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> associazioni<br />
e cooperative, che attraverso le aggregazioni territoriali dei<br />
“poli” dell’abitare nella provincia <strong>di</strong> Milano, vogliono sostenersi<br />
vicendevolmente per progettare, creare nuovi spazi abitativi,<br />
gestire residenze, partendo dalla persona con <strong>di</strong>sabilità, ma<br />
non solo. Tanto che vuole anche provare a rispondere a un bisogno<br />
autentico verso i portatori d’interessi: persone con <strong>di</strong>sabilità,<br />
familiari, associazioni,<br />
“il laboratorio” è un<br />
coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> enti<br />
non profit che vogliono<br />
progettare, creare nuovi<br />
spazi abitativi e gestire<br />
residenze per <strong>di</strong>sabili<br />
cooperative ed enti locali.<br />
Nel nostro cammino iniziato<br />
in sor<strong>di</strong>na nel 2000, con<br />
il Rit (Residenze integrate al<br />
territorio), e grazie alla collaborazione<br />
con Oltre Noi, che<br />
L’esperienza<br />
ha creato nel 2004 lo sportello residenzialità, e con Ledha dal<br />
2006 al 2010, con il progetto Spazio residenzialità, abbiamo incontrato<br />
tante realtà, tante storie che avevano un punto in comune:<br />
la profonda solitu<strong>di</strong>ne nel progettare e gestire questi servizi,<br />
con enti locali spesso assenti, associazioni <strong>di</strong>stratte,<br />
citta<strong>di</strong>nanza in<strong>di</strong>fferente, comunicazione e collaborazione fra<br />
le realtà scarsa, economie <strong>di</strong> scala inesistenti.<br />
Se il tema della formazione e dell’informazione può essere<br />
gestito a livello provinciale, se mo<strong>di</strong>ficare le regole e aumentare<br />
le risorse è compito della politica, il tema delle collaborazioni<br />
non poteva che trovare in un’aggregazione<br />
territoriale più definita.<br />
Nasceva così nell’aprile del 2008 l’azione, i cosiddetti poli/no<strong>di</strong><br />
dell’abitare con la visione <strong>di</strong> poter far cadere al più presto<br />
quell’han<strong>di</strong>cap che non aiuta la cultura dell’inclusione sociale.<br />
I poli collocati ai punti car<strong>di</strong>nali della città metropolitana<br />
mirano ad aggregare realtà che h<strong>anno</strong> in comune il tema casa<br />
per le persone con <strong>di</strong>sabilità e non solo, per iniziare a superare<br />
in termine <strong>di</strong> collaborazioni e sinergie gli stretti confini amministrativi<br />
della città <strong>di</strong> Milano, aprendo a una logica <strong>di</strong> città<br />
metropolitana.<br />
Essi h<strong>anno</strong> come sfida il conoscersi, le collaborazioni a tutti<br />
i livelli della gestione dei servizi casa, l’accoglienza dei citta<strong>di</strong>ni<br />
interessati al tema, la progettazione e realizzazione comune<br />
<strong>di</strong> nuove realtà abitative.<br />
Per ora ogni polo/nodo aggrega in me<strong>di</strong>a otto realtà (coop e<br />
associazioni), oltre alle due fondazioni <strong>di</strong> partecipazione milanesi<br />
“I care” e “Idea Vita”.<br />
Ogni polo/nodo ha una sfida concreta da giocare<br />
Ogni polo/nodo ha nel “illab” e negli operatori del territorio<br />
<strong>di</strong> <strong>Ciessevi</strong> il supporto possibile ad operare, un aiuto ad attivare<br />
“la scatola degli attrezzi necessari” per ben proseguire.<br />
Ma tutto ciò presuppone che le realtà abbiano la capacità <strong>di</strong><br />
fare un passo in<strong>di</strong>etro mettendo al centro i bisogni e non gli<br />
interessi particolari.<br />
L’incontro con tutti è stato ed è importante, ma <strong>Ciessevi</strong> e<br />
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