l numero 2 di Vdossier anno 2011 - Ciessevi
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dossier settembre <strong>2011</strong><br />
Quando progettate interventi<br />
quanto <strong>di</strong>alogo e scambio c’é tra<br />
chi si occupa <strong>di</strong> casa (architetti,<br />
urbanisti) e chi si occupa <strong>di</strong> coesione<br />
sociale?<br />
Aler è forse l’unico ente che<br />
ha un settore de<strong>di</strong>cato alla partecipazione<br />
affinché <strong>di</strong>venti pratica.<br />
Il nodo fondamentale dell’abitare<br />
sociale oggi è quello <strong>di</strong><br />
creare un <strong>di</strong>alogo fra tutte le<br />
strutture che operano nel territorio.<br />
Ma terminati i “Contratti <strong>di</strong><br />
quartiere” tutto questo <strong>di</strong>venta<br />
più complicato forse perché c’è<br />
un sentire comune che non reputa<br />
necessarie queste azioni.<br />
Ma portare avanti degli obiettivi<br />
passa anche attraverso chi ha il<br />
polso delle realtà e sa fare questo<br />
mestiere <strong>di</strong> accompagnamento.<br />
A Vimodrone oltre al problema<br />
legato alle <strong>di</strong>fficoltà economiche,<br />
abbiamo in mente un progetto <strong>di</strong><br />
riqualificazione soprattutto per<br />
gli stabili <strong>di</strong> via Fiume. Un’azione<br />
che sarà con<strong>di</strong>visa con gli inquilini<br />
che si sono costituiti in<br />
un comitato e con i sindacati degli<br />
inquilini cercando <strong>di</strong> allargare<br />
il <strong>di</strong>battito per impostare il<br />
percorso che sarà alla base della<br />
ricostruzione. Ma le maggiori <strong>di</strong>fficoltà<br />
che abbiamo trovato non<br />
sono tanto legate alla necessità<br />
che gli inquilini si spostino in un<br />
nuovo quartiere per poter abbattere<br />
le case, quanto alle problematiche<br />
legate a dove collocare<br />
gli arre<strong>di</strong> <strong>di</strong> una vita con cui le<br />
persone h<strong>anno</strong> un legame emotivo.<br />
Perché la casa non è solo un<br />
e<strong>di</strong>ficio, ma un luogo che racco-<br />
glie più funzioni compresa la<br />
parte più privata che è l’alloggio.<br />
In questo progetto la prima cosa<br />
che abbiamo fatto è stata quella<br />
<strong>di</strong> impostare un ipotesi planimetrica<br />
e <strong>di</strong> spazi costruiti e <strong>di</strong> verde,<br />
ma non c’è ancora una ricerca<br />
sull’alloggio e su cosa deve<br />
contenere. Siamo lontani da progettazioni<br />
<strong>di</strong> housing sociale europee<br />
perché in Italia non esiste<br />
ancora l’idea <strong>di</strong> immaginare<br />
l’abitare come qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso<br />
da un alloggio tra<strong>di</strong>zionale.<br />
Quin<strong>di</strong> non solo in termini <strong>di</strong><br />
possibilità aggregative ma anche<br />
<strong>di</strong> servizi per la casa e <strong>di</strong> co-housing.<br />
Progetti quin<strong>di</strong> più interessati<br />
a immaginare un nuovo intervento<br />
<strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia pubblica e<br />
sociale. L’idea <strong>di</strong> prevedere delle<br />
forme <strong>di</strong> accompagnamento<br />
per l’housing sociale non è considerata,<br />
manca un’idea <strong>di</strong> intervento<br />
tra enti che si occupano <strong>di</strong><br />
politiche abitative e soggetti che<br />
s<strong>anno</strong> fare accompagnamento sociale.<br />
Strutturalmente non esiste,<br />
non ci sono risorse per questo tema<br />
perché sono percepite come<br />
sterili e non si intuisce invece<br />
quanto siano strategiche, sia per<br />
il politico che per il tecnico. Dall’esperienza<br />
posso affermare invece<br />
che ci sono stati dei fallimenti<br />
laddove non abbiamo o<br />
