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l numero 2 di Vdossier anno 2011 - Ciessevi

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dossier settembre <strong>2011</strong><br />

mensioni naturali e in<strong>di</strong>spensabili: il volontariato e la rete) “obbligano”<br />

a progettualità ine<strong>di</strong>te. Un<strong>di</strong>ci progetti che “non a caso” forse,<br />

da Pieve Emanuele a Carate Brianza, v<strong>anno</strong> a coprire in modo<br />

uniformemente <strong>di</strong>stribuito il territorio, come a provare a <strong>di</strong>re che<br />

l’abitare <strong>di</strong>venta tale e <strong>di</strong> valore se <strong>di</strong>ffuso, se non sviluppa solo<br />

mattoni verso l’alto, con piani ed ascensori, locali de<strong>di</strong>cati e arre<strong>di</strong>,<br />

ma costruisce, senza mura, luoghi e processi <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> relazioni<br />

primariamente orizzontali. Dove costruire vuol <strong>di</strong>re prima<br />

<strong>di</strong> tutto mettere, fare e pensare insieme con le porte aperte, dove il<br />

progettare inizia con l’aprire quelle porte. Un progetto “Far Casa<br />

(non a caso!)”, che ha consentito <strong>di</strong> mettere in luce alcuni esiti a nostro<br />

parere preziosi.<br />

Abbiamo imparato a misurare il potenziale racchiuso in piccoli<br />

spostamenti, riflessioni o esiti apparentemente piccoli, ma molto<br />

rappresentativi nell’economia complessiva dei progetti, utili a rendersi<br />

flessibili, a interagire con il contesto e la situazione. Utili soprattutto<br />

per la capacità <strong>di</strong> stare all’interno <strong>di</strong> progettazioni incrementali<br />

e complesse, in cui la capacità <strong>di</strong> cogliere l’opportunità <strong>di</strong><br />

riorientare costruisce nel tempo la possibilità <strong>di</strong> essere realmente<br />

efficaci e <strong>di</strong> non attenersi semplicemente al rispondere-a-quantopreventivato-dal<br />

progetto iniziale.<br />

Proviamo ora ad illustrarne alcuni, nella convinzione che non<br />

esistano ingre<strong>di</strong>enti magici e ricette preconfezionate e sganciate dal<br />

contesto, ma che possano esserci alcuni fattori <strong>di</strong> attenzione utili<br />

per lo meno a porci delle buone domande in fase <strong>di</strong> ideazione e<br />

implementazione dei progetti.<br />

Dare un nome<br />

Osservare uno stile <strong>di</strong> vita dato per scontato e cominciare a dargli<br />

un nome, a riconoscerlo, è <strong>di</strong>venuta in un progetto una con<strong>di</strong>zione<br />

preliminare per renderlo riconoscibile dall’esterno. Per vedere,<br />

nel suo carattere quoti<strong>di</strong>ano e or<strong>di</strong>nario, un potenziale <strong>di</strong> ricchezza<br />

e saperlo comunicare.<br />

La <strong>di</strong>mensione or<strong>di</strong>naria del modello abitativo si è così resa una<br />

risorsa per tutto il territorio. Riconoscerne il valore è funzionale a<br />

implementare le capacità <strong>di</strong> promuoverlo e comunicarlo. Lo stesso<br />

volontariato a tempo indeterminato si è riscoperto come ricchezza<br />

per tutta la comunità.<br />

Costruire<br />

Riconoscere la permeabilità dei confini<br />

I confini tra l’interno e l’esterno della casa non sono compartimenti<br />

stagni, ma sono porosi e capaci <strong>di</strong> influenzarsi reciprocamente. Esistono<br />

stili dell’abitare capaci <strong>di</strong> contaminare il quartiere, rendendolo<br />

maggiormente accogliente, solidale e aperto al <strong>di</strong>versity. Alcune<br />

esperienze progettuali tese alla maggiore conoscenza<br />

reciproca tra le case e tra l’esterno e l’interno delle case, <strong>di</strong>mostrano<br />

che la qualità dell’abitare si costruisce anche nelle interazioni<br />

con il contesto. Casa e ambiente, casa e contesto si integrano e non<br />

sono due <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong>sconnesse tra loro.<br />

«L’innesco creativo identificato nella PELLE ha rappresentato la<br />

<strong>di</strong>mensione “sensibile” della casa, <strong>di</strong>ventando la metafora, comprensibile,<br />

<strong>di</strong> un modo d’intendere lo spazio abitativo come connessione<br />

tra “il <strong>di</strong>etro” e “il fuori” dell’in<strong>di</strong>viduo» (Progetto La<br />

strada <strong>di</strong> casa).<br />

L’ingaggio del volontariato<br />

Nel provare a portare alla luce i contributi che il volontariato può<br />

fornire alle politiche per l’abitare inclusivo, nelle specificità che lo<br />

caratterizzano e lo <strong>di</strong>stinguono dagli altri attori coinvolti sul tema<br />

- pubblici, privati e imprese sociali - sta il senso dell’impegno <strong>di</strong><br />

<strong>Ciessevi</strong> a favore del progetto e dei progetti “Far Casa”. E che va a<br />

sostenere il senso del loro coinvolgimento nei tavoli in cui si programmano<br />

le politiche per l’abitare.<br />

I progetti h<strong>anno</strong> sviluppato azioni tese a:<br />

accrescere il <strong>numero</strong> dei volontari <strong>di</strong> casa (aspetto quantitativo);<br />

˜ implementare le competenze e la consapevolezza dei volonta-<br />

˜ ri <strong>di</strong> casa (aspetto qualitativo);<br />

favorire una maggior conoscenza dei bisogni <strong>di</strong> case;<br />

˜ rendere le case più colorate e consapevoli.<br />

˜ Abbiamo visto che la casa, intesa come un’adeguata combinazione<br />

tra il “Far Casa” e il “Sentirsi a Casa”, si compone <strong>di</strong> due <strong>di</strong>mensioni,<br />

quella materiale e quella immateriale ed è su questa seconda<br />

che il volontariato costituisce una leva essenziale. «Senza casa<br />

non vi è politica abitativa, ma la sola casa non è sufficiente».<br />

Dare la casa a una persona in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> fragilità non è sufficiente,<br />

se non vi sono azioni “immateriali” <strong>di</strong> ricerca, accompagnamento.<br />

Il terzo settore può costruire l’infrastruttura sociale che con-<br />

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