l numero 2 di Vdossier anno 2011 - Ciessevi
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dossier settembre <strong>2011</strong><br />
Focus<br />
Se i cambiamenti sociali<br />
ci aiutano a scoprire<br />
le nuove fragilità<br />
<strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>a Corsolini<br />
IL PROGETTO “FAR CASA” si è proposto come obiettivo esplicito<br />
l’inclusione sociale delle persone in situazione <strong>di</strong> fragilità.<br />
Una considerazione preliminare doverosa: ci sono situazioni<br />
oggettive che portano un essere umano a essere fragile, è<br />
bene tenere presente che la fragilità <strong>di</strong> un gruppo sociale nasce<br />
dalla società. Per esempio: in Italia siamo abituati a pensare che<br />
sia socialmente fragile una mamma sola perché deve far fronte<br />
a <strong>di</strong>verse responsabilità, ma ci sono società in cui è fragile una<br />
donna senza figli perché non ha alcuna utilità e non avrà chi si<br />
cura <strong>di</strong> lei nella vecchiaia; oggi, invece, cominciamo ad accorgerci<br />
che rispetto al <strong>di</strong>ritto alla casa è fragile anche un padre se-<br />
Per Clau<strong>di</strong>a Corsolini,<br />
stu<strong>di</strong>osa <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti umani<br />
ed esperta <strong>di</strong> fragilità,<br />
l’inclusione delle fasce più<br />
deboli della popolazione<br />
rafforza la società moderna<br />
parato, perché tipicamente la<br />
casa è assegnata alla mamma<br />
che ha la responsabilità <strong>di</strong> crescere<br />
i figli. In un sistema democratico<br />
esiste comunque un<br />
problema oggettivo <strong>di</strong> visibilità<br />
per alcune categorie <strong>di</strong> per-<br />
sone: quelle che non riescono ad avere una rappresentazione<br />
socialmente con<strong>di</strong>visa del loro rischio <strong>di</strong> esclusione sono le categorie<br />
più fragili in assoluto. Quin<strong>di</strong> chi si occupa <strong>di</strong> inclusione<br />
sociale deve essere pronto a leggere i cambiamenti sociali<br />
per in<strong>di</strong>viduare chi è veramente “fragile”.<br />
Doman<strong>di</strong>amoci ora cosa inten<strong>di</strong>amo per inclusione sociale.<br />
Una panoramica sui modelli sociali <strong>di</strong> risposta alle “fragilità”<br />
del passato o del presente, in Europa o altrove, ci <strong>di</strong>mostra che,<br />
spogliandoci da qualsiasi riferimento ideologico, ciascun modello<br />
risponde a un bisogno del gruppo e quin<strong>di</strong> ha la stessa<br />
“<strong>di</strong>gnità”. Una risposta è l’eliminazione : il gruppo sociale dominante<br />
riconosce l’esistenza <strong>di</strong> raggruppamenti sociali che<br />
portano una fragilità e ritiene che sia meglio eliminare questo<br />
fattore che rischia <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>care il benessere <strong>di</strong> tutti. Un esempio<br />
è Aktion T4, il nome del programma nazista <strong>di</strong> eutanasia<br />
che, sotto responsabilità me<strong>di</strong>ca, prevedeva la soppressione <strong>di</strong><br />
persone affette da malattie genetiche. Un’altra soluzione è<br />
l’esclusione programmata: il gruppo sociale dominante riconosce<br />
l’esistenza <strong>di</strong> fasce minoritarie che portano una fragilità e,<br />
per non pregiu<strong>di</strong>care il benessere <strong>di</strong> tutti, lo rende invisibile,<br />
pur non prevedendo esplicitamente l’eliminazione. Un esempio<br />
sono le vecchie strutture dei manicomi, oppure le work house<br />
così ben descritte da Charles Dickens in Oliver Twist, luoghi<br />
<strong>di</strong> vera e propria segregazione per i poveri dell'Inghilterra Vittoriana.<br />
O in tempi più recenti le famose “scene aperte” della<br />
droga, zone della città riservate ai tossico<strong>di</strong>pendenti, come il<br />
tristemente noto Platzspitz <strong>di</strong> Zurigo. Oppure la separazione -<br />
segregazione: il gruppo sociale dominante riconosce che esistono<br />
forme sociali <strong>di</strong>verse e costruisce un sistema <strong>di</strong> regole da<br />
applicare a ciascuno <strong>di</strong> questi gruppi escludendoli a vicenda.<br />
Un sistema <strong>di</strong> regole destinate a rimanere tali senza possibilità<br />
<strong>di</strong> riscatto. In qualche modo la <strong>di</strong>versità tra i gruppi è esaltata<br />
perché è funzionale alla stabilità dell’insieme. Un esempio è<br />
l’apartheid in Sudafrica. Poi c’è il charity approach: il gruppo<br />
sociale dominante riconosce l’esistenza <strong>di</strong> formazioni sociali<br />
con fragilità e promuove iniziative volte a <strong>di</strong>minuire i fattori <strong>di</strong><br />
debolezza con un riconoscimento morale e attraverso facilitazioni<br />
oggettive, ma non ritiene che sussistano veri e propri do-<br />
Focus<br />
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