abbiamo mal con<strong>di</strong>viso dei progetti<br />
<strong>di</strong> riqualificazione per<br />
esempio il caso <strong>di</strong> via Barzoni a<br />
Milano, sessanta alloggi con ipotesi<br />
<strong>di</strong> demolizione e ricostruzione.<br />
In quel caso ci era stato chiesto<br />
un progetto che tenesse conto<br />
del <strong>di</strong>sagio dello spostamento<br />
degli inquilini, un progetto che<br />
però non è stato con<strong>di</strong>viso dall’inizio<br />
e che ha creato una contrapposizione,<br />
tant’è che è fermo<br />
e non si riuscirà a intervenire per<br />
la manutenzione, perché si è<br />
aperto un conflitto insanabile.<br />
Se pensate al coinvolgimento del<br />
volontariato, lo vedete più in fase<br />
<strong>di</strong> consultazione, <strong>di</strong> realizzazione<br />
esecutiva, o in entrambe?<br />
Dipende sempre da caso a caso.<br />
Non vedo nella nostra tra<strong>di</strong>zione<br />
una procedura che possa<br />
essere standar<strong>di</strong>zzata. Il volontariato<br />
ha un ruolo <strong>di</strong> congiunzione<br />
tra ente pubblico, che deve fare<br />
l’intervento, e soggetti<br />
coinvolti nell’esperienza. Può essere<br />
propositore come nel caso<br />
del Villaggio Barona dove c’è stata<br />
una spinta per un progetto <strong>di</strong><br />
riqualificazione, ma non vorrei<br />
affidare al volontariato una sorta<br />
<strong>di</strong> specializzazione su questo.<br />
Valuterei da situazione a situazione,<br />
se far intervenire nel progetto<br />
anche soggetti della società<br />
civile. Mi piacerebbe immaginare<br />
un volontariato non come un<br />
soggetto che si contrapposte, ma<br />
come facilitatore tra chi deve fare<br />
l’intervento e chi lo subisce.<br />
Tre nuclei con lo stesso peso, in<br />
linea <strong>di</strong> principio, che si attivano<br />
o meno a seconda degli equilibri<br />
che si creano. Tre polmoni<br />
che respirano non all’unisono,<br />
ma separatamente con il fine <strong>di</strong><br />
servire a tutti. Il volontariato è<br />
un attore gra<strong>di</strong>to nell’intercetta-<br />
re questo tipo <strong>di</strong> progettazione.<br />
Nasce per dare risposte a un’esigenza<br />
e quando questa necessità<br />
si esaurisce finisce anche il suo<br />
ruolo. L’essere propositivo invece<br />
vuol <strong>di</strong>re essere più ra<strong>di</strong>cato<br />
sul territorio con una funzione<br />
più complessiva e totalizzante<br />
che sia <strong>di</strong> aiuto nel ripensare a<br />
come attuare interventi in un<br />
momento <strong>di</strong> crisi economica come<br />
quello attuale. Il volontariato<br />
come un soggetto che favorisca il<br />
<strong>di</strong>alogo, altrimenti ci si limita a<br />
delle richieste che sono legittime,<br />
ma che si risolvono solo con<br />
piccoli interventi specifici che<br />
però non cambiano il contesto<br />
più generale, così <strong>di</strong>venta solo<br />
uno scambio <strong>di</strong> favori. Occorre<br />
che anche il volontariato abbia<br />
una visione più ampia dei problemi<br />
altrimenti ognuno rimane<br />
chiuso nel suo orticello. Il volontariato<br />
potrebbe <strong>di</strong>ventare<br />
quel soggetto che nelle politiche<br />
dell’abitare aiuta a risolvere le<br />
contrapposizioni, favorisce il<br />
<strong>di</strong>alogo, facilita la soluzione dei<br />
problemi, crea delle buone pratiche<br />
<strong>di</strong> percorsi.<br />
GRANDANGOLO<br />
Paolo Cottino<br />
Competenze possibili.<br />
Sfera pubblica<br />
e potenziali sociali nella città<br />
Jaca Book 2009<br />
Bobbio L.<br />
Amministrare con i citta<strong>di</strong>ni.<br />
Viaggio tra le pratiche<br />
<strong>di</strong> partecipazione in Italia<br />
Il Rubettino, 2008<br />
Aler<br />
